Automazione e Strumentazione
Giugno/Luglio 2017
RETI INDUSTRIALI
approfondimenti
45
produttive di dedicarsi esclusivamente ai loro
ambiti di eccellenza più precipui. E ciò è vero
a prescindere dalle dimensioni dell’azienda, dal
numero di server esistenti, dalla quantità di dati
coinvolti. Tuttavia, sul lungo termine, le aziende
di successo saranno solo quelle in grado di
col-
laborare
, non a lottare l’una contro l’altra, nei
singoli ecosistemi. Diminuisce al contempo la
tendenza a creare piattaforme proprietarie. Le
aziende iniziano a ricercare soluzioni cloud che
offrono il maggiore valore aggiunto possibile,
inclusa la possibilità di collaborare per progetti
mirati con i concorrenti stessi. L’obiettivo è
sviluppare servizi per ogni aspetto del pro-
dotto
utilizzabili da tutti i partecipanti.
Cloud sì, ma sicuro
Durante questa evoluzione verso la digitaliz-
zazione, il cloud è stato ‘addomesticato’, per
così dire, a costi significativamente inferiori,
principalmente grazie alla grande varietà di ser-
vizi offerti. Tra i motivi di questo fenomeno, la
costruzione di grandi server farm e la sempre
maggiore standardizzazione, attraverso fornitori
come Microsoft, IBM, Amazon e Google. Tutta-
via sono numerose le aziende, in particolare nel
settore della produzione industriale, ancora restie
a utilizzare servizi in cloud nei processi aziendali.
Il rapporto “Ingegneria elettrica e tecnologia
delle informazioni 2015” su queste tendenze,
pubblicato da
VDE
, mostra che le perplessità
sulla sicurezza IT rappresentano un’importante
barriera ai servizi in cloud, sia per l’utilizzo da
parte delle aziende, sia per l’Industry 4.0 Come
conferma anche
Bernd Steinkühler
, CEO del
Correct Power Institute di Bochum
(Ger-
mania), fornitore di servizi tecnici per le ser-
ver farm, “in molte aziende è diffusa una certa
diffidenza verso l’eccessivo impiego della rete.
Tuttavia, spesso lo scetticismo è maggiore del
rischio reale.” I problemi di sicurezza riman-
gono quindi il maggiore ostacolo contro l’uso
della tecnologia del cloud; al contempo, l’Indu-
stry 4.0 rende la sicurezza IT ancora più com-
plessa. “Quando si parla di sicurezza, spesso
il problema si focalizza solo sulla riservatezza
dei dati. Questo perché il legislatore ha insistito
molto sul fatto che le informazioni - spesso
definite dati personali - debbano essere ‘pro-
tette’ dall’accesso non autorizzato. Tuttavia,
se pensiamo all’Industry 4.0 e all’impressio-
nante densità di informazioni e alla connessione
dell’IT, l’ambito della protezione si estende
oltre le competenze specifiche di un’azienda,
come le informazioni sul prodotto e le configu-
razioni delle macchine”, sostiene Steinkühler.
Proteggere questi fattori di vendita unici è la
condizione essenziale da soddisfare per poter
utilizzare i servizi cloud in produzione senza
compromettere i processi e la qualità. Questa
premessa si riflette nel rapporto VDE
del 2016: il 58% delle aziende intervi-
state ha riferito di essere gravemente
preoccupata sulla possibilità che si
verifichino accessi non autorizzati a
dati aziendali sensibili. Il 45% circa
ha riferito che il rischio di perdere i
propri dati rappresenta uno dei motivi
del sempre maggiore scetticismo. In
caso di connessione completa alla rete,
i relativi concetti di sicurezza devono
essere definiti come
fondamento
imprescindibile di ogni digitalizza-
zione aziendale
.
E la sicurezza si deve estendere oltre
la responsabilità del reparto IT e deve
essere
pianificata in modo più ampio
su tutta l’azienda
. La sfida di introdurre
strutture in cloud nei processi produttivi
non è di natura tecnica, ma risulta essere
una mossa strategica. Di conseguenza, è
necessario definire un percorso che con-
sente di utilizzare tutti i vantaggi della
tecnologia cloud senza venire meno a
solide garanzie di sicurezza.
Aggiornamenti Made Easy: L’utente può eseguire facilmente un
aggiornamento nel Web Browser utilizzando il Web-Based Management
Wago (WBM). Nelle forniture del Codesys 2.3 e del e!Cockpit sono
incluse tutte le librerie. I dati di connessione cloud sono inoltre configurati
utilizzando il WBM. Le variabili da trasferire nel cloud possono essere
definite nel programma IEC - Il programmatore ha sempre il controllo.