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Automazione e Strumentazione

Aprile 2016

EDITORIALE

primo piano

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di fare efficienza energetica:

razionalizzare i consumi (ad esempio cambiando una lampadina, un frigorifero

o anche coibentando meglio la nostra casa) oppure rinnovare i sistemi di

generazione di energia (ad esempio, utilizzando una caldaia o una pompa di

calore di nuova generazione o inserendo un impianto di generazione da fonte

rinnovabile). Esiste tuttavia anche una via più soft: utilizzare in maniera corretta le

tecniche di controllo automatico.

A parte le più o meno scontate funzionalità soft di programmare carichi elettrici

quando l’energia costa meno, il controllo dell’energia termica negli edifici può

portare a margini di miglioramento a due cifre sfruttando un incredibile alleato:

l’inerzia termica. Attraverso le tecniche di ottimizzazione tipiche della progettazione

dei sistemi di controllo, è possibile consegnare l’energia che serve quando serve.

Inoltre, tramite opportuni sistemi di previsione, è possibile anticipare in maniera

significativa l’effetto dei disturbi, quale ad esempio una brusca variazione della

temperatura esterna, ed anche minimizzare le inevitabili perdite per riallineare

il sistema alle condizioni iniziali. Tutti noi abbiamo sperimentato spesso ‘cattivi’

progetti di sistemi di controllo della temperatura. Ci è capitato frequentemente infatti

di osservare che la temperatura in un locale (ad esempio, un supermercato) fosse

significativamente più alta o più bassa delle nostre aspettative, e talvolta anche dei

limiti di legge. Ciò prova che esistono ancora molti margini di miglioramento.

È altresì evidente che il progetto di un tale sistema di controllo si basa in maniera

sensibile sulla conoscenza di un modello che descriva accuratamente il sistema da

controllare. I modelli matematici che vengono utilizzati per descrivere i fenomeni che

contraddistinguono il processo in questione differiscono dal processo reale, a causa

della presenza di incertezze. Tali incertezze sul modello possono essere dettate da

differenti cause. Tra queste le principali possono essere indicate in: semplificazioni

nella costruzione del modello (a seguito ad esempio di una riduzione di ordine del

sistema); approssimazioni (ad esempio linearizzazione di sistemi non lineari); errori

nella identificazione sperimentale del modello; variazioni di parametri nel tempo

dovuti a perturbazioni (ad esempio il deposito di sporco sulle superfici, l’usura di

componenti); variazioni di condizioni operative dettate da esigenze di conduzione

del sistema (il caso più comune è quello delle variazioni di portata).

Una soluzione percorribile per ovviare a queste problematiche è il progetto robusto

del regolatore. Il controllo robusto è una strategia di controllo automatico dei sistemi

dinamici il cui scopo è il controllo del sistema con prestazioni garantite anche in

presenza di incertezze, delle quali è comunque necessario avere una possibile

stima. Altra soluzione classica è il controllo adattativo, il quale adatta i parametri

del controllore nel tempo, migliorando le prestazioni man mano che giungono più

informazioni. La buona notizia è che numerosi sono oramai gli studi che vanno in

questa direzione anche nella building automation, lasciano così presagire ulteriori

margini di miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici in termini sia di

comfort sia di consumi.

Esistono molti modi

Fare efficienza energetica

tramite il controllo: possibile?

Anipla - Politecnico di Milano,

Dipartimento di Elettronica,

Informazione e Bioingegneria

Luca Ferrarini