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Ottobre 2016

Automazione e Strumentazione

RETI INDUSTRIALI

primo piano

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niche. La più diffusa è quella del

black channel

:

il mezzo trasmissivo Ethernet resta un ‘canale

nero’, irrilevante ai fini della sicurezza, sul quale

appoggiare dei livelli aggiuntivi che rendano il

bus deterministico. In questo layer applicativo

saranno implementate le ‘contromisure’ atte a

verificare che i dati siano integri, che giungano

in tempo e che il destinatario a cui arrivano sia

corretto. Tra i diversi meccanismi citiamo il

sequence number, il watch dog, il codename e i

data integrity check.

Tecnologie e casi applicativi

I relatori hanno spiegato come le singole solu-

zioni affrontino e risolvano tecnicamente questo

argomento. Nella sua presentazione

Raffaele

Esposito

(Phoenix Contact) ha illustrato l’evo-

luzione della gestione dei segnali di sicurezza

dai moduli elettromeccanici alle reti ethernet-

based e spiegato i vantaggi di un controllo uni-

ficato. L’adozione del mezzo trasmissivo di

Ethernet, inoltre, apre la possibilità anche alla

trasmissione wireless (via Bluetooth o WiFI) del

segnale di sicurezza. Esposito ha poi accennato

a un’altra variabile che entra in gioco quando

dai bus seriali si passa a Ethernet: la security.

La normativa infatti impone di considerare nella

valutazione del rischio anche eventuali aspetti

legati alle minacce informatiche. “Con i bus

seriali l’unico rischio era il potenziale accesso di

malintenzionati al controllore. Con le soluzioni

ethernet-based invece ogni nodo della rete è una

potenziale porta di accesso”. Le buone pratiche

impongono quindi di separare i rami della rete

che includono funzioni di sicurezza da quelli

dedicati alle altre operazioni.

Nel suo intervento

Alessandro Cazzola

(EPSG) ha illustrato dettagliatamente le carat-

teristiche di Powerlink come bus open source,

free e standard ethernet che offre una soluzione

hard real-time per i costruttori di macchine.

Questa soluzione, che consente di collegare

PLC, azionamenti, robot, sensori, sistemi di

CNC, visione, idraulica e pneumatica, si pro-

pone come tecnologia ideale per l’Internet Of

Things e l’Industry 4.0, grazie alla sua capacità

di gestire i big data nella parte asincrona garan-

tendo contemporaneamente tempi di ciclo fino

a 100 µs. Per la sicurezza il consorzio EPSG

supporta poi l’adozione di openSafety, un pro-

tocollo software di sicurezza aperto, in grado di

assicurare uno scambio di dati sicuro (certifi-

cato SIL 3), con il vantaggio di non richiedere

cablaggi dedicati perché può essere incapsulato

all’interno di tutti i fieldbus esistenti (non solo

Powerlink, quindi). OpenSafety è possibile

programmare nel software e trasferire in modo

sicuro e veloce sul bus tutte le reazioni alle

varie condizioni di emergenza, evitando di for-

zare uno stop produttivo, riducendo così i tempi

di fermo macchina.

Alessandro Figini

(ETG) ha parlato invece di

FSoE - Safety over EtherCAT. Il protocollo

EtherCAT si è già affermato da tempo come suc-

cessore delle tecnologie bus di campo classiche in

una vasta gamma di applicazioni per macchine o

impianti industriali. Safety over EtherCAT è un

protocollo indipendente e aperto che definisce

un livello di comunicazione di sicurezza fino a

SIL3 basato su (ma non limitato a) EtherCAT.

L’approccio ‘black channel’ adottato da Safety

over EtherCAT svincola il bus sottostante da

qualunque requisito di sicurezza, consentendo

un utilizzo estremamente flessibile all’interno di

singole reti EtherCAT, ma in modo particolare

in applicazioni complesse costituite da diversi

controllori interconnessi tra loro, in cui le infor-

mazioni di sicurezza devono essere scambiate

ciclicamente da ciascuna stazione in modo da

informare i moduli precedente e successivo in

merito ad una condizione di errore o da attivare

una funzione di sicurezza anche all’esterno della

singola rete.

Luciano Rosa Marin

(Molex) ha invece spie-

gato il funzionamento e i benefici di CC-Link IE

Field Safety. CC-Link è un bus particolarmente

diffuso in Asia. L’organizzazione che ne supporta

l’adozione - CLPA - offre ai costruttori europei

il know how che gli consenta di integrarlo nelle

proprie macchine destinate a quei mercati.

Come le soluzioni precedenti, anche CC-Link IE

Field Safety consente di raggiungere un livello

SIL 3. La sua peculiarità è che i device possono

essere master e slave nello stesso momento.

Richiede un’architettura di controllo con doppio

processore e consente di collegare fino a 128

stazioni, con 2 canali per stazione, ciascuno dei

quali a 128 bit. Molex offre un toolkit che include

la scheda CC-Link e gli strumenti di sviluppo sof-

tware necessari a sviluppare applicazioni safety.

Pilz è nota per aver fatto della sicurezza la vera

e propria mission aziendale. Nel suo intervento

Alberto Confalonieri

ha illustrato i dettagli di

SafetyNet p (livelli di sicurezza raggiungibili

sono PL e e SIL 3) che, a differenza della mag-

gior parte delle soluzioni precedenti, interviene

in maniera maggiore sul bus ethernet, andando a

modificarne anche i layer inferiori.

Di Ethernet standard restano i primi due layer

e la possibilità di permettere l’accesso ai dati di