Automazione e Strumentazione
Gennaio/Febbraio 2018
EDITORIALE
primo piano
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Perché l’industria petrolifera, forse la più tradizionalista e resiliente al cambiamento nel
mondo industriale moderno, dovrebbe aver bisogno di innovazione?
Se da un lato la produzione di energia da idrocarburi è ad oggi ancora vantaggiosa,
dall’altro la sostenibilità della sua produzione convenzionale sembra essere prossima al
capolinea, sia per la progressiva riduzione delle riserve facilmente accessibili e di alta resa,
sia per motivi eco-ambientali.
A complicare lo scenario attuale del mercato energetico contribuisce il progressivo
aumento dell’onere di investimento per i produttori internazionali (IOC) e nazionali
(NOC) le ‘Companies’. Negli ultimi 10 anni i costi dei progetti sono aumentati di 5 volte,
i tempi di realizzazione si sono allungati in media di 1-2 anni, il numero dei contenziosi
tra le parti è aumentato del 75%, la complessità di esecuzione dei progetti è aumentata
progressivamente. Come naturale conseguenza, l’industria petrolifera ha rallentato
significativamente gli investimenti per nuovi impianti di produzione e trattamento, fino quasi
a fermarsi. Sono lo sviluppo tecnologico e la trasformazione innovativa i due assi principali
lungo i quali l’industria petrolifera si dovrà muovere per ritrovare la necessaria sostenibilità.
Lo sviluppo tecnologico punta su nuove tecnologie che consentano lo sfruttamento di giacimenti
idrocarburici ‘difficili’ off-shore, i ‘long tie-backs’ oltre 100 km dalla costa o i giacimenti ad
oltre 2.000 metri di profondità. L’innovazione tecnologica si impegna nella ricerca di processi
per aumentare la resa del barile di grezzo in termini di energia equivalente. Recupero della
CO
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, l’idrogeno pulito, l’energy storage. Parliamo di ‘green technologies’. Generalmente si
ricerca una maggiore efficienza energetica per produrre energia, recuperando e riutilizzando,
ad esempio, gli scarichi di combustione di un ciclo produttivo.
L’efficacia di suddetta trasformazione dipenderà da come sarà interpretata dalle imprese.
Un modello di trasformazione aperto, con le imprese che possono ricorrere a strumenti
e competenze tecnologiche esterni, come le startup, le università, gli istituti di ricerca,
i fornitori, gli inventori, i programmatori e i consulenti, può rappresentare un forte
acceleratore del processo di trasformazione.
Per estensione un modello di trasformazione innovativa dovrebbe anche prevedere la
collaborazione tra imprese, che normalmente competono nel settore, ma decidono di metter
a fattore comune idee, risorse, casi industriali per identificare soluzioni innovative, per
sperimentarle e poi industrializzarle.
Quest’ultima è probabilmente la sfida culturale più complicata da vincere per le impese
nell’industria petrolifera, generalmente e tradizionalmente isolazioniste, per accelerare
il processo di innovazione e uscire più velocemente possibile da questo scenario di
stagnazione economica.
Iniziamo con domandarci ‘perché’:
Il bisogno di innovazione
nell’industria petrolifera
Head of Engineering Onshore
and Offshore, Xsight - Saipem
Federico Mazzanti
Lo scorso 6 gennaio è improvvisamente scomparso Giuseppe Nardella, fondatore e Presidente di Tecniche Nuove,
casa editrice di molteplici riviste specializzate, talora concorrenti delle nostre pubblicazioni.
Nardella, che ha lanciato la sua prima rivista più di 50 anni fa, è stato uno dei precursori dell’editoria tecnico-specializzata
nel nostro Paese ed ha rappresentato per tutti noi il prototipo dell’editore concreto e coraggioso, ma anche
dell’imprenditore curioso e aperto ad ogni tipo di innovazione.
Ed è così che ci piace ricordarlo.
L’Editore