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Novembre/Dicembre 2017

Automazione e Strumentazione

TEST E MISURA

approfondimenti

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Il ritmo rapido del

progresso tecnologico

dovrebbe essere celebrato e abbracciato. Ali-

menta in modo sbalorditivo le nuove tecnolo-

gie, le conquiste scientifiche, rendendoci più

connessi e sicuri, superando i limiti di ciò che

credevamo precedentemente possibile. L’im-

patto di queste conquiste non è più isolato ad

uno stretto mercato verticale; pervade ogni

settore, esponendo gli operatori ad un’inso-

lita combinazione di complessità e potenziale

di crescita.

In un clima simile, le pressioni e le sfide nella

gestione di questo impatto, però, intimori-

scono le imprese. Come stimolare il progresso

con grandi investimenti nelle tecnologie

future, senza modificare drasticamente il pro-

prio modello aziendale? Le aziende vigilano

sui costi operativi, pur iniziando ad addentrarsi

in diverse aree di investimento, che richiedono

competenze importanti e spesso disparate. Nel

frattempo, le piccole startup, dotate di incredi-

bili strategie di focalizzazione e senza obblighi

precedenti, riescono a sfruttare le nuove tecno-

logie in modi in cui i competitor già affermati

rispondono a fatica.

Come proteggersi, quindi, dal caos? Come

innovare senza aumentare radicalmente i costi?

Tutto si riduce ad una semplice domanda: ti

senti sicuro con gli strumenti che utilizzi? Una

domanda magica, che si tratti di finanze perso-

nali, carriera o di sistemi per l’ingegneria del

futuro. L’

Industrial Internet of Things

, ad

esempio, inaugura una nuova era, di potenziale

connesso, ma anche di rischi significativi. Per

comprendere meglio quale software ti prepara

a progettare in modo più sicuro, dovresti dare

uno sguardo non troppo indietro nel passato.

Nel 2005, i tre precedenti decenni tecnolo-

gici venivano definiti da una semplice osser-

vazione del cofondatore di Intel, Gordon

Moore. La

legge di Moore

prevedeva, in base

al recente passato, che il numero di transistor

per pollice quadrato su un circuito integrato

sarebbe raddoppiato in modo continuo ogni

18 mesi. La crescita apparentemente lineare

era solo l’inizio di una crescita esponenziale.

Prima di conoscere questa legge, i CEO di

tutte le aziende di semiconduttori discute-

vano già del numero di core nell’elaborazione

parallela per gli anni a venire. Paul Otellini,

CEO di Intel, prometteva 80 core per i succes-

sivi cinque anni. L’esigenza di una

maggiore

potenza di elaborazione

con

latenza infe-

riore

si faceva strada. Emergevano disposi-

tivi per l’elaborazione alternativi. Per primo

il chip FPGA; divenne incredibilmente popo-

lare grazie alla temporizzazione definita via

software e ai linguaggi di programmazione

a basso livello estremamente complessi. Poi

si passò all’elaborazione eterogenea, combi-

nando il processore tradizionale e FPGA in un

singolo chip.

Insieme a questa esplosione di architetture per

processori ci fu un’ondata di nuovi ambienti

e linguaggi di programmazione, e manie

di open-source destinate ad un’inevitabile

declino nell’oblio. Naturalmente, tutto il com-

pito di capire come programmare in modo effi-

cace i processori spettava a te.

Ma guardiamo al futuro. L’esplosione delle

funzioni di elaborazione

ci porta verso un

mondo iperconnesso, dal momento che anche i

Jeffrey Phillips

National Instruments (NI) ha introdotto un nuovo ambiente di lavoro basato

sulla configurazione chiamato LabView NXG. Si tratta di un ambiente che,

senza la necessità di programmare, permette di riconoscere e configurare

l’hardware di misura, acquisire i dati del mondo reale, e successivamente

eseguire l’analisi e trasformare i dati grezzi in dati utili.

LABVIEW NXG: LA PROSSIMA GENERAZIONE DI LABVIEW

Come rendere possibile

l’impossibile e semplice l’ordinario

L’AUTORE

J. Phillips, Section Manager, Plat-

form Software, NI

A FIL DI RETE

www.ni.com