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AUTOMAZIONE OGGI 400
SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
L’automazione è un settore che ha
sempre provocato qualche nervo-
sismo alle divisioni IT per diverse
ragioni. In passato è capitato, ad
esempio, che dei fornitori di antivi-
rus rilasciassero un aggiornamento
settimanale che provocava la so-
vrascrittura di file legittimi con file
zero-byte o aggiornamenti a causa
dei quali il software antivirus se-
gnalava comemalware alcuni file di
sistema di Windows rendendo impossibile l’accesso al sistema
operativo. Molti sono gli amministratori IT che potrebbero rac-
contare di episodi su patch distribuite senza essere testate, con
annessa telefonata del CEO alle due del mattino (probabilmente
non proprio amichevole) che si lamentava di non poter più ac-
cedere allamail o ai dati di vendita. Tante sono le tecnologie che
sembrano fantastiche sulla carta, per rivelarsi poi problemati-
che nella pratica. Prendiamo, ad esempio, la tanto decantata
protezione offerta dai primi IPS (Intrusion Prevention Systems)
che dava falsi positivi da essere, nei fatti, inutilizzabile. Dallo
scripting alla configurazione, dalla raccolta dei log alla distribu-
Vecchi modelli di sicurezza o utilizzo della conoscenza
generata dai dati presenti in azienda per migliorare in modo
incrementale la protezione dell’azienda?
La scelta è solo questione di tempo
Lee Fisher
Sicurezza
:
è tempo di
automazione
zione del software fino agli aggiornamenti delle firme degli an-
tivirus: quel che connette tra loro queste aree di automazione
è ciò che esse ‘fanno’, ossia seguire un piano predisposto dagli
amministratori che hanno stabilito ‘cosa’ il tool automatizzato
dovrà mettere in atto. L’ambito in cui, invece, le aziende mo-
strano, da sempre, minor propensione per l’adozione dell’auto-
mazione è il processo di ‘risposta’, ossia tutte quelle situazioni
in cui lamacchina viene programmata inmodo da agire/reagire
in base a una propria decisione.
La situazione deve, però, necessariamente cambiare perché la
realtà di oggi, soprattutto quando si parla di sicurezza, vede le
aziende cadere vittime di cyber criminali che si avvalgonomas-
sicciamente dell’automazione. Ad esempio, solo nel febbraio
scorso, Symantec ha registrato oltre 94 milioni di malware.
Ovviamente, questi malware non sono stati scritti da 94 mi-
lioni di sviluppatori e nemmeno da 94.000 sviluppatori che ne
hanno scritti 1.000 a testa. La creazione di una tale quantità di
malware può avvenire in un solo modo, ossia mediante una
qualche forma di automazione. Numeri tanto elevati altro non
sono che il tentativo di superare le difese che vengono normal-
mente utilizzate oggi. I modelli di sicurezza sono tipicamente
costruiti intorno al fattore tempo: ci vuole del tempo prima che
le organizzazioni specializzate scoprano, analizzino e ricono-
scano il malware, aggiornino il software e lo distribuiscano ai
clienti che, a loro volta, lo devono installare. E questo tempo
S
SI
sicurezza
Lee Fisher,
Security Specialist EMEA,
Juniper Networks