GENNAIO-FEBBRAIO 2018
AUTOMAZIONE OGGI 403
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LINEA DIRETTA
Inbreve
AO
Un’eccellenza
nell’Alternanza
scuola-lavoro
È stato firmato con il Miur (Ministero dell’Istru-
zione, dell’Università e della Ricerca) un nuovo
Protocollo di Intesa che amplia la portata della
collaborazione avviata con
Schneider Electric
( www.schneider-electric.it )nel 2015 per la realiz-
zazione di progetti di Alternanza scuola-lavoro:
“Vogliamo che l’Alternanza sia anzitutto un
cambiamento culturale all’interno della scuola
italiana, dove l’apprendere in modo teorico non
sia più scisso dal conoscere in modo pratico”
ha sottolineato Rosa De Pasquale, capo dipar-
timento per il Sistema educativo di istruzione e
formazione. “Nel biennio 2016-2017 abbiamo
formato quasi 4.000 studenti, con l’esperienza
di Accademia trasversale riservata al quinto
anno e i percorsi specialisti verticali per il terzo
e quarto erogati dal nostro partner sul territorio
Mondo Scuola Lavoro, toccando 17 regioni e 109
istituti scolastici di tutto il territorio nazionale”
ha ricordato Gianfranco Mereu, responsabile
attività scuole di Schneider Electric. “25 ragazzi
al termine di questo percorso hanno trovato
un’occupazione qualificante, segno della validità
delle competenze acquisite”. Inoltre, la rinnovata
partnership con Kyoto Club ha permesso e per-
metterà di integrare nelle Accademie Schneider
Electric una riflessione sul cambiamento climatico
e sul potenziale di digitalizzazione ed efficienza
energetica come leve di riduzione delle emissioni
climalteranti e lo sviluppo sostenibile. L’impegno
di Schneider Electric è ora di formare 10.000 stu-
denti da qui al 2020 sugli scenari dell’IoT.
Robot in concorso
Lemo
(
www.lemo.com) sta collaborando con la
start-up svizzera Rovenso, finalista del concorso
Robotics Challenge promosso dall’Agenzia Inter-
nazionale per l’Energia Atomica (Iaea). Obiettivo
dell’evento, che si è svolto a Brisbane, in Australia,
era individuare i robot che dovranno assistere gli
ispettori Iaea nello svolgimento dei loro compiti,
in particolare nelle misure ripetitive e nelle attività
di identificazione dei materiali in ambienti ostili
ed esposti a elevati livelli di radiazioni. “L’utilizzo
dell’automazione in questi scenari operativi è per-
fettamente in linea con la mission di Rovenso” ha
dichiarato Thomas Estier, CEO dell’azienda. “Realiz-
ziamo robot agili per proteggere gli operatori dai
pericoli insiti nel dover la-
vorare in terreni difficili e in
ambienti ostili. Siamo lieti
di poter mostrare come
si comporta Rovenso in
questi scenari, scoprire le
migliori strategie di altre
aziende e confrontare le
diverse soluzioni hardware utilizzate”. L’azienda
svizzera ha apprezzato ilsupporto di Lemo: “Questo
concorso consente agli esperti internazionali di ro-
botica di competere e verificare l’idoneità dei nuovi
robot nello svolgimento di compiti di controllo” ha
sottolineato Mathieu Menet, innovation manager
di Lemo. “Al di là della competizione, la collabora-
zione con Rovenso ci consentirà di ampliare l’of-
ferta al pubblico, sviluppando una gamma specifica
di connettori dedicati all’industria della robotica”.
ostituita nel 2014 nel quadro della
Strategia europea per la bioeconomia
e di
Horizon 2020
, sotto forma di par-
tenariato pubblico-privato,
BBI JU
(
Bio-Based Industries Joint Under-
taking
-
www.bbi-europe.eu )è stata dotata di un
finanziamento di 3,7 miliardi di euro con l’obiettivo
di creare un settore bioindustriale competitivo e so-
stenibile in Europa. La UE si è impegnata a investire
975 milioni di euro in sette bandi, dal 2014 al 2020,
mentre l’industria contribuisce per i rimanenti 2,7
miliardi. Giunti a fine 2017, a metà del programma,
BBI JU ha riunito responsabili politici, ricercatori,
noti operatori dell’industria e PMI, nonché pro-
duttori del settore primario, in occasione dello
Stakeholder Forum
di Bruxelles (
https://bbi-europe.
