Background Image
Table of Contents Table of Contents
Previous Page  21 / 70 Next Page
Basic version Information
Show Menu
Previous Page 21 / 70 Next Page
Page Background

novembre 2014

21

di gestione fa partecipare il sindacato alle

scelte, e ai rischi, della gestione aziendale.

Potrebbe essere una rivoluzione anche per

le nostre imprese?

“Il tema della partecipazione dei lavoratori

alla gestione delle imprese è stato perio-

dicamente oggetto di dibattito nel nostro

Paese, senza mai approdare a risultati con-

creti. Penso che su questo abbia influito una

cultura dell’impresa e delle relazioni indu-

striali che si è sempre mossa all’interno del

binomio conflitto/contratto. Certo, l’evolu-

zione del lavoro e i suoi crescenti contenuti

di conoscenza e di competenza rendono

di grande attualità il tema di un più attivo

coinvolgimento dei lavoratori nella defini-

zione delle scelte e delle strategie aziendali.

Pensare a una normativa che favorisca que-

sto processo non è quindi un’ipotesi campa-

ta in aria, anche se non ritengo che rivesta

un carattere di urgenza. Ma la premessa in-

dispensabile, in ogni caso, è che ci sia una di-

sponibilità reale delle parti sociali al dialogo

e al confronto su questo tema”.

apportare modifiche al contratto nazionale,

ma solo nei limiti, oggetti e procedure previ-

sti da quest’ultimo.

Non c’è dubbio, comunque, che il sistema

produttivo italiano, caratterizzato da una

presenza diffusa di realtà imprenditoriali di

piccole dimensioni, si presta meno di altri a

un modello imperniato sulla contrattazione

aziendale. Nello stesso tempo, la contratta-

zione aziendale è quella che può assicurare

una gestione più diretta ed efficace delle

relazioni, una migliore combinazione tra le

esigenze di produttività e flessibilità dell’im-

presa e le aspettative e le richieste dei lavo-

ratori. In ogni caso, questo è un terreno sul

quale le scelte e le decisioni debbono matu-

rare nel libero confronto tra le parti sociali.

Quello che può fare il Governo, e che farà, è

cercare di agevolare questo confronto”.

Ministro, vi è un ultimo tema fondamen-

tale che vorrei toccare con lei: quello della

corresponsabilità nelle scelte (e nei rischi)

tra azienda e sindacato. In Germania i rap-

presentanti sindacali sono eletti nei consi-

gli di sorveglianza: questo sistema duale

imprese aumentino la produzione e, quindi,

riprendano ad assumere. È però vero che un

aiuto può venire da una regolamentazione

nuova, nel segno della semplificazione e

della certezza, che dia fiducia agli imprendi-

tori ed a chi vuole investire. È l’obiettivo che

ci poniamo con la Legge Delega, i cui conte-

nuti essenziali ho ricordato prima, e che sta

alla base anche del Decreto Lavoro che ha

reso più agevole e ‘sicuro’ l’utilizzo dei con-

tratti a termine e dell’apprendistato”.

Altro tema cruciale è quello del sistema

contrattuale. La Germania ha puntato

sulla contrattazione a livello aziendale. La

stessa Fiat recentemente è stata al centro

di polemiche per una scelta simile. Il siste-

ma italiano, costituito dalla quasi totalità

di aziende dalle dimensioni ridotte rispet-

to a quelle tedesche, può sostenere una

forma di contrattazione decentrata?

“È utile ricordare, in premessa, che la con-

trattazione aziendale trova un punto di

riferimento nel Testo Unico sulla rappre-

sentanza siglato a gennaio di quest’anno

da Confindustria e Cgil, Cisl e UIL. L’accordo,

mentre ribadisce il principio generale che la

contrattazione aziendale non può interveni-

re su materie già trattate dal contratto na-

zionale, stabilisce che, a fronte di situazioni

di crisi o per favorire lo sviluppo economico

e occupazionale, il contratto aziendale può

Intervista raccolta il 2 ottobre 2014