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SETTEMBRE 2019 AUTOMAZIONE OGGI 416 41 Fumagalli: I piani Industria 4.0 e Impresa 4.0 hanno certamente dato impulso a un rinnovamento tecnologico nelle aziende. Tuttavia tale impulso è stato dettato im- ponendo di rispettare dei requisiti ope- rativi, senza alcuna indicazione circa le specifiche modalità di attuazione ed eventuali linee guida di buona progetta- zione da seguire. Di conseguenza, le mo- dalità di implementazione dei progetti e l’impiego di specifiche soluzioni è stato lasciato alla discrezione dei singoli, con effetti piuttosto diversi. A.O.: La digitalizzazione e diffusione di device connessi sta generando volumi di dati enormi soprattutto nella zona periferica delle reti, e questo richiederà capacità di elaborazione locali realtime sempre maggiori, ed evoluzioni delle reti IoT industriali. Nell’attesa degli sviluppi del 5G, in che modo l’Intelligent Edge sta contribuendo a risolvere questo problema, e quali sono dal vostro punto di vista le ap- plicazioni industriali e i settori maggior- mente impattati? Fumagalli: In realtà l’adozione di so- luzioni di Edge Computing non è mo- tivata tanto dalla necessità di supplire a eventuali mancanze di banda, ma piuttosto dall’esigenza di provvedere a una corretta progettazione della rete e di rispondere a esigenze pratiche di impiego dei dati. Generalmente, in- fatti, gli operatori approcciano le solu- zioni di Edge Computing in funzione di un’evoluzione operativa dei propri sistemi: interfacciando i mondi OT e IT scoprono l’esigenza pratica di svolgere alcune operazioni, ad esempio finaliz- zate a rendere i dati di campo idonei ai sistemi IT o viceversa, che non possono venire gestite in modo corretto in nes- suno dei due ambienti. Di conseguenza, trovano nell’edge computing la naturale evoluzione modulare del sistema OT+IT permettendo ai due di essere interope- rabili in modo funzionale ed efficiente, offrendo al contempo anche ulteriori opportunità di utilizzo. Un ruolo di primo piano nel promuovere l’adozione di questo tipo di soluzioni è stato ed è tuttora giocato dagli end user, che prima di OEM e costruttori di mac- chine sono stati consapevoli delle pro- prie esigenze operative. La loro visione d’insieme sull’intero processo produt- tivo ha infatti permesso di accorgersi delle problematiche legate alla carenza o al difficile impiego di dati e informa- zioni necessarie a migliorare il processo produttivo. Da qui è dunque partito l’in- put, poi recepito dai costruttori di mac- chine. Dal punto di vista dei comparti industriali, tuttavia, non vi sono grandi differenze: questa dinamica si riscontra in pressoché tutti i settori e le applica- zioni industriali. A.O.: Per un’azienda che debba rinno- varsi, l’investimento per l’Intelligent Edge può essere a seconda dei casi piuttosto importante. In che periodo (corto, medio, lungo) si può stimare il ritorno degli inve- stimenti derivante dall’aumento della red- ditività e al risparmio sui costi? Fumagalli: Più che un risparmio sui costi, di impatto molto contenuto e riconducibile principalmente alla pos- sibilità di elaborare i dati in locale, ri- ducendo la quantità di informazioni da trasferire ai livelli superiori, il reale van- taggio ottenibile da un investimento in Edge Computing è la possibilità di accedere a nuove funzionalità. In que- sto modo diventa possibile potenziare i propri sistemi, effettuare una diversi- ficazione della produzione, ampliare le possibili soluzioni di business e acce- dere così a nuovi segmenti di mercato. La rapidità con cui queste potenzialità vengono trasformate in reale vantaggio operativo e sfruttate per incrementare la redditività degli impianti è, ancora una volta, pesantemente condizionata dalla cultura dell’azienda in cui essa trova ap- plicazione. Da ricordare però che all’in- terno di un piano di rinnovo del sistema produttivo industriale, l’investimento in Edge Computing ha generalmente un peso piuttosto moderato. A.O.: Le necessità crescenti richiedono ar- chitetture e soluzioni scalabili sempre più evolute. In quale modo la vostra azienda sta affrontando queste sfide e quali sono le novità che state proponendo per quanto riguarda l’Edge Computing e l’Intelligent Edge? Fumagalli: Per il mondo edge, Hilscher ha sviluppato una famiglia di Edge Ga- teway capaci di colmare e conciliare le diverse nature delle reti industriali e informatiche, gestendo al contempo funzionalità di pre-aggregazione, ser- vizi di Edge Computing e una semantica uniforme nei segnali provenienti dal campo. Incrementano inoltre la security dell’impianto grazie alla separazione fisica delle reti e al software dedicato. Gli Edge Gateway rendono facilmente implementabili tutte le funzionalità tipi- che del mondo edge. Oltre ad abilitare un controllo coordinato di più linee, permettono di elaborare i dati in locale, riducendo la quantità di informazioni da trasferire ai livelli superiori e contri- buendo a gestire in modo cost-effective attività di calcolo complesse. Ma ciò che realmente contraddistingue gli Edge Gateway di Hilscher è la comple- tezza e il livello di ottimizzazione delle funzioni dedicate alle reti industriali. I modelli On Premise e Remote possono infatti venire inseriti nella rete non solo come oggetti attivi, ma anche come passivi. Oltre alle precedenti funzioni, si prestano quindi a venire utilizzati anche come sniffer di rete o a gestire interro- gazioni di specifici componenti di rete, sempre senza rischiare di perturbare il sistema produttivo. Il modello Connect offre un’elevatissima compattezza e la completa compatibilità verso la piatta- forma Raspberry. Grazie all’applicativo integrato Node- RED, gli Edge Gateway offrono un ambiente grafico dedicato alla confi- gurazione del flusso di dati. Oltre 2.000 blocchi funzione preimpostati detti ‘nodi’ permettono infatti di gestire in pochis- simo tempo innumerevoli applicazioni, eventualmente personalizzabili con blocchi javascript ad hoc. La tecnologia Docker, anch’essa integrata, permette in- fine di eseguire delle applicazioni, anche proprietarie, con i massimi criteri di sicu- rezza ed estrema flessibilità. • Hilscher Italia - www.hilscher.it Fabio Fumagalli, Hilscher Italia

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