primo nella definizione di una strategia
di sicurezza. Facendo riferimento a que-
ste linee guida per la parte architetturale
è infatti necessario introdurre elementi
e prodotti che non solo li seguono, ma
sono proattivi nell’aggiungere sicurezza
secondo una logica di fault tolerance.
Questa necessità oggettiva per i nostri
clienti si trasforma in opportunità per
noi fornitori, nello studiare e trovare ele-
menti tecnologicamente innovativi che
non solo suppliscano alla richiesta del
mercato ma nel contempo ci differen-
zino e indirizzino le scelte. Un esempio
è il nostro ePAC M580 che è dotato di
certificazione Achille Level II. Certifica-
zione che risponde ai criteri ISA Secu-
re’s Communications
Robustness Testing
(CRT), e in particolare
è relativa al supera-
mento di test che
hanno l’obiettivo di
simulare condizioni
tipiche di violazione
dei sistemi. Essere
aderenti a questa
certificazione ci per-
mette di fornire un
elemento attivo di
protezione integrato
nel cuore del sistema
di controllo, ma non
solo, permette an-
cora di più il raggiun-
gimento di un più alto livello di sicurezza
totale di sistema (Security Acceptance
Level secondo IEC62443).
A.O.:
Secondo voi il tema sicurezza può
avere impatti sul percorso di adozione dei
concetti di Industry 4.0 e Industrial Internet?
Ed eventualmente come e per quali motivi?
Natale:
In uno scenario economico
sempre più complesso e globale per
il settore industriale, in cui si devono
conciliare attenzione ai costi, alti livelli
qualitativi, time-to-market competitivi,
e personalizzazioni di prodotto sempre
più spinte, il tema della sicurezza è sem-
pre più strategico. La digitalizzazione
delle attività, la connettività di persone,
team diversi, processi, dati e oggetti
e la disponibilità delle informazioni in
tempo reale sono requisiti fondamentali
per creare un vantaggio competitivo e
abilitare i processi di innovazione pro-
gettuale nel settore manifatturiero.
Tyco è leader nello sviluppo della tecno-
logia che abilita l’implementazione delle
strategie di digitalizzazione e connettività
delle cose, la cosiddetta Internet of Things.
La tecnologia Rfid in particolare contribui-
sce a generare un valore aggiunto per il
settore manifatturiero, permettendo l’in-
tegrazione e lo scambio di dati in tempo
reale tra persone e beni strumentali che
sono sempre interconnessi tra loro all’in-
terno dell’infrastruttura aziendale.
È un modo nuovo per Tyco di utilizzare
una tecnologia nata nel mondo della
sicurezza, che in questo caso viene ap-
plicata per soddisfare le esigenze di
efficienza, automatismo, connettività e
per favorire lo sviluppo della fabbrica
digitale. L’IoT è da un lato un’opportu-
nità per i produttori di beni strumentali,
e di tutta la filiera collegata al mondo
della connettività industriale; dall’altro
una grossa opportunità anche per chi
impiega questi beni per fare efficienta-
mento di processo e aumentare il valore
nella propria filiera.
Tieghi:
La cyber-security in ambito In-
dustrial Internet e Industry 4.0, secondo
il modello ‘tutto e tutti connessi’, è una
componente irrinunciabile della so-
luzione e dell’applicazione. Un primo
passo potrebbe essere quello di ‘proteg-
gere’ l’impianto e l’infrastruttura siste-
mistica esistente mediante l’utilizzo di
dispositivi da considerare come presidi
di security secondo il modello proposto
proprio dallo standard ISA99/IEC62443
per segmentare la rete in zone e segre-
gare asset critici (PLC e server) conce-
dendo la connessione solo attraverso
‘conduit’ logici controllati e filtrati.
Certo il modo migliore di procedere è
quello con il concetto di ‘security by
design’, progettando il sistema, im-
pianto e infrastruttura con la security in
mente, mettendo al primo passo pro-
prio un’attenta analisi e valutazione del
rischio: questo consente di concentrare
gli sforzi (e anche gli esborsi) nei punti
in cui si riterranno le contromisure e gli
interventi più efficaci e urgenti. Questo
approccio dovrebbe essere quello tipico
di ogni buon progettista, non solo in
tema di sicurezza. Oggi tool e metodo-
logie sono già abbastanza affinate e lo
sviluppo di sistemi, anche da utilizzare
in ambito Industry 4.0, e quindi l’aspetto
sicurezza non dovrebbe essere certo un
freno all’adozione
di architetture in-
novative e di nuovi
modelli di business.
Randieri:
Il tema
sicurezza purtroppo
non può prescin-
dere dal percorso di
adozione dei con-
cetti di Industry 4.0
e Industrial Internet
poiché è fondamen-
tale gestirne i diversi
aspetti, tutelando,
ad esempio, quelli
più operativi, che si
occupano di acqui-
sire i valori generati
negli impianti monitorandoli in tempo
reale ed entrando nel dettaglio dei pro-
tocolli di comunicazione siano essi open
che proprietari. Purtroppo la differenza
rispetto alla tipica sicurezza dei sistemi
informativi aziendali risiede nel fatto che
quando ci si riferisce all’automazione in-
dustriale nei termini di Industry 4.0 le
conseguenze di un cyber attacco pos-
sono dimostrarsi molto meno gestibili e
possono generare una grande quantità
di problemi diffusi, offuscando la visibi-
lità e capacità di controllo fondamentali
per il corretto funzionamento delle infra-
strutture critiche. È ben noto, ad esem-
pio, che in alcuni casi basta un ritardo
di pochi millisecondi sull’azionamento
di una valvola per avere conseguenze
davvero disastrose. Questi ambienti cri-
tici sino a qualche anno fa erano com-
pletamente isolati, mentre oggi sono
interconnessi con le reti aziendali. Tutto
ciò comporta naturalmente un aumento
Foto tratta da pixabay.com
SETTEMBRE 2016
AUTOMAZIONE OGGI 392
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