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10

Giugno/Luglio 2017

Automazione e Strumentazione

A CURA DELLA REDAZIONE

MERCATI

Vola il fatturato

delle macchine packaging:

Gode di ottima salute l’industria italiana delle macchine per il confezionamento e l’imbal-

laggio. Secondo i dati raccolti dal Centro Studi Ucima (l’associazione nazionale di Confin-

dustria), a fine 2016 tutti i principali indicatori di settore sono risultati in netta crescita.

Il fatturato totale supera i 6,6 miliardi di euro, con un incremento del +6,6% sul 2015.

L’Export, che genera l’80% del giro d’affari, raggiunge, con un +5,8%, i 5,3 miliardi

di euro e il mercato italiano balza a 1,3 miliardi di euro (+9,8% sull’anno preceden-

te). In aumento anche il numero delle aziende attive nel settore, 601 contro le 588

del 2015, e gli occupati che crescono di 1.738 unità (+6,2) per un totale di 29.644.

La presenza sui mercati esteri si conferma il punto di forza delle tecnologie italiane,

che si contendono la leadership con le aziende tedesche. Una macchina su cinque ven-

duta nel mondo è infatti italiana. L’Unione Europea, si conferma la principale area di

destinazione e assorbe il 37,2% (1.969,8 milioni di euro) del fatturato totale. Al se-

condo posto si posiziona l’Asia, con un valore di 1.236 milioni di euro ed un’incidenza

del 23,4% sul fatturato. Il mercato nord americano è sul terzo gradino del podio, con

593,4 milioni di euro (11,2%). Seguono Sud America (507,6 milioni di Euro; 9,6%),

Europa Extra-UE (495,6 milioni di Euro; 9,4%), Africa e Oceania (490,9 milioni di Euro;

9,2%). Per quanto riguarda, invece, i singoli Paesi, Stati Uniti, Francia e Germania sono

tra i primi, seguiti da Polonia, Regno Unito, Spagna, Cina, Turchia, Messico e Russia.

Le vendite sul mercato italiano continuano il trend positivo degli ultimi anni, anche

grazie al Piano Industria 4.0. All’incremento del 9,8% registrato a fine 2016, è

infatti seguito un ulteriore +6,5% nel primo trimestre di quest’anno.

Nella suddivisione del fatturato tra i vari settori clienti, il 2016 conferma una pre-

dominanza dell’industria alimentare (food e beverage), che incide per il 57,4% sul

volume d’affari complessivo. I due sotto-settori si confermano anche singolarmente

in testa alla classifica: il food risulta nel 2016 il primo settore cliente, assorbendo il

29,8% (1.970 milioni di euro) del fatturato totale, con una propensione esportati-

va del 75%. Il beverage si colloca al secondo posto, assorbendo il 27,6% del fattu-

rato totale. Le vendite in questo settore sono destinate ai mercati esteri per l’85%.

Segue il settore ‘Altro’ (macchine per il tabacco, tissue, ecc.) che raggiunge la quo-

ta di 1.156 milioni di euro (17,5% del totale), con una propensione esportativa

dell’83%, e quindi il mercato delle macchine per il settore farmaceutico con 1.114

milioni di euro (16,9% del totale), realizzato per l’80% sui mercati internazionali.

Chiudono la graduatoria i comparti cosmetico e chimico, con fatturato rispettivamente

di 271 e 268 milioni di euro, e tra le più basse percentuali di export, pari al 74 e al

77. Il cosmetico si afferma così il comparto con maggiore incidenza percentuale del

fatturato Italia (26%), mentre il beverage risulta trainante sul fronte export (85%).

Da un punto di vista industriale, il settore dei costruttori italiani di macchine per

il confezionamento e l’imballaggio riflette perfettamente la struttura dell’industria

italiana. Il 66,4% delle aziende genera fatturati inferiori ai 6 milioni di euro e con-

tribuisce ad appena il 9,7% del giro d’affari. Le 51 imprese di dimensioni maggiori

(con fatturati oltre i 25 milioni di euro), al contrario, realizzano invece il 68% del

fatturato totale. La maggior parte delle aziende è localizzata in Emilia Romagna

(36,9%) dove viene prodotto il 62,1% del fatturato totale. Seguono Lombardia

(28,5% delle aziende e 17,6% del fatturato), Veneto (11,6% delle aziende e

9,1% del fatturato) e Piemonte (10,1% delle aziende e 5,7% del fatturato).

Infine, le previsioni del Centro Studi Ucima per il triennio 2017-2019 stimano un

incremento medio annuo delle vendite di macchine packaging pari al 4,8%.

MERCATI

Anie:

l’industria tecnologica guida la ripresa

Nel corso dell’Assemblea annuale di Federazione Anie

sono stati illustrati i dati 2016, che hanno visto un +4,2%

per l’Elettronica e una sostanziale stabilità per l’Elettrotec-

nica (-0,7%). Anie è una delle più importanti organizzazioni

confindustriali, con oltre 1.300 aziende associate, 468.000

addetti e un fatturato aggregato di 74 miliardi di euro; con le

imprese di Anie che investono mediamente il 4% del fatturato

in Ricerca e Sviluppo.

A confermare l’inversione di tendenza che ha caratterizzato gli

ultimi mesi sono i dati Istat che segnalano un andamento positivo

diffuso già nel primo trimestre di quest’anno. Secondo l’Istat, le

commesse relative agli ordinati interni del settore elettrotecnico

ed elettronico registrati tra gennaio e marzo del 2017, segnano

una crescita del +9,1% (vs primo trimestre 2016), mentre quelli

esteri si attestano ad un +3,7%.

Inoltre, per tracciare l’anda-

mento del primo semestre del

2017, il Servizio Studi di Anie

ha condotto un’indagine su un

campione di aziende rappresen-

tative. Il risultato conferma una

prevalenza di indicazioni posi-

tive sulla crescita degli ordinativi

nei primi sei mesi dell’anno: ben

il 65% delle aziende intervi-

state già in questa fase vede un

incremento dell’ordinato totale e

quasi il 53% indica, per l’anno

in corso, un considerevole

aumento del fatturato.

Lo scenario positivo che si sta delineando per il prossimo futuro

trova un’ulteriore conferma anche guardando ai singoli mercati

finali delle tecnologie che Anie rappresenta: industria, building,

infrastrutture/trasporti e energia.

Andamento sicuramente positivo per il settore delle tecnologie

che afferiscono all’Industria manifatturiera, che ha visto nel

2016 una crescita di fatturato pari al 3.7% rispetto all’anno pre-

cedente. Segnali positivi confermati dall’indice PMI (Purchasing

Manufacturing Index che esprime il sentiment dei direttori degli

acquisti del settore manifatturiero italiano) che si colloca in ter-

ritorio dinamico da settembre 2016, raggiungendo ad aprile

2017 il massimo storico degli ultimi sei anni.

Si vedono i primi effetti positivi del Piano Industria 4.0. Giu-

liano Busetto, presidente di Anie, nella sua Relazione ha spie-

gato: “Già oggi possiamo parlare di un aumento sensibile del

fatturato, per le tecnologie direttamente coinvolte nel piano del

Governo. Il mercato è in movimento e molte richieste lasciano

presagire un’accelerazione negli investimenti nei prossimi mesi”.

Interessante anche il dato relativo all’utilizzo degli strumenti

messi a disposizione da Anie per supportare le sue aziende con

il Piano Industria 4.0. Tra accessi al portale dedicato (focus su

Anie.it

) e richieste allo Sportello Anie 4.0 sono oltre 2.200 in

due mesi i contatti avuti dagli ingegneri Anie.

Positiva l’Elettronica nel 2016,

segnali positivi di crescita

diffusa nei primi mesi del 2017

sia per l’Elettronica sia per

l’Elettrotecnica