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Efficiency & Environment - Maggio 2017
editoriale
C
ome capita in molti altri am-
biti lavorativi, anche in quel-
lo dell’efficienza energetica è
possibile osservare periodi di
grande fervore contrapposti
ad altri decisamente meno movimentati.
Tutto ciò potrebbe risultare strano tenu-
to conto che l’energia viene consumata
sempre, affermazione che trova conferma
pensando anche solo alle bollette di luce
e gas che ognuno di noi riceve in ogni
contesto in cui vive, oggi come ieri e so-
prattutto come accadrà domani. Partendo
da questo presupposto potrebbe risulta-
re difficile comprendere le ragioni per cui
chi opera nel settore dell’efficienza ener-
getica debba trovarsi in costante difficoltà
nell’acquisire clienti e svolgere il proprio
mestiere in maniera seria e professionale.
Ovviamente le motivazioni ci sono e sono
anche ben note agli addetti ai lavori, in-
fatti si possono trovare molti studi in cui
tali problematiche sono state affrontate e
approfondite a livello nazionale, europeo
e non solo; ad esempio l’ultima direttiva
sull’efficienza energetica, la n° 27 del 2012,
era stata scritta pensando ad azioni che ri-
muovessero le barriere alla diffusione delle
buone pratiche per l’efficienza energetica,
mentre organizzazioni, come ad esempio il
Fire e l’Energy Strategy Group del Politecni-
co di Milano, regolarmente realizzano studi
su tale materia. Eppure c’è poco da aggiun-
gere sui vantaggi che l’efficienza energeti-
ca può portare sia in termini ambientali sia
Evitiamo gli errori
del passato
economici, dato che fare efficienza significa in primo luogo
eliminare gli sprechi.
Tornando a quanto detto all’inizio di questo articolo,
quello attuale dovrebbe rappresentare l’inizio di un periodo
felice per il nostro settore dato che ci stiamo preparando a
grandi novità, come l’uscita della nuova Strategia Energetica
Nazionale (SEN2017) con gli obiettivi che l’Italia si darà per
i prossimi anni e che si spera dovrebbe dare nuova linfa al
settore; inoltre dovremmo aver assistito alla sospirata usci-
ta delle nuove linee guida sui Certificati Bianchi, importante
strumento che incentiva le attività di efficienza energetica
e che nell’ultimo periodo stava attraversando momenti non
proprio felici. Infine ci aspettiamo anche l’uscita delle indi-
cazioni sui piani di monitoraggio dei consumi energetici da
parte dell’Enea che dovranno essere seguiti e su cui basare
la prossima Diagnosi Energetica obbligatoria con scadenza
entro la fine del 2019, ma che richiede di effettuare le misure
a partire dal 2018. Tutte queste novità, aggiunte alla continua
evoluzione delle tecnologie e di servizi energetici innovativi
(l’Energy Performance Contract su tutti), dovrebbero garan-
tire grande motivazione verso noi operatori; questo in parte
è vero, ma guardando alle esperienze passate e pensando al
prossimo futuro un po’ di timore che si possa ripetere l’alter-
nanza tra cicli positivi e cicli negativi non si può escludere.
Sorge quindi la domanda spontanea: perché non si riesce
a garantire una certa stabilità in questo settore che, se affron-
tato correttamente, porta vantaggi per tutti? Trattandosi di
un sistema complesso la risposta non può essere univoca. Le
esperienze fatte fino ad oggi dovrebbero permettere di evita-
re il ripetersi di errori commessi nel passato, purché ci sia la
volontà che ciò avvenga.
Michele Santovito
Comitato Tecnico Automazione Oggi & Fieldbus&Networks