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Ottobre 2015

n

Automazione e Strumentazione

MISURE DI LIVELLO

speciale

60

Nelle prossime pagine la rassegna di prodotti e soluzioni

L’attuale offerta tecnologica vede protagoniste oltre 20 tecniche di misura di livello. Sulle

due soluzioni senza contatto più innovative, a ultrasuoni e radar, sono concentrati l’interesse

del mercato e un’ampia casistica di applicazioni. Analizziamone le caratteristiche distintive.

Ultrasuoni vs Radar,

tecniche di misura a confronto

Nel 1880

Pierre Curie

e il fratello Jacques sco-

prirono l’

effetto piezoelettrico

di alcuni cristalli.

Essi osservarono che quando veniva esercitata

una pressione meccanica su un cristallo di quarzo

veniva prodotto un potenziale elettrico e che l’ap-

plicazione di una carica elettrica produceva una

deformazione del cristallo facendolo vibrare. Tale

effetto è ancora utilizzato per la generazione e la

riproduzione di ultrasuoni nei misuratori di livello.

Oggi la misura del livello è una rilevazione fonda-

mentale in numerosi processi industriali per tutte

le operazioni di esercizio di impianto, analisi dati,

manutenzione, regolazione e allarmistica.

La rilevazione del livello consiste nel determi-

nare la posizione, rispetto a un piano di riferi-

mento, dell’interfaccia tra due fluidi separati

per la forza di gravit

à

.

Il mercato offre una vasta scelta di sensori, dettata

principalmente dalle necessità applicative: tipo

di materiale, controllo di soglia, continuità della

misura, condizioni ambientali e di processo, costi,

installazione, interfacce di comunicazione.

Nell’ambito di questi parametri l’utente può

optare tra svariati principi di misura:

capacitivo,

conduttivo, a vibrazione, radiometrico, pie-

zoelettrico, a infrarosso, a diaframma, pneu-

matico, a tasteggio, a spinta idrostatica ecc.

Quando il processo lo richiede è anche possibile

la scelta di misuratori di grandezze complementari

quali volume, pressione e densità.

Tra i metodi di misura senza contatto quello ultra-

sonico e quello radar (a microonde) sono i più

popolari e su questi ci soffermeremo.

Sensori a ultrasuoni

Il sensore ultrasonoro è in linea di principio un

ecoscandaglio ultra-acustico, ovvero uno stru-

mento che sfrutta la capacità di un materiale di

riflettere il suono. I misuratori a ultrasuoni sono

apprezzati per la versatilità e l’efficacia nel con-

trollo di processo, nel monitoraggio ambientale,

nelle applicazioni predittive a bordo macchina.

Il sensore a ultrasuoni e in grado di rilevare la

distanza di un oggetto indipendentemente dalle

caratteristiche del materiale di cui e costitu-

ito.

Il metodo di misura a ultrasuoni offre anche

l’indiscutibile vantaggio di evitare il contatto con

l’oggetto di riferimento e di conseguenza l’eli-

minazione dal processo di misura di parti mec-

caniche in movimento soggette a usura, l’analisi

di materiali delicati. In questo modo sono evitati

danni dovuti a strisciamenti o pressioni localiz-

zate, ed è garantita la possibilità di funzionamento

in presenza di fluidi corrosivi, infiammabili e ad

alta pressione.

La dinamica di funzionamento rende possibile la

segnalazione del raggiungimento di un determi-

nato livello o l’effettuazione di una misura con-

tinua tramite le uscite analogiche del sensore.

La distanza di un oggetto viene determinata

inviando un treno di impulsi acustici ad alta

frequenza e analizzando il tempo di ritardo

nella ricezione degli impulsi riflessi dall’og-

getto.

L’emissione di impulsi acustici si basa sull’effetto

piezoelettrico inverso: ad un elemento di mate-

riale cristallino (risuonatore) viene applicato un

segnale elettrico alternato, alla frequenza di riso-

nanza tipica dell’elasticità meccanica del mate-

riale. La ricezione degli impulsi, invece,

si basa

sull’effetto piezoelettrico diretto

, grazie al quale

un cristallo dello stesso materiale del risuonatore

produce un segnale elettrico analogo a quello di

alimentazione del trasmettitore. Il sensore emette

un fascio impulsivo di suoni a frequenza elevata

(40-200 kHz). Il fascio è composto da una o più

onde pulsanti che si espandono a partire dalla

membrana di emissione. Il fascio ultrasonoro si

espande in forma conica alla velocità del suono

nell’aria (340 m/s), con un angolo tipico che

dipende dalla geometria della testa del sensore e

dalla presenza di eventuali lenti acustiche o guide

d’onda. L’eco riflesso dal bersaglio ritorna al tra-

sduttore. La distanza tra il bersaglio e il sensore

Armando Martin

@armando_martin

Pierre Curie, scopritore

dell’effetto piezolettrico