eu/events/bbi-ju-stakeholder-forum-brussels
), con lo
scopo di ‘tirare le somme’, ovvero presentare il va-
lore aggiunto portato all’Unione Europea con le at-
tività svolte e anche guardare avanti, individuando
le sfide ancora in essere e i programmi per il futuro.
Alla fine della valutazione si è visto che BBI JU è sulla
strada giusta, non solo perché soddisfa gli indica-
tori predefiniti, ma anche perché raggiunge alti li-
velli di efficacia, attuazione e trasparenza. I progetti
finanziati registrano un notevole tasso di partecipa-
zione delle PMI, pari al 36%, e un tasso di soddisfa-
zione del 97% dei coordinatori partecipanti. Ciò è
confermato dagli ultimi dati sulle bioindustrie euro-
pee: non solo è stato già superato l’obiettivo di BBI
JU di rendere operative cinque bioraffinerie entro
il 2020, ma il settore ha registrato anche una cre-
scita dell’11%nel 2016 e l’investimento previsto dai
membri del consorzio di bioindustrie è passato dai
2miliardi di euro del 2014 a 5miliardi nel 2017.
“Os-
serviamo un crescente interesse per l’iniziativa
da parte di banche e di investitori privati, anche
provenienti dall’esterno della UE” ha commen-
tato Philippe Mengal, direttore esecutivo di BBI
JU. “Grazie ai 65 progetti finanziati in 30 Paesi,
BBI JU crea per le organizzazioni pubbliche e
private opportunità uniche di cooperazione, svi-
luppo della conoscenza e creazione di collega-
menti intersettoriali per trovare nuove modalità
di valorizzazione del potenziale della biomassa
in Europa”. Guardando al futuro, l’obiettivo di
BBI JU è proseguire la propria attività di struttu-
razione del settore, creando nuovi mercati per
i bioprodotti e consentendo lo sviluppo di una
bioeconomia europea sostenibile e circolare
per sua stessa natura. La sfida ora è svilupparsi
per mantenere la continuità e la stabilità. Ma
un cambiamento di questa portata richiederà
tempo e la piena integrazione delle infrastrut-
ture. Affinché il passaggio alla bioeconomia sia
permanente vi sarà bisogno del coinvolgimento
e dell’impegno sul più lungo periodo dell’indu-
stria, dei responsabili politici, degli intellettuali,
nonché dei proprietari di marchi e dei rivendi-
tori. È cruciale conquistare il cuore e la mente
dei consumatori attraverso la sensibilizzazione
dell’opinione pubblica e il riconoscimento dei
vantaggi di una bioeconomia sostenibile. Lo
sviluppo del settore bioindustriale garantisce il
rispetto di numerosi obiettivi di sviluppo soste-
nibile senza gravare sulla produzione alimentare
e rispettando la biodiversità e l’utilizzo del suolo.
Tuttavia, affinché le bioindustrie possano avere
un impatto reale e tangibile sulla vita quotidiana
delle persone, forse la sfida più grande di tutte
è legata a un cambiamento di coscienza. “L’im-
patto potenziale del settore bioindustriale è evi-
dente a tutti” ha proseguito Mengal. “La gente
ha solo bisogno di conoscerlo”.
La bioindustria
cresce in Europa
Una crescita dell’11% nel 2016 e 5 miliardi di euro di investimenti
previsti da parte dell’industria, oltre a diverse centinaia di
migliaia di nuovi posti di lavoro: sono pochi i settori che possono
eguagliare l’ascesa delle bioindustrie europee. Eppure, c’è
ancora un grande potenziale inespresso….
C
Orsola De Ponte