Automazione e Strumentazione
Marzo 2016
EDITORIALE
primo piano
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le macchine sono caratterizzate da una
complessità estremamente elevata, che riflette una analoga molteplicità di compiti
per cui esse vengono progettate.
Quindi se da una parte le tecnologie per lo sviluppo di sensori, attuatori, materiali
innovativi divengono sempre più sofisticate, allo scopo di fornire alle macchine
una variegata capacità di interazione con l’ambiente esterno, dall’altra è richiesto
sempre più spesso un salto generazionale nello sviluppo di algoritmica avanzata,
indispensabile per lo svolgimento dei task da parte degli automi.
Un algoritmo è, in estrema sintesi, ciò che conferisce all’automa la sua ‘intelligenza’:
e proprio sulla definizione di tale concetto che, spesso, si gioca la più ardua delle
sfide nella concezione di sistemi industriali evoluti.
In effetti, l’intelligenza artificiale o AI (Artificial Intelligence) viene definita molto
spesso come ‘l’abilità di una macchina nell’eseguire funzioni tipiche della mente
umana’. In quali ambiti applicativi può, già al giorno d’oggi, una tale facoltà
trovare utili impieghi? Passiamone in rassegna alcuni tra i più rilevanti.
Robotica industriale: lo sviluppo di sistemi di controllo, di visione e apprendimento
basati sull’AI può consentire ai robot di interagire tra di loro o con gli esseri umani
in modo da ridurre al massimo i tempi morti, aumentando l’efficienza del processo
senza compromettere la sicurezza degli operatori.
Automotive: l’intelligenza artificiale può essere utilizzata nell’esecuzione delle funzioni
critiche di sicurezza, come ad esempio la guida autonoma di prossimo avvento, per
rimpiazzare o sostituire il conducente umano limitando tutti i possibili rischi.
Diagnosi di gravi patologie: sono stati già sviluppati e testati agenti intelligenti in
grado di supportare le équipe mediche nella diagnosi precoce di tumori e malattie
neurodegenerative come il morbo di Alzheimer.
Lotta all’evasione fiscale: l’Internal Revenue Service (l’Agenzia delle Entrate
statunitense) sta utilizzando algoritmi sviluppati dal MIT per prevedere e combattere
tutti i possibili escamotage in funzione delle varie tipologie di contribuente.
Progetto di macchine ‘evoluzionarie’: si tratta di sistemi robotici in grado di adattare
autonomamente la propria architettura e le proprie funzioni, in modo da continuare
ad operare in ambienti in cui non è possibile interagire con alcun essere umano per
lunghi periodi (si pensi ad esempio alle missioni spaziali).
Come si può notare si tratta di un orizzonte assai vasto e, per molti versi, ancora
inesplorato. Un indice dell’enorme impulso che tali applicazioni subiranno nel
prossimo futuro è di sicuro l’entità degli investimenti non solo da parte delle aziende
più innovative, come Google o SpaceX, ma anche di alcuni tra i più grandi e
tradizionali colossi industriali. Un esempio su tutti? Toyota ha già stanziato più di
un miliardo di dollari per il prossimo quinquennio, nei soli Stati Uniti d’America,
in attività di ricerca e sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale per ridurre la
probabilità di incidenti e per agevolare l’accessibilità alla guida per tutti i possibili
conducenti, inclusi disabili e anziani. Confermando, in tal modo, la consuete e
millenarie doti orientali di saggezza e lungimiranza.
Al giorno d’oggi
Applicazioni industriali
dell’intelligenza artificiale
R&D Lead Engineer, CNH Industrial
Gianpiero Negri