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22
Gennaio/Febbraio 2018
Automazione e Strumentazione
Quando si tratta di cyber-security, nulla è mai
sicuro o inviolabile al cento per cento, e nem-
meno i sistemi di controllo industriale (ICS)
fanno eccezione. Applicare su tali asset stra-
tegie di ‘defence in depth’, prevedendo
mol-
teplici misure, barriere e livelli di sicurezza
,
non è superfluo, ma la strada da seguire.
Questo uno dei messaggi chiave emersi dalla
quarta edizione della giornata di studio orga-
nizzata a fine novembre da Anipla, l’Associa-
zione nazionale italiana per l’automazione, e
intitolata ‘Cybersecurity per i sistemi ICS’.
Un tema quanto mai caldo in un mondo
imprenditoriale fortemente agguerrito, dove
per rimanere concorrenziali non si può più
evitare di adottare il modello di sviluppo Indu-
stria 4.0, che serve a rendere l’infrastruttura
IT aziendale più agile e flessibile in rapporto
alle esigenze di business e alle continue flut-
tuazioni della domanda e del mercato. Aprirsi
alla Rete, integrarsi con essa, è un passo ine-
vitabile, ma allo stesso tempo un cambio radi-
cale di assetto, che espone l’impresa ‘estesa’,
verso fornitori, partner, clienti, a
nuovi rischi
di cyber-security
.
ICS, scenario completamente mutato
Gli ICS solitamente includono sistemi Scada,
DCS, PLC, sensori e molto altro. Qui, dove
per anni tecnologie e protocolli proprietari
hanno controllato macchinari e impianti indu-
striali, mantenendoli isolati dal mondo circo-
stante, oggi la trasformazione digitale, con la
diffusione di applicazioni cloud e Internet of
Things (IoT),
espone l’ambiente di fabbrica
verso l’esterno
. La convergenza sempre più
profonda tra OT (operational technology) e IT
(information technology) sta amplificando a
360 gradi i possibili punti di debolezza dell’in-
frastruttura, e aprendo di continuo nuove vul-
nerabilità. Regina Meloni, di
Saipem
, intro-
duce la giornata di studio, sottolineando dun-
que l’importanza strategica di porre partico-
lare attenzione alla cyber-security dei sistemi
ICS, sia nella fase di ingegnerizzazione, sia in
quella operativa.
Forti motivazioni degli hacker
Le motivazioni che stimolano gli hacker
a violare le infrastrutture industriali sono
le stesse del mondo IT: le riassume Mario
Testino, in
ServiTecno
responsabile vendite
e sviluppo business per il settore della tecno-
logia operativa (OT). “Oggi chi attacca questi
sistemi lo fa per guadagnare denaro, carpire
informazioni, o dichiarare guerra”. In questo
campo, spiega, le linee guida di riferimento
Giorgio Fusari
Senza cyber-security non esiste safety. La ‘defence in depth’ diventa un paradigma irrinunciabile
anche nei sistemi di controllo industriale (ICS), che governano fabbriche e impianti. Gli aspetti cruciali
approfonditi in una giornata di studio promossa da Anipla a Milano.
UNA GIORNATA DI STUDIO ANIPLA SULLA CYBER-SECURITY
Cyber-security nell’industria:
serve un piano di ‘difesa in profondità’
A FIL DI RETE
www.anipla.itLa difesa dei dati, anche per
i sistemi di controllo industriale,
deve basarsi sulla ridondanza
di procedure, barriere e livelli
di sicurezza
@Giorgio_Fusari