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Automazione e Strumentazione

Marzo 2017

EDITORIALE

primo piano

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è dovuto, si dice, all’errore dell’uomo.

Nella maggior parte dei casi però non è certo lui il vero responsabile. Vi sono altri

innumerevoli elementi in gioco. Innanzitutto, una corretta progettazione ergonomica della

sala controllo: rumore, luce, posizione dei monitor e delle tastiere, postura, sono tra i fattori

che hanno impatto sul welfare degli operatori e sicuramente ne determinano le prestazioni.

Poi, il carico di lavoro: ad esempio la normativa relativa alla gestione degli allarmi

ISA 18.2 dà indicazione di quale quota di eventi sia sopportabile. Tipologia, frequenza

degli allarmi sono tra gli aspetti da prendere in considerazione e le tabelle proposte

consentono di fornire mediante KPI quelle valutazioni numeriche che sono alla base del

ciclo virtuoso di miglioramento.

Nella sicurezza funzionale l’operatore gioca un ruolo decisivo, in quanto può

‘smontare’ situazioni che evolvendosi darebbero corso a rischi e, spesso, a improvvide

fermate dell’impianto.

La progettazione delle pagine video sinottiche che gli operatori utilizzeranno non ha

nulla di tecnico: è facile (e consueto) costruire le pagine video semplificando (marcando)

i P&I, da qualche parte bisogna pur iniziare, ma non può essere che il primo momento.

Ad esempio per affrontare situazioni anomale sono necessarie pagine dedicate che

includano tutte le dovute informazioni e comandi.

Progettare pagine sinottiche richiede non solo di conoscere l’ambiente in cui l’operatore

agirà e le sue caratteristiche, ma anche, soprattutto, di sposare in modo corretto il

modello mentale che ha dell’impianto e la formazione che ha ricevuto.

Possiamo affermare che la formazione passa per tre momenti: in inglese Education,

Training, Coaching.

Coaching come osservazione degli interventi dell’operatore da prospettive esterne

diverse, così da far risaltare differenze rispetto alle attese e discuterne. Training, per

rendere automatiche le manovre eseguite, evitando distrazioni e focalizzandosi sulle

manovre da compiere. Education per far si che l’operatore arrivi a possedere un

modello concettuale cioè un livello minimo di conoscenza di una tecnologia di cui

abbiamo bisogno per poterla utilizzare in modo efficace. Il modello concettuale,

è un compromesso tra un approccio a ‘principi primi’ di tipo teorico e un modello

comportamentale, derivato dall’esperienza.

L’esperienza consente di ‘distillare’ nel tempo dal vissuto (incluse le simulazioni) quali

siano le leve ‘vere’ per controllare l’impianto: si tratta di un approccio che il Machine

Learning stesso propone, dove per esperienza si intendono quei ‘Big Data’ in cui scavare

per trovare regole applicabili con buona probabilità di successo e per un corretta

diagnosi delle situazioni.

Sono algoritmi, i ‘Learner’, da sempre utilizzati (reti neurali, analisi statistiche ecc.), che ora

più che mai consentono di derivare modelli sempre più sofisticati e utili, a buon mercato.

La capacità diagnostica dei ‘Learner’ consente di ridurre la complessità delle

informazioni, ad esempio ricavare da innumerevoli sintomi, di per sé flebili, quelle allerte

che consentano di intervenire per tempo.

La sfida è coniugare la creatività dell’uomo con l’infaticabilità delle macchine, per

assistere gli operatori nella conduzione degli impianti; ma anche saper stabilire in quale

misura affidarsi al giudizio degli algoritmi.

Il 30% degli incidenti

L’operatore di sala controllo

e il Machine learning

Comitato Scientifico di ‘Automazione

e Strumentazione’, Consigliere Anipla

Fausto Gorla