Siamo da tempo entrati in un’era guidata dai dati. Ai dati strutturati
provenienti da fonti che si possono definire tradizionali, si affian-
cano sempre di più quelli generati dalla cosiddetta trasformazione
digitale. Big Data, IoT, Intelligenza Artificiale, o ‘semplicemente’ la
sempre più ingente mole di contenuti multimediali, sono gli ingre-
dienti principali di questa trasformazione. Servono nuove infra-
strutture, progettate per garantirne la corretta gestione. In questo
scenario, gli approcci tradizionali mostrano tutti i loro limiti, tanto
che per una reale ‘Data Driven Economy’ servono soluzioni differenti
e realmente innovative. È necessario ripensare inmodo nuovo le in-
frastrutture storage, sfidando l’approccio convenzionale e proget-
tando algoritmi intelligenti e innovativi per memorizzare e gestire i
dati generati dalle nostre vite digitali in costante espansione. Tutto
questo senza incidere eccessivamente sulle finanze, combinando
software e hardware in modo da ottimizzare capacità e perfor-
mance, garantendo al tempo stesso massima apertura e compati-
bilità. La risposta di molti vendor per supportare questa rivoluzione
è quella di affidarsi alla tecnologia all-flash. In realtà numerosi studi
e analisi effettuati con workload reali, mostrano come l’alternativa
migliore sia rappresentata invece da soluzioni ‘Software Defined
Storage’, con algoritmi di machine learning adattativi e cognitivi.
In particolare, le performance teoriche non sono l’unico parametro
che conta: allo stesso modo, scalabilità, affidabilità e accessibilità
spingono la necessità di un’architettura storage di nuova genera-
zione. Inoltre, è noto che le soluzioni di storage all-flash hanno costi
particolarmente elevati che ne limitano l’utilizzo massivo nei data
center. C’è infine un’altra verità che non tutti conoscono: quando si
tratta di workload reali, gli AFA (all-flash array) non sono così veloci
come ci si aspetta. Le aziende devono quindi essere pronte a gestire
dati su larga scala; tuttavia, né lo storage tradizionale, né gli all-flash
array sono in grado di sostenere questa sfida a costi sostenibili. E
non tutte le imprese hanno la possibilità di fare grandi investimenti
in questo senso. L’approccio scelto da
Infinidat
( www.infinidat.com )si propone di superare questa problematica, offrendo una piatta-
forma unica e innovativa, in cui un elemento di scelta non va più
a scapito di altri, ugualmente importanti. Quello proposto da Infi-
nidat è un sistema di Software-Defined storage ‘Flash-optimized’,
contenuto nei costi ed estremamente scalabile che, avvalendosi
di algoritmi di machine learning, è in grado di ottenere prestazioni
e affidabilità ai massimi livelli partendo da hardware economico
standard. Un’architettura storage di nuova generazione, come
quella di Infinidat, può aiutare le organizzazioni a consolidare i loro
ambienti applicativi e a ottenere forti miglioramenti in termini di
performance, disponibilità, affidabilità, scalabilità e TCO, con un
conseguente maggiore vantaggio competitivo.
Big Data e
Intelligenza
Artificiale:
quale
l’infrastruttura
vincente?
UN SISTEMADI
SOFTWARE-DEFINED
STORAGE
‘FLASH-OPTIMIZED’
90
AUTOMAZIONE OGGI 403
SOLUZIONI Software PER L’INDUSTRIA
in tempo reale
S
SI
A cura di Lucrezia Campbell
Da SilentWave il software HiveDrive
SilentWave
(
www.silentwave.eu), azienda italiana che opera nel
settore ICT, ha lanciato il software HiveDrive, destinato al mondo
BIM. HiveDrive è uno strumento di collaborazione che facilita il
co-design e la progettazione integrata, offrendo tutte le funziona-
lità che le medie e grandi aziende richiedono nel mercato, senza