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SETTEMBRE 2012
FIELDBUS & NETWORKS
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Fieldbus & Networks
e macchine complesse, più che di macchine semplici, presupposto im-
portante per sottolineare l’importanza dell’ingegneria come elemento
di scelta del prodotto a fronte del solo prezzo, nonché indice di forti
investimenti da parte di multinazionali estere, con conseguente rica-
duta di ordinativi di macchinari in Italia”. Questo mix favorevole alle
grosse automazioni non è l’unico motore che spiega la forte crescita
di Ethernet, sia come rete per Scada, sia come fieldbus realtime. “Si
stima che oltre un terzo delle CPU PLC/PAC installate dispongano di
almeno una connessione Ethernet e che gli I/O distribuiti utilizzino nodi
Ethernet dei vari standard disponibili per quasi il 20% del totale” ha
sottolineato Milanese. “È probabile che nel 2012 e nei prossimi anni
questo trend resti costante. Inoltre, Ethernet è oggi utilizzato come
bus anche nelle applicazioni di motion control e lo sarà sempre di più,
essendo stati integrati vari protocolli realtime che ne consentono un
utilizzo più che efficace in queste applicazioni”. Tuttavia, la sensazione
è che la crescita di Ethernet non farà diminuire così rapidamente l’uso
degli altri standard fieldbus consolidati, che restano molto diffusi. An-
cora poco evidente la diffusione dei sistemi wireless sul totale delle
comunicazioni, anche se vi è un notevole interesse in merito. “Le solu-
zioni wireless trovano oggi la maggiore diffusione in sistemi di grandi
dimensioni, infrastrutture e apparati mobili” ha precisato Milanese. “Il
trend è di forte crescita, ma ancora con numeri bassi”.Altro importante
trend è quello della sicurezza: nelle diverse applicazioni PLC based,
sia di processo sia di macchina, sono sempre più richieste soluzioni
in grado di garantire la protezione di persone, impianti e ambiente. La
richiesta di sicurezza è forte anche nell’industria di processo, dove le
aziende affrontano sfide industriali come la flessibilità, l’ottimizzazione
dei costi, la copertura della produzione 7x24 senza alcuna interruzione
del processo ecc. Questa esigenza impatta nei settori della distribu-
zione e generazione dell’energia, nel processo chimico, petrolchimico,
siderurgico e infrastrutturale. “Le soluzioni possono essere svariate,
dai processori dedicati fino alle architetture certificate secondo la più
attuale e stringente normativa internazionale IEC61511 e IEC61508 da
TÜV Rheinland Group” ha osservato Milanese. “Oggi i vari costruttori
di PLC e PAC propongono soluzioni avanzate per la messa in sicurezza
delle macchine, per rispondere alle
norme di riferimento per l’analisi
del rischio e la sicurezza funzionale
quali EN13849-1 e 62061. Una
progettazione attenta permette,
sfruttando componenti idonei
come barriere di sicurezza, moduli
di controllo, configuratori, tappeti di
sicurezza, sensori ecc., di ottenere
impianti completamente sicuri”. E
fin qui abbiamo parlato di ‘safety’.
Per garantire quest’ultima però è
necessario anche prendere in con-
siderazione gli aspetti legati alla
‘security’: antintrusione, controllo
accessi, rilevazione incendio, vide-
osorveglianza e gestione integrata
della building automation, nonché
protezione dei dati, ossia ‘cyber
security’. Le passate architetture
di controllo erano sviluppate con
tecnologia proprietaria e molto
spesso erano isolate dal mondo
esterno, per cui la protezione del
sistema da agenti esterni non era
una preoccupazione primaria. Oggi,
L’
industria dei beni strumentali rappresenta circa la metà del giro
d’affari per i produttori di I/O distribuiti. Pur restando fortemente
orientato all’export, il settore negli ultimi anni ha visto indebolirsi
la domanda proveniente dai Paesi europei, mentre si è rafforzata quella
relativa ai Paesi Bric (Brasile, Russia, Cina e India). Sul fronte interno, dai
primi mesi del 2008 si registrano un andamento dell’ordinato in rallen-
tamento, in particolare per effetto delle difficoltà congiunturali dell’eco-
nomia nazionale, e una modesta crescita del volume d’affari in chiusura
2008, in cui il segno positivo viene mantenuto grazie all’ottima prima parte
dell’anno. La tendenza registrata nell’ultimo biennio è lo spostamento del
fatturato dagli I/O locali ai remoti e verso soluzioni modulari con conso-
lidamento dei bus standard più diffusi e, allo stesso tempo, una buona
crescita di quelli emergenti, Ethernet in primis. La disponibilità di moduli
I/O per tutti i bus di campo più diffusi rende il sistema flessibile e aperto,
mentre la modularità e la granularità del sistema stesso permettono di
abbattere i costi di configurazione. I settori dove i moduli di I/O remotati
possono essere inseriti sono innumerevoli: lavorazione della plastica e
della gomma, caseifici, cantine sociali, marmo, legno, oltre ai settori dove
l’ambiente è particolarmente difficile e dove la compattezza del modulo è
una caratteristica fondamentale.
IL MERCATO DEGLI I/O DISTRIBUITI