Automazione_Strumantazione_08_2013 - page 13

Automazione e Strumentazione
Ottobre 2013
EDITORIALE
primo piano
13
Alberto Leva
Dipartimento di elettronica,
informazione e bioingegneria
(DEIB), Politecnico di Milano
di modellistica e simulazione dinamica, siano essi
volti al progetto di componente, di sistema, del controllo o all’integrazione efficiente
di tutte queste discipline, sono da sempre un desiderio e, al crescere della velocità
di evoluzione e della competitività dei mercati, sempre più spesso una necessità
per l’ingegneria. Vorrei qui evidenziare – sulla base dell’esperienza mia e del
gruppo di ricerca cui appartengo – due prospettive su cui credo sia bene che i
professionisti del settore mantengano viva l’attenzione.
La prima riguarda la simulazione dinamica e la cosiddetta “prototipazione
virtuale”, ovvero le metodologie volte a prendere il maggior numero possibile
di decisioni in simulazione, riducendo così il numero di prototipi fisici con ovvi
risparmi, e ad individuare procedure di test in presenza di scenari in cui il
potenziale stress dei dispositivi o il rischio d’intervento delle protezioni passive sono
particolarmente critici. Qui lo sviluppo osservato negli ultimi anni nel panorama
di tecniche e prodotti software è impressionante. Sono oggi disponibili strumenti
capaci di gestire modelli complessi e multi-fisici, sia a livello di componente (per
esempio, CFD o FEM), che di sistema, mediante simulazione dinamica, a costi
contenuti e con buone curve di apprendimento. Tale è l’interesse della comunità
ingegneristica che vi sono anche soluzioni open, quali ad esempio il progetto
OpenModelica
(
).
La seconda prospettiva concerne più in particolare l’uso di modelli dinamici a fini
di ottimizzazione, nel senso generale del termine. Gli strumenti di cui sopra sono
infatti sempre più integrati non soltanto tra loro ma con altri capaci di aiutare il
progettista nella scelta dei parametri di suo interesse sulla base di opportune cifre
di merito. Questo si applica sia al progetto “fisico” sia alla taratura dei sistemi
di controllo, fornendo anche informazioni utili alla messa a punto di procedure di
tuning on-line.
Le storie di successo in questi scenari sono numerose; tuttavia, l’impressione è
che la penetrazione di tali tecnologie – e di tali metodologie di lavoro – potrebbe
procedere più speditamente consentendo un migliore sfruttamento delle capacità
d’innovazione che nel nostro tessuto industriale di certo non mancano. Sembra
però necessario un certo salto di qualità nell’approccio a tali strumenti e metodi,
che a volte paiono guardati non dico con sospetto ma forse con poca convinzione
riguardo all’impatto positivo che possono avere. Senza dubbio è necessario
migliorare la comunicazione, la formazione, l’aggiornamento e tutte le attività
connesse. E’ quindi una sfida sia per gli enti di ricerca e formazione sia per le
imprese, che peraltro hanno tutte le capacità per accettarla e vincerla.
Gli strumenti
Modellistica, simulazione dinamica
e prototipazione virtuale
Alcune prospettive
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