Automazione e Strumentazione
Giugno/Luglio 2017
RETI INDUSTRIALI
approfondimenti
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massimo il potenziale di questa nuova ottimiz-
zazione. Queste tecnologie di comunicazione
consentono di monitorare, tracciare e controllare
i processi produttivi da remoto. Alcuni esempi:
il
monitoraggio delle condizioni e la manuten-
zione predittiva
.
Valore aggiunto attraverso
nuovi modelli di business
In precedenza, i fattori critici di un’azienda erano
personale, tecnologia e capitale. Ora è necessa-
rio includere anche i dati. E se la misurazione di
valori singoli può essere di per sé poco significa-
tiva, combinando e contestualizzando migliaia di
set di dati, nel quadro di analisi di grandi insiemi
di dati, è possibile riconoscere uno schema
comune. Il
valore aggiunto
che tutti auspicano
nasce allora dalla combinazione di
diversi set
di dati
, ad esempio, poiché da questa deriva la
possibilità di rendere i processi più ottimizzati e
più prevedibili. Le possibilità sono enormi: da
soluzioni per la gestione dell’energia, a sistemi
di diagnostica semplificata da remoto, fino alla
manutenzione predittiva. Il potenziale di queste
prospettive per le aziende supera il loro semplice
uso interno. Il tasso di successo di soluzioni tec-
nologiche di questo tipo è già promettente in sé e
potrebbe generare un’efficienza anche maggiore,
oltre che tagliare i costi operativi. La valutazione
e l’utilizzo dei dati si sono sviluppati in una forma
di vantaggio competitivo esterno. Una cosa deve
essere ben chiara ormai: il percorso per la crea-
zione di valore aggiunto passa attraverso questi
dati. Eppure, molte aziende usano solo una quota
minima dei dati a disposizione. Secondo un esem-
pio dello studio di
McKinsey
dal titolo “Come
orientarsi nelle acque della digitalizzazione della
produzione”, meno dell’1% dei dati generati dai
30.000 sensori presenti su una piattaforma di per-
forazione viene utilizzato nel processo decisio-
nale. E anche nel settore dell’automazione i dati
a disposizione vengono utilizzati quasi esclusi-
vamente per applicazioni in tempo reale o per il
rilevamento di guasti. In ogni caso, prima ancora
di essere utilizzati, devono essere disponibili. il
percorso per la creazione di valore aggiunto passa
quindi, anch’esso, attraverso il
cloud
. E come si
collocano le aziende relativamente al cloud? Una
risposta, relativa alla realtà tedesca, compare nel
“Monitoraggio del cloud”, uno studio a cura di
Bitko Research
e
KPMG
: il 65% delle aziende
monitorate nel settore dell’ingegnerizzazione
delle macchine e dei sistemi sta già utilizzando il
cloud computing
. Per il 76% delle aziende osser-
3.500 miliardi di euro è il potenziale economico annuo dell’Internet of things (IoT) nel segmento produttivo.
(fonte: McKinsey)
Nove aziende su dieci considerano la sicurezza IT essenziale per il successo.
(fonte: VDE)
Il 58% è preoccupata per l’accesso non autorizzato a dati aziendali riservati. (Fonte: Bitkom/KPMG)
Il 65% delle società coinvolte nell’ingegnerizzazione di macchine e impianti utilizza già il cloud computing.
(fonte: Bitkom/KPMG)
L’1% dei dati acquisiti è effettivamente utilizzato.
(fonte: McKinsey)
Il rapporto delle aziende
con Industry 4.0 e i big data
Il cloud permea ogni aspetto della nostra vita: produzione,
generazione di energia, infrastrutture, case intelligenti.