La Redazione di Automazione Oggi propone il 25 gennaio 2023, nell’ambito della seconda edizione del convegno in streaming ProgettistaPiù, frutto della sinergia tra Quine e TraceParts, una mattinata, dalle 9.30 alle 12.30, dedicata al tema “L’Automazione nei 4.elementi: ARIA. ACQUA. TERRA. FUOCO.“
La sessione dedicata all’Acqua, intitolata Acqua: “scoprire” il mare anche come fonte di energia, vedrà la partecipazione di:
- Giuliana Mattiazzo, Vice Rector for Technology Transfer, Politecnico di Torino
che tratterà di: Energia dalle onde
ABSTRACT
Le onde marine costituiscono una delle fonti di energie rinnovabili più interessanti e distribuite sul globo. L’energia delle onde può essere considerata un derivato dell’energia solare, attraverso l’azione dei venti. Il livello di potenza per unità di lunghezza del fronte d’onda varia dai 25 kW/m nell’Europa del sud (Isole Canarie), fino a 75 kW/m delle coste irlandesi e scozzesi. Nel Mar Mediterraneo la potenza disponibile è significativa e varia in un intervallo compreso tra 11 e 4 kW/m. Se consideriamo anche la potenza sfruttabile in acque profonde al largo delle coste europee, la stima delle risorse totali per l’Europa sale a 320 GW.
Sfruttare il mare per creare energia ha i suoi vantaggi: primo fra tutti evitare il consumo del suolo, fenomeno ampiamente discusso dall’opinione pubblica e oggettivamente critico per i territori ad alta densità di popolazione. Inoltre, dal punto di vista paesaggistico, le installazioni potrebbero essere poste a distanza sufficiente da azzerare l’impatto visivo per l’uomo.
La principale sfida nello sfruttamento di questa ‘energia rinnovabile’ è nella riduzione dei costi di installazione e manutenzione dei dispositivi utilizzabili. In questo panorama si collocano le attività di ricerca che hanno condotto allo sviluppo di un dispositivo per la produzione di energia dalle onde del mare battezzato ‘ISWEC’ (Inertial Sea Wave Energy Converter). Un galleggiante vincolato al fondale marino con un ormeggio lasco, che ne permette il moto di beccheggio e l’orientamento a seguire la direzione principale del fronte d’onda. Uno scafo con un giroscopio come cuore: un volano posto in rotazione che scarica le coppie di reazione inerziale che nascono dall’interazione tra la sua velocità e il moto di beccheggio dello scafo su un albero interno di precessione, sul quale è calettato un generatore elettrico a magneti permanenti. La possibilità di variare la velocità angolare del volano consente al dispositivo di adattarsi e massimizzare le performance per diversi stati di mare, aumentando la flessibilità del convertitore.
- Pietro Pustina, Dottorando in Automatica, Bioingegneria e Ricerca Operativa – Automatica, Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale, Università La Sapienza di Roma
che tratterà di: Soft Robotics, l’ultima frontiera della robotica
ABSTRACT
I soft robots sono strutture robotiche continue di ispirazione biomorfica, costituite da materiali morbidi ed elastici, con azionamento del movimento leggero e distribuito.
In contrasto con il paradigma industriale dei manipolatori articolati che sono rigidi, a struttura predefinita e con motori potenti in modo da essere veloci, precisi e ripetibili, i soft robot sono cedevoli e di forma variabile, con una mobilità particolare e una capacità sorprendente di accedere e adattarsi all’ambiente circostante.
A valle dei notevoli sviluppi tecnologici recenti sui materiali e sulla loro sensorizzazione e attuazione, i soft robots promettono di avere un impatto significativo nelle applicazioni in campo biomedico, manutentivo, spaziale e sottomarino, ma anche in ambito industriale per la loro intrinseca sicurezza nell’interazione con operatori umani e per gli aspetti di risparmio energetico. Nella presentazione verrà illustrato lo stato dell’arte della soft robotics, con riferimento particolare agli aspetti di modellistica e di controllo del moto.
- Elisa Milanese, founder e marketing manager dell’associazione IoTItaly
che tratterà di: IoT, sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici
ABSTRACT
La più grande sfida dei prossimi decenni sarà quella di abbattere le emissioni, razionalizzando i consumi energetici e rendendo maggiormente efficienti i processi. Tutto questo per contrastare il cambiamento climatico, che sta causando eventi estremi, che purtroppo abbiamo tutti sotto gli occhi. L’Internet delle Cose e l’intelligenza artificiale si stanno rivelando dei fattori determinanti per abbattere l’impatto ambientale delle attività antropiche e non solo: grazie a nuove soluzioni sono diventate anche un’arma per difendere il territorio da eventi estremi associati al cambiamento climatico. All’interno della nostra Associazione abbiamo moltissimi esempi di soluzioni pratiche, testate e pronte per essere adottate da subito, e per portare da subito innegabili vantaggi sia economici che sociali.
GUARDA IL VIDEO PROMO