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Automazione e Strumentazione

Ottobre 2016

ENERGIA

applicazioni

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mento attivo convenzionale costituito da un

ventilatore e da un compressore.

Anche il cir-

cuito refrigerante con componenti attivi è

stato ottimizzato per garantire la massima

efficienza:

l’adozione di un sistema a

rego-

lazione continua

gestito tramite un inverter

adatta con precisione la potenza erogata alle

necessità di raffreddamento puntuali.

Minore stress e manutenzione

dei componenti

Quelli sul consumo energetico non sono però gli

unici effetti positivi del sistema ibrido costituito

dalla combinazione del sistema heat pipe con la

soluzione a compressore e ventilatori a velocità

variabile:

anche lo stress a cui sono sottoposti

i componenti interni al quadro e all’unità di

raffreddamento viene notevolmente ridotto.

I sistemi di raffreddamento convenzionali fun-

zionano tipicamente con un controller a due

punti che attiva e disattiva il compressore del

circuito frigorifero quando necessario. Que-

sta configurazione fa sì che il raffreddamento

avvenga a piena potenza fino al raggiungimento

della temperatura desiderata, per poi disattivarsi

completamente. Quando si verifica un nuovo

aumento della temperatura, il motore deve riav-

viarsi alla massima potenza, con conseguente

elevato consumo di energia e intense solleci-

tazioni sul motore, sul ventilatore e sugli altri

componenti. Anche all’interno dell’armadio

di comando i componenti da raffreddare sono

sottoposti a intense sollecitazioni termiche che

ne riducono significativamente il ciclo di vita.

L’adozione della tecnologia ad inverter pre-

mette invece il

funzionamento continuo a

carico parziale

, con conseguente minor con-

sumo energetico, minori stress termici, minori

sollecitazioni ai motori e ventilatori. Tutto ciò

si riflette in minori esigenze e costi di service e

manutenzione.

Migliore logistica

e internazionalizzazione

L’introduzione dell’inverter rende di fatto

multi-

tensione

le unità di raffreddamento. Per gli utenti

questo significa poter adottare la soluzione in

tutto il mondo in modo semplice,

senza doversi

preoccupare della tensione utilizzata nel luogo

d’installazione

. Le versioni di Blue e+ svilup-

pate sono infatti solo tre, ma riescono a coprire

praticamente l’intera gamma di tensioni e sistemi

caratteristici delle diverse reti elettriche globali:

le versioni da 110 a 230 V, 1~, 50/60 Hz si pre-

sta a venire impiegata in Giappone, Sud Africa,

Cina, Australia ed in ampia parte dell’Europa e

del Nord America; la versione 240 V, 2~, 50/60

Hz può venire utilizzata in diversi Paesi di Africa

e Asia; le versioni da 380 a 480 V, 3~, 50/60 Hz

trova spazio in Brasile, Europa e in Nord Ame-

rica. Il primo effetto virtuoso è rappresentato dai

minori costi per la logistica

, uno dei principali

vantaggi di cui

beneficeranno soprattutto i

grandi costruttori internazionali di macchine

e impianti:

l’unità di raffreddamento sarà sem-

pre la stessa, indipendentemente dal luogo dove

la macchina verrà venduta. Un plus ancora più

rilevante se si pensa che non significa solo una

notevole riduzione del numero di varianti, ma

anche una grande semplificazione della logistica

delle parti di ricambio.

Rittal ha realizzato un sistema di raffreddamento ibrido che utilizza un sistema heat pipe,

nella modalità passiva, e un compressore con ventilatori a velocità variabile, in modalità attiva

Con una soglia a +35 °C, Blue e+ utilizza la modalità

heat pipe, che permette lunghi periodi di funzionamento

in modalità passiva