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Ottobre 2017

Automazione e Strumentazione

CONTROLLO

primo piano

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L’intelligenza artificiale (IA) sta già influenzando

le nostre vite, per esempio nei filtri antispam delle

mail, o quando un’applicazione offre la possibi-

lità di scegliere altri contenuti che prevede pos-

sano essere interessanti, o nei suggerimenti che

i motori di ricerca propongono per rendere più

veloce la digitazione.

Anche i più recenti investimenti di

Google

nell’am-

bito delle tecnologie IA, che possono essere di tipo

statistico o basate su un sistema di regole, sono

stati un’ulteriore conferma di come questo mondo

stia velocemente uscendo dai laboratori per diven-

tare un’importante risorsa industriale. Natural-

mente, anche gli ‘spider’ di Google, i programmi

che cercano e classificano le informazioni sul web,

sono applicazioni di tecnologie di IA.

Nel mondo dell’automazione, un esempio può

essere quello di

Schneider Electric

, che già

diversi anni fa aveva acquisito un’azienda austra-

liana attiva nello sviluppo di sistemi basati su

reti neurali artificiali

per applicazioni in ambito

minerario. Oggi, le reti neurali si sono dimostrate

essere uno dei migliori sistemi in grado di elabo-

rare ed estrarre informazione dalle grandi moli di

dati prodotte dai sistemi industriali moderni.

Un grande balzo in avanti nel campo delle IA

è dovuto ai nuovi hardware, che nascono con

architetture predisposte ad applicazioni

massic-

ciamente parallele

, come le moderne CPU a

core multipli o, ancora meglio, le GPU che sono

dotate di un’architettura ottimizzata per proces-

sare funzioni di grafica, che richiedono l’elabo-

razione contemporanea di molti dati in operazioni

simili e contemporanee. Questi nuovi hardware

si sposano perfettamente con il concetto di rete

neurale artificiale, dove un’unità relativamente

semplice opera parallelamente a un gran numero

di sue simili, proprio come avviene con i neuroni

naturali, auto-configurando i parametri di elabo-

razione e le connessioni con le altre unità in modo

da svolgere in maniera efficiente un compito spe-

cifico. Nella fase di apprendimento, le reti neu-

rali utilizzano degli insiemi di dati predefiniti e

predisposti in modo da poter verificare l’effica-

cia dell’auto-configurazione, fino a quando non

dimostrano di aver raggiunto autonomamente,

per prova ed errore, uno stato che permetta di

interpretare i dati in maniera corretta.

I moderni hardware consentono di aumentare, in

modo molto efficace ed economico, il numero di

strati della rete neurale, aumentando il totale di unità

che prelevano i dati provenienti dallo strato prece-

dente, li elaborano e stabiliscono le connessioni con

il successivo. In pratica, si

aumenta la profondità

della rete neurale

e da questo proviene la defini-

zione anglosassone di ‘deep learning’, che è tradu-

cibile in italiano come ‘apprendimento profondo’.

Nelle applicazioni di deep learning si è visto che

l’efficienza della rete neurale nello svolgere un

determinato compito aumenta in maniera non line-

are con l’aggiunta dei diversi strati, fino a raggiun-

gere un valore del rapporto efficacia e complessità

che cresce molto più lentamente. Queste tecnologie

sono alla base del netto incremento in termini di

prestazioni che hanno avuto molti dei software più

recenti capaci di effettuare la comprensione del lin-

guaggio parlato, del testo scritto e delle immagini.

Un ulteriore passo avanti nella tecnologia dell’IA,

sarà quello di incorporare nelle reti neurali arti-

ficiali la capacità di apprendere dai propri errori

anche durante il loro normale funzionamento,

oltre che nella normale fase di apprendimento e

configurazione, rendendo attuale anche il con-

cetto di

sistema esperto

.

Jacopo Di Blasio

Le applicazioni di intelligenza artificiale, grazie anche all’evoluzione dell’hardware, stanno diventando

sempre più frequenti e disponibili per l’industria e la società. Le tecnologie più comunemente utilizzate

vanno dalle reti neurali artificiali e, passando per il deep learning, arrivano ai sistemi esperti.

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE DIVENTA RISORSA INDUSTRIALE

La macchina intelligente al lavoro

Schema di una rete neurale

artificiale: strato di ingresso (1),

strato nascosto (2), strato di uscita

(3). Il processo del ‘deep learning’

è possibile aumentando il numero

di strati nascosti

@Jacopo_DiBlasio