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ENERGIA

primo piano

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appaiono implicate quali agenti nocivi per la

salute. La conseguenze di una esposizione agli

inquinanti atmosferici appaiono quindi rilevanti

sia per la gestione medica che socio sanitaria in

generale in termini di costi diretti e indiretti.

I dati presentati dal Direttore Generale di

ARPA Lombardia,

Michele Camisasca

,

mostrano che l’aria sta migliorando, ma ancora

non basta: sono necessarie azioni strutturali.

“Il

traffico

rimane la principale sorgente di

ossidi di azoto e una delle principali di PM10

in città; devono quindi essere perseguiti obiet-

tivi di miglioramento tecnologico, come pure

di riduzione dei chilometri percorsi, di tipo di

mobilità (da gomma a ferro; da auto a bici), di

stile di guida, di velocità massima consentita”.

La riduzione delle emissioni dall’agricoltura

e dalle attività industriali deve in ogni caso

essere perseguita. Il comparto

riscaldamento

contribuisce alle emissioni primarie di PM10

(legna) e di ossidi di azoto (tutti gli impianti);

il rinnovo tecnologico dei primi e il risparmio

energetico possono dare importanti risultati.

Infine c’è il discorso del miglioramento degli

apparecchi: “Molta strada è stata fatta ma

molta deve essere ancora percorsa; e comun-

que il miglioramento degli apparecchi da solo

non basta: fondamentali sono anche installa-

zione, manutenzione e uso corretto”.

La sfida all’efficientamento energetico allora

non passa solo attraverso tecnologie già esi-

stenti ma soprattutto da una sensibilizzazione

del cittadino che, se ben informato sulle con-

seguenze delle proprie scelte, può agire nella

quotidianità in modo virtuoso e consapevole.

Come ha evidenziato

Roberto Matina

, Gene-

ral manager di Danfoss Italia, “un puntuale

controllo delle temperature degli impianti di

riscaldamento domestici e l’ammodernamento

delle soluzioni per la produzione e distribu-

zione del calore, unitamente all’adozione di

caldaie a condensazione e valvole termostati-

che per gli impianti, rappresentano soluzioni

tecnologiche fin da ora disponibili e di grande

impatto. Un

doppio vantaggio

per i citta-

dini che, se da una parte possono realmente

contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e

della qualità dell’aria delle città in cui vivono,

dall’altra possono beneficiare anche a livello

economico di tali comportamenti virtuosi”.