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EDITORIALE

Anche in

Italia

è

reshoring

11

rmo

gennaio/febbraio 2016

Dopo anni caratterizzati da massicce politiche di delocalizzazione, si inverte

la tendenza nelle strategie delle imprese: riportare in patria le lavorazioni

dislocate nei Paesi emergenti negli anni scorsi. L’obiettivo è quello del miglio-

ramento della competitività che passa da una catena corta nelle forniture,

riduzione dei costi logistici e forza lavoro più qualificata. La dinamica vede

le imprese italiane al secondo posto dopo quelle statunitensi. A rivelarlo è

un report realizzato dal Boston Consulting Group e un’analisi dell’Uni-Club

More Back-reshoring sulla incidenza nel nostro Paese.

Un cambiamento radicale, dunque, rispetto solo a un paio di anni fa quando

negli USA il 30% dei manager considerava la Cina la meta preferita dove

creare nuovi poli produttivi. Oggi cresce del 9% rispetto al 2014, e di ben

il 250% rispetto al 2012, il numero dei dirigenti americani che dichiara che

le loro aziende si stanno impegnando a riportare negli USA la produzione.

In Italia, il fronte della ricollocazione della produzione sul mercato dome-

stico si sta lentamente diffondendo e, in termini numerici, siamo al secondo

posto mondiale dopo gli Stati Uniti. A differenza del Paese oltre atlantico,

fa notare l’analisi dell’Uni-Club More Back-reshoring, l’Italia è caratterizzata

da un peggiore tasso di competitività con alcuni elementi negativi come le

elevate tariffe energetiche e il costo del lavoro. Vi è però una determinata

tipologia di prodotti il cui costo della manodopera incide in modo margi-

nale, che richiedono un’elevata specializzazione nel processo di produzione,

che contengono importanti contenuti tecnologici e di design, che possono

posizionarsi su una fascia di mercato premium. Il fenomeno del reshoring

riguarda proprio questa tipologia di prodotto, dove vi è un alto valore per-

cepito di Made in Italy, una ricerca di maggiore qualità e migliore servizio

al cliente. Nel caso di impossibilità di completo reshoring in Italia, alcune

imprese stanno operando un ‘near reshoring’ con la creazione di fabbriche

nell’Est Europa abbandonando il Far East.

luca.rossi@fieramilanomedia.it

@lurossi_71