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SETTEMBRE 2019 AUTOMAZIONE OGGI 416 40 AO ATTUALITÀ Oscar Milanese Dentro o fuori dal cloud dge Computing e Intelligent Edge, un luogo in cui i dati vengono generati, analizzati, interpretati e indirizzati: una nuova declinazione del Cloud Computing in cui i dati vengono gene- rati fuori dal cloud. Sempre più spesso le informazioni devono essere elaborate istantaneamente, ben prima che giun- gano al cloud, al fine di garantire la qua- lità dell’informazione. Ad esempio, di un sensore chemonitora il traffico potrebbe sicuramente essere più utile elaborarne i dati in loco piuttosto che farli arrivare a un’infrastruttura in cloud, elaborarli da lì e inviarli per il processo, poiché l’even- tuale ritardo potrebbe essere fatale: la situazione del traffico potrebbe infatti cambiare nel giro di poco. Un esempio semplice ma che evidenzia il perché, per alcuni processi, sia meglio conside- rare l’Edge Computing invece del Cloud. Certo è che per ottenere ottimi risultati da un’architettura Edge Computing o Intelligent Edge è necessario che la rete funzioni al meglio, solo così si può be- neficiare in tempo reale di informazioni elaborate di alta qualità e trasformabili in azioni di business. Abbiamo sentito cosa ne pensa a tal proposito Fabio Fu- magalli, CEO di Hilscher Italia. Automazione Oggi: La crescita delle applicazioni basate su IoT guida la dif- fusione di architetture IT sempre più de- centralizzate e capaci di gestire dati il più vicino possibile a dove vengono generati. Come valutate questa crescita, e in quale misura stimate possa essere la quantità di dati creati ed elaborati fuori dal classico data center o cloud? Fabio Fumagalli: Ad oggi, l’Edge Com- puting si sta diffondendo, spinto dalla crescente consapevolezza della sua utilità e importanza per garantire la cor- retta organizzazione e operatività degli impianti. Principi di buona progetta- zione rendono infatti indispensabile il ricorso a soluzioni edge, ad esempio per conciliare la diversa natura delle reti industriali e informatiche, per rispon- dere all’esigenza di gestire funziona- lità di pre-aggregazione e di garantire una semantica uniforme nei segnali provenienti dal campo. In questo pa- norama, tuttavia, il trend di diffusione di architetture IT decentralizzate deve però confrontarsi con le specificità delle diverse applicazioni, che richie- dono modi distinti di gestione e tra- sferimento dati. Come modelli estremi vi sono da un lato quelle realtà in cui alla macchina (o processo) reale corri- sponde un modello virtuale risiedente sul cloud o in un database: in questi casi lo scambio di dati è, e dovrà continuare a essere, continuativo, per permettere la gestione efficiente del sistema e delle eventuali attività di manutenzione pre- dittiva attraverso il continuo confronto tra macchina reale e il suo digital twin. Dall’estremo opposto vi sono quei casi in cui il cloud è utilizzato come sistema di configurazione di servizi e regole operative che, una volta ‘scaricate’ nell’unità edge verranno fatte rispettare dall’architettura locale. In questi casi i dati che transitano verso il cloud sono minimi e il ruolo dell’Edge Computing è primario. Fanno poi da sfondo tutta una serie di situazioni intermedie, in cui i dati trasferiti dal livello di produzione a quelli superiori, pur essendo comun- que rilevanti, sono quantitativamente inferiori grazie ad una prima attività di aggregazione. A.O.: L’impatto del piano Industria 4.0 e Impresa 4.0 ha sensibilizzato le aziende manifatturiere a investire nella digitaliz- zazione. Quale impatto ha avuto e potrà avere nel corto/medio termine il piano go- vernativo nella crescita delle architetture Edge Computing? E Foto tratta da www.pixabay.com Parliamo di Edge Computing e Intelligent Edge ora che questa modalità di elaborazione delle informazioni si sta diffondendo, spinta dalla crescente consapevolezza della sua utilità e importanza per garantire la corretta organizzazione e operatività degli impianti

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