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APRILE 2016

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MESSAGGIO PROMOZIONALE

ITALIA

Compatto, veloce, sicuro:

automatizzazione moderna

con il PFC100

Le richieste per i sistemi di automatizzazione

sono quasi illimitate, ma una cosa è certa: la

gallina dalle uova d’oro non esiste. Ciono-

nostante, un sistema che voglia avere vera-

mente successo deve soddisfare parecchie

esigenze. Il PFC100 fa esattamente questo,

riunendo elevate prestazioni e sicurezza in un unico al-

loggiamento compatto. Il più recente Controller Wago

dimostra che questa combinazione è richiesta in tutti

i settori industriali.

In ogni impiego dell’automatizzazione, che sia nell’in-

dustria, nella tecnologia di processo o nelle costruzioni,

per la decisione dominano già in fase di pianificazione

i principali criteri selezionati, pro o contro un sistema:

può trattarsi della protezione, della diversità dell’inter-

faccia, dei necessari tempi di ciclo o semplicemente del

prezzo. Una sola caratteristica raramente è tanto deci-

siva da far tralasciare tutte le altre. Anzi, nel processo

decisionale si forma una classifica di risultati in cima

alla quale non è più possibile alcun compromesso.

Mentre in molti armadi elettrici e scatole comando

non è una rigorosa questione di centimetri, in tutta una

gamma di applicazioni sono proprio le dimensioni la

caratteristica determinante.

Le dimensioni come criterio

decisivo

Gli impieghi per i quali le misure dei

sistemi di automatizzazione unita-

mente a prestazioni sufficientemente

elevate prevalgano su tutte le altre

caratteristiche, si possono trovare

in tutti quanti i settori industriali, so-

prattutto nella classica costruzione

di macchine e impianti. L’esigenza

di una costante ottimizzazione e

una crescente diversità funzionale

accrescono costantemente la com-

plessità delle macchine moderne.

La tecnologia dell’automatizzazione

deve andare di pari passo con questi

cambiamenti, senza potersi prendere

dell’altro spazio. Queste richieste

sono avanzate ancor più marcata-

mente, tra l’altro, dall’industria di processo all’industria

offshore. Le cosiddette ‘Package Units’ ad esempio,

contrariamente alle architetture tradizionali di impianti

chiuse in se stesse, sono equipaggiate con intelligenza

propria. I moduli di ingegneria di processo, che inte-

grano un livello I/O e la loro quota di automazione,

rilevano in questo modo essi stessi diverse operazioni

di base. Sia il trasporto sia anche il

successivo consolidamento in un si-

stema globale, devono essere garan-

titi dall’automatizzazione attraverso

un particolare design salvaspazio. Su

piattaforme di trivellazione e su navi lo spazio fisico è di

nuovo particolarmente prezioso, semplicemente perché

è limitato. Una tipica attività di controllo a bordo è il

cosiddetto ‘Engine Monitoring’ il monitoraggio del mo-

tore. La lettura continua dei parametri delle macchine

dei motori elettronici delle unità di comando (ECU),

come di un compressore oppure di un alimentatore di

corrente elettrica, è una premessa rilevante per il buon

funzionamento senza problemi. I dispositivi tecnici di

supporto non devono ostacolare questi impianti primari

e neppure l’equipaggio. Inoltre ha grande importanza,

per questioni di peso, la sistemazione della necessaria

tecnologia di automatizzazione, che debba andare in un

alloggiamento di piccole dimensioni o in un armadio.

Ancora più sottile, ancora più economico

Oltre ai campi d’impiego in Europa e America per il

PFC100 è anche particolarmente interessante il Me-

dio Oriente. In India ad esempio il mercato pretende

macchine e impianti semplici ma robusti, senza fun-

zioni inutili. Trebbiatrici, battitrici di riso o frantoi non

devono essere ulteriormente ottimizzati, la tecnica è

maturata e il made in Germany continuerà a essere

richiesto. Per offrire una soluzione da un lato ancora

più snella e dall’altro dal prezzo più attraente, c’è il

PFC100 come cosiddetta fase di espansione Eco. Con

50 mm di larghezza essa è ancora più stretta di 12 mm

rispetto alle due varianti regolari, perché si è rinun-

ciato al terminale di alimentazione separato; in questo

caso, l’alimentazione a 24 V è collegata direttamente

al controllo. Per terminali bus allineabili è pronta una

corrente totale di 700 mA. Questo è sufficiente per

molte applicazioni più piccole.

Ingegneria confortevole e coerente

Il PFC100 viene proiettato tramite il software di engi-

neering e!Cockpit. L’ambiente di sviluppo (IEC 61131)

basato su Codesys 3 è dotato di una pluralità di fun-

zioni tutte quante progettate per un funzionamento

rapido e facile: il design ‘Ribbon’ ad esempio offre una

barra menu chiara e sensibile al contesto, che si era

già affermata in altre moderne applicazioni software.

Qui diventano visibili per l’utente solo le funzioni che

siano in relazione con la corrispondente fase di lavoro.

La gestione integrata dei dati, dalla preparazione del

progetto fino al progetto, provvede ad un engineering

più veloce. Il PFC100, impiegabile sia come controllo

autonomo sia come accessorio collegato a un sistema

di controllo, in connessione con le sue proprietà tecni-

che, lo rende una soluzione sicura in vista della futura

industria 4.0

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