SETTEMBRE 2016
AUTOMAZIONE OGGI 392
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AO
PANORAMA
recenti studi condotti da Inside Agency
in termini di sicurezza e del risk mana-
gement possiamo confermare l’atten-
dibilità di tali studi anche nel campo
dell’automazione industriale. Purtroppo
il quadro generale evidenzia che ancora
oggi circa il 70% delle aziende del no-
stro settore non godono di un sistema
di sicurezza adeguato; circa il 90% delle
aziende considerano il tema della si-
curezza come strategico per i prossimi
anni e più della metà considera debole
l’attuale offerta di sicurezza sul mer-
cato italiano. Se da un lato la domanda
di sicurezza aziendale risulta essere in
fortissima crescita, dall’altro i manager
aziendali non si sentono assistiti e ben
tutelati nel gestire i rischi economici,
finanziari e reputazionali che possono
ledere le loro aziende e il loro busi-
ness. Considerando che gran parte del
mondo dipende ormai da infrastrutture
elettroniche e supporti informatici de-
tentori di dati e informazioni strategiche
è evidente che il tema della sicurezza
aziendale rientra nella sfera degli asset
più critici di ogni azienda. Le principali
ricerche di settore confermano il trend
di continua crescita sia a livello nazio-
nale sia estero, evidenziando l’altissima
richiesta di fondi e nuove normative
per un comparto che secondo le stime
più attendibili potenzialmente potrà
raggiungere i 170 miliardi di euro già
nel 2020. Per questo oggi è importan-
tissimo operare una campagna di sensi-
bilizzazione verso il tema dei sistemi di
sicurezza all’interno dei CDA di grandi
e medie imprese, affinché un team de-
dicato, che faccia capo alla figura del
risk manager, si occupi di elaborare la
migliore strategia al fine di gestire e al
tempo stesso prevenire il rischio in re-
lazione ai vari aspetti che vanno dall’as-
senteismo dei dipendenti, all’infedeltà
aziendale, alla cyber-security.
Emanuele Temi:
La domanda di si-
curezza da parte dei clienti è molto
variegata e, a oggi, è qualcosa su cui re-
gistriamo un interesse in crescita. I clienti
cominciano a realizzare che la sicurezza
informatica è sempre più un requisito
imprescindibile anche a bordo delle
macchine di produzione. Ciò è dovuto
al fatto che a bordo macchina è sempre
più frequente trovare un PC che utilizza
sistemi operativi standard e che dunque
deve essere adeguatamente protetto
da minacce che potrebbero compro-
metterlo. Inoltre è ormai noto da tempo
che i virus informatici non colpiscono
soltanto i PC ma anche i PLC causando
malfunzionamenti della macchina e furti
di proprietà intellettuale.
Le minacce possono arrivare dal mondo
esterno ma anche dalle attività quoti-
diane: cosa accadrebbe se un operatore
autorizzato collegasse una chiavetta usb
che, a sua insaputa, contiene un virus
che ha per bersaglio proprio un PLC col-
legato alla rete di produzione?
Giancarlo Carlucci:
Oggi la percezione
del tema sicurezza informatica nell’auto-
mazione industriale è ancora bassa, fatta
eccezione per alcune realtà più sensibili
in cui il tema è considerato strategico,
come i grandi marchi di produzione di
soluzioni di automazione: produttori fi-
nali che hanno competenze interne di
IT e politiche ben definite. Questo tipo
di aziende vedrebbero ledere la loro im-
magine nel caso del mancato rispetto
delle giuste politiche di sicurezza ma
allo stesso tempo sono i più esposti ad
eventuali attacchi mirati e persistenti
(Advanced Targeted Threat). In un con-
testo IIoT, in cui è necessario che tutto
sia connesso e visibile, senza la necessa-
ria attenzione può accadere che macchi-
nari forniti e installati all’interno di una
rete di fabbrica non dimensionata o non
ben protetta, possano diventare il ‘tal-
lone di Achille’ del sistema, ad esempio
tramite accessi da remoto disponibili per
le azioni di manutenzione. Spesso ciò
che manca, facendo una considerazione
generale, è la consapevolezza diffusa del
fatto che non basta agganciare un plug
Rj45 perché l’IIoT diventi realtà, ma è
necessario rivedere complessivamente
l’approccio al sistema informatico. Detto
questo, sicuramente la cyber-security è
uno degli argomenti che, soprattutto
al di fuori dell’ambito industriale, viene
trattato con enfasi dai media, e anche
per questo la richiesta sta aumentando.
L’approccio che proponiamo in questi
casi è partire dai basic e in particolare
partire rispondendo a una domanda:
“Quali sono i KPI per misurare la prote-
zione delle informazioni dei tuoi beni
e attività economiche?”. A questa do-
manda spesso i clienti rispondono in
parte, pensando che le armi da utilizzare
a difesa dei propri sistemi siano quelle
convenzionali, ma sempre più capiranno
che si devono usare armi nuove.
A.O.:
Parlate di sicurezza con i vostri
clienti? Quali reputate siano gli eventuali
rischi ai quali sono maggiormente esposti
gli utilizzatori dei sistemi di automazione
di fabbrica da voi proposti?
Natale:
Sì, oggi i nostri clienti sono con-
tinuamente alla ricerca di strategie per
ottenere migliori risultati con meno ri-
sorse, affrontando anche normative di
conformità sempre più severe e com-
plesse e di strumenti che li aiutino non
solo a ridurre i propri rischi, ma anche a
migliorare la gestione dei propri processi
operativi di business. La maggior parte
delle soluzioni di sicurezza tradizionale
sono abitualmente proposte con moda-
lità di funzione e gestione indipendenti,
in base alla specializzazione e alle com-
petenze interne dell’azienda fornitrice,
anche quando queste soluzioni sono
in grado di assicurare un’elevata intera-
zione tra di essi. L’attuale convergenza
dei sistemi di sicurezza e dell’infrastrut-
tura di comunicazione, propria delle reti
IT è il fattore sempre più abilitante alla
diffusione di soluzioni di sicurezza in-
4. Emanuele Temi, Phoenix Contact
5. Giancarlo Carlucci,
Schneider Electric