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Il diamante,
prima
di brillare…
Vega è stata in grado di monitorare
in condizioni estreme il livello dei liquidi
in una miniera di diamanti
S P E C I
A L E
GIUGNO-LUGLIO 2017
AUTOMAZIONE OGGI 399
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Jürgen Skowaisa
ei monti Maluti nel Regno del Lesotho, Africa Meri-
dionale, a 3.200 metri sul livello del mare si trova la
miniera di diamanti più alta del mondo. Aquest’altitu-
dine le condizioni atmosferiche sono caratterizzate da
abbondanti nevicate, temperature comprese tra -18
e +20 °C e forti venti. All’asprezza del clima si aggiungono i difficili
processi di lavorazione del materiale roccioso trasportato in super-
ficie attraverso due camini kimberlitici. La roccia madre viene fran-
tumata per estrarre i diamanti. I due camini (pipe) nella miniera del
Lesotho contengono solo una percentuale
molto ridotta di diamanti (inferiore a due
carati ogni cento tonnellate di roccia) e il
processo estrattivo richiede sforzi immani.
La separazione
dei diamanti
dalla kimberlite
In un impianto DMS (Density Media Sepa-
ration) la roccia diamantifera frantumata
viene sospesa in acqua per separare i mi-
nerali più pesanti dalla roccia più leggera
e ottenere un concentrato residuo conte-
nente i diamanti. Un procedimento alter-
nativo consiste nella centrifugazione del
materiale in separatori a ciclone. Tramite
questo procedimento, i diamanti e altri minerali densi vengono
schiacciati contro le pareti e poi spinti fuori dal fondo del ciclone,
mentre l’acqua di scarico sale al centro del ciclone e viene aspirata
e filtrata per eliminare le particelle residue più leggere. Entrambi
i metodi presentano vantaggi e svantaggi. Un impianto DMS ri-
chiede un investimento dieci volte superiore rispetto a quello ne-
cessario per un ciclone, ma garantisce maggiori proventi. Anche i
costi di esercizio e quelli legati al consumo di acqua di un impianto
DMS sono nettamente più elevati rispetto a quelli del metodo
basato sulla centrifugazione. Tra i fattori decisivi per il funziona-
mento ineccepibile dell’impianto DMS, e quindi dell’intero pro-
cesso, rientrano un elevato grado di automazione e una tecnica di
misura in grado di fornire valori di misura affidabili.
Turbolenze e tubi di afflusso rendono
difficile il monitoraggio del livello
Nel serbatoio di flottazione dell’impianto di arricchimento, il livello
del liquido di flottazione contenente il
materiale arricchito deve essere misurato
con grande precisione. Deve essere man-
tenuto un certo livello per assicurare che
i diamanti rimangano in movimento nel
liquido. L’agente di flottazione giunge al
serbatoio attraverso condotte provenienti
da diverse direzioni, che creano forti tur-
bolenze all’interno del serbatoio. La cir-
colazione costante causa la formazione di
spruzzi e di schiuma. Un sensore radar a
26 GHz, montato qualche anno fa, presen-
tava spesso dei problemi. A causa dell’ac-
cumulo di polvere e depositi sull’antenna
forniva valori di misura non sempre precisi.
Nonostante la tecnica di misura radar sia
un metodo di misura senza contatto e risulti quindi ideale per gli
ambienti molto sporchi, il sensore non funzionava più in maniera
ottimale in queste difficili condizioni ambientali.
Tecnologia a 80 GHz
per valori di misura stabili
Per risolvere il problema, Vega Sudafrica ha proposto di sostituire
la tecnologia esistente con il nuovo VegaPuls 64. Soprattutto il
N
Nelleminiere di diamanti vigono condizioni
molto difficili. La polvere e lo sporco,
costantemente presenti negli impianti
di processo, rappresentano una vera
e propria sfida per la tecnica di misura
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