condotta nel 2014
dall’associazione
britannica
delle
aziende produttrici
EEF in collabora-
zione con lo studio
legale Squire San-
ders emerge che un
produttore su sei ha
rilocalizzato la pro-
duzione nel Regno
Unito nel corso degli
ultimi tre anni. In
Europa, il reshoring
sarà anche suppor-
tato dalla Commis-
sione europea, con
l’obiettivo di aumen-
tare la quota di PIL
derivante dalla pro-
duzione industriale
dal 15% a oltre il 20%
entro il 2020, tor-
nando ai livelli di 15
anni fa. I robot gio-
cano un ruolo fon-
damentale in questa
corsa al reshoring e
possono fare la dif-
ferenza in termini
di allocazione dei
costi totali di mano-
dopera nei mercati sviluppati, dal mo-
mento che il loro costo rimane invariato
indipendentemente dall’utilizzo. Sempre
più convenienti, versatili e facili da utiliz-
zare, i robot potrebbero quindi aiutare a
risolvere l’incombente problema legato
alla carenza di manodopera nel settore
della produzione, che interessa sia i paesi
sviluppati sia quelli in via di sviluppo,
come è avvenuto in precedenza negli
Stati Uniti o in Cina, ad esempio. Ma non
solo: i robot sono soprattutto in grado di
aumentare la produttività, riducendo al
tempo stesso il bisogno di esternalizzare
risorse e servizi. In Epson, ad esempio, la
maggior parte dei prodotti viene intera-
mente fabbricata in azienda utilizzando
da oltre trent’anni i sistemi robotici in-
stallati presso i nostri stabilimenti, un
vantaggio che si traduce nella possibilità
di controllare l’intera catena del valore e
di rispondere tempestivamente alle ri-
chieste del mercato.
Le tendenze di produzione
globali e il ruolo dei robot
Il potenziale attuale e futuro dei sistemi
robotici è racchiuso in un innovativo pro-
totipo di robot sviluppato dai nostri pro-
gettisti giapponesi. Si tratta di un robot
autonomo a due bracci dalle caratteristi-
che davvero straordinarie: 150 kg di peso,
testa orientabile, due bracci capaci di af-
ferrare oggetti e videocamere integrate
nelle mani e sulla testa che fungono da
occhi’. Inoltre, questo robot è in grado di
riconoscere oggetti 3D, eseguire controlli
visivi e, soprattutto, di imparare. In un
contesto in cui il ciclo di vita del prodotto
è sempre più breve, un robot di questo
genere può migliorare la produttività
delle aziende manifatturiere che stanno
rilocalizzando i loro processi produttivi
mediante un approccio alla produzione
innovativo e flessibile basato sul modello
‘high mix/low volume’. In altre parole,
aumenterebbe l’efficienza all’interno
degli stabilimenti offrendo al tempo
stesso nuove opportunità. Anche gli svi-
luppi tecnologici nella stampa inkjet 3D
tria
Tratto da www.pixabay.com
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