MAGGIO 2016
AUTOMAZIONE OGGI 390
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touchscreen, wi-fi…una somma di tecnologie da far invidia ai primi calcolatori della Nasa.
Se questo è vero nel privato, tanto più lo è in ambito industriale, dove la necessità di au-
tomatizzare i processi produttivi è aumentata esponenzialmente in funzione prima del bi-
sogno di aumentare le unità prodotte, poi di migliorare l’efficienza e la produttività, infine
di garantire la massima flessibilità e personalizzazione del prodotto. Non è quindi un caso
se il settore dell’automazione industriale, nonostante la crisi dell’industria manifatturiera
italiana degli ultimi anni, ha recuperato pienamente i fatturati precedenti al 2008. L’evo-
luzione della domanda da parte del settore produttivo, influenzata dagli anni di crisi, sta
cambiando, creando conseguentemente l’affermazione e la diffusione di nuove tecnologie.
Siamo di fronte a una rivoluzione dei processi produttivi che certamente beneficia di stru-
menti, dispositivi e funzionalità nuove, ma che prende origine da un’esigenza sociale ed
economica dettata dal bisogno di recuperare competitività nei mercati internazionali. Se
è pur vero che è stata la Germania a dare il ‘la’, ponendo le basi con ‘Industrie 4.0’, il ruolo
dell’Italia non è, né può essere di semplice comprimario. Anche perché la nostra storia è
caratterizzata da una profonda e ampia competenza tecnologica applicata al settore ma-
nifatturiero.
Il punto di partenza però non può essere mettere in pratica quanto è stato definito dalla
Germania, in quanto il tessuto industriale, l’imprenditorialità e il sistema-Paese sono pro-
fondamente diversi. Un’implementazione ‘taglia e incolla’ sarebbe un errore e non porte-
rebbe i risultati sperati. Tra l’altro non dimentichiamo che uno degli obiettivi fondamentali
di ‘Industrie 4.0’ è la ‘mass customization’, che non appartiene al comparto produttivo te-
desco, ma che è parte del DNA delle aziende italiane. È ben noto che una delle ragioni di
successo dei nostri costruttori di macchine è proprio la capacità e la disponibilità a realiz-
zare soluzioni ad hoc per il cliente. Il fatto di aver saputo competere con i giganti tedeschi,
giapponesi e americani è proprio derivato dalla grande flessibilità posta dai nostri produt-
tori nel soddisfare le esigenze dei committenti.
Ora il tema è come utilizzare al meglio tutte le tecnologie disponibili per rendere ancora
più flessibili ed efficienti i nostri processi produttivi. La sfida sta quindi nella capacità di
coniugare creatività e tecnologia e nel sapere combinare in modo armonico ed efficace le
varie tecnologie. Credo che le condizioni per realizzare una ‘Manifattura 4.0’, ovvero una
versione italiana che tenga conto delle nostre prerogative individuali e sociali, ci siano,
ma non possiamo attendere, dobbiamo agire. Negli ultimi mesi è stato scritto molto sul
tema ‘Industrie 4.0’, ma nella sostanza è stato detto poco ai nostri imprenditori. Non ab-
biamo bisogno di proclami né di super progetti, ma di quella concretezza che ha sempre
caratterizzato il modo italiano di affrontare e risolvere i problemi. Non abbiamo mai avuto
paura nell’applicare le nuove tecnologie, dobbiamo solo pensare, progettare e realizzare
ritrovando la fiducia in noi stessi e nel futuro.
egli ultimi dieci anni la tecnologia è entrata
prepotentemente nella nostra vita di tutti
i giorni. La quantità e il livello di dispositivi
di vario genere presenti nelle nostre case
è veramente stupefacente. Anche se forse
non ce ne siamo resi conto, ogni istante
è scandito dall’utilizzo di un apparecchio
che contiene in sé un livello di complessità
inimmaginabile solo 20 anni fa. Certo ci
sono voluti anni prima di arrivare a una dif-
fusione così pervasiva di televisori LCD, forni
a microonde, computer portatili, tablet,
cellulari. Tutti questi oggetti e altri, di più
vecchia concezione, sono ormai caratteriz-
zati da circuiti elettronici, microprocessori,
N
Roberto Maietti
Comitato Tecnico di Automazione Oggi e Fieldbus & Networks
Foto: www.pixabay.com
AO
AUTOMAZIONE DOMANI
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