vrebbe mantenersi nel 2018, in
quanto non sono venuti meno
i fattori che l’hanno determi-
nato, ovvero la ripresa in UE e
in USA e i ritrovati investimenti
nei Paesi in via di sviluppo” ha
commentato Terzulli. Numeri
positivi si registrano anche
dai risultati dell’Osservatorio
sul mercato delle tecnologie
Anie: guardando all’evoluzione
della domanda estera nei pros-
simi mesi e a inizio 2018, le valutazioni
delle imprese si mantengono positive.
Nel secondo semestre del 2017 il 53%
delle imprese Anie segnala una crescita
dell’ordinato estero rispetto allo stesso
periodo del 2016. Passando all’Italia, Ter-
zulli ha sottolineato che il nostro Paese
“nel 2016 ha mantenuto invariata la sua
quota di mercato, al 3%, che dovrebbe
mantenersi anche per il 2017, secondo le
ultime stime”. L’export è determinante
per la tenuta della nostra economia, ra-
gion per cui Sace ha individuato 15 ‘geo-
grafie prioritarie’ dove le aziende tricolori
dovrebbero indirizzare i propri sforzi di
internazionalizzazione: al di là dei ‘soliti
noti’, quali USA (che hanno registrato un
aumento nella quota export di destina-
zione del 5,5%, di cui il 2,1% individuato
dall’Italia), Russia (che negli ultimi anni,
fra dazi e sanzioni, ha vissuto però un
periodo difficile), India (le cui enormi
potenzialità sono a oggi poco esplorate
dalle aziende tricolori) e Cina (il cui tasso
medio per l’export a lungo termine su-
pera il 5%), figurano diversi Paesi africani.
Emirati Arabi Uniti, Qatar, Kenya, Arabia
Saudita per citarne solo alcuni, Sudafrica,
le cui peculiarità si avvicinano però più
all’Occidente che all’Africa, senza dimen-
ticare il Ghana, Paese che è stato al cen-
tro dell’Open Day.
Ghana: ‘porta
d’ingresso’
per l’Africa
Giovane e dinamico, ricco di ma-
terie prime, secondo fornitore
africano di cacao dopo la Costa
d’Avorio e ottavo per l’oro, il
Ghana ha avuto la ‘fortuna’ di
aver scoperto il petrolio nel suo
sottosuolo ‘solo’ nel 2010, quindi
dopo aver sviluppato altre at-
tività. A oggi produce 100 mila
barili al giorno, tanto che l’oro nero rap-
presenta la seconda voce più importante
per l’economia del Paese, ma i sevizi con-
tinuano a contare per il 54% del PIL, l’in-
dustria per il 26%, l’agricoltura per il 20%.
Vi è però carenza di ‘incubatori’ per lo svi-
luppo di nuove iniziative imprenditoriali,
inoltre è particolarmente difficile avere
accesso al credito. “Il Ghana è indubbia-
mente un Paese in crescita, il cui PIL nel
2016 ha registrato solo un +3,5%, il valore
più basso degli ultimi 23 anni, nel 2017
si stima però che raggiungerà un +5,9%
e nel 2018 un +8,9%. Il PIL del periodo
2008-2013 ha visto un incremento medio
dell’8,7%” ha spiegato, in collegamento
L’Area Internazionalizzazione di Anie ha presentato le
numerose attività in programma per il 2018 in occasione
dell’evento annuale
‘Open Day - Attività Internazionali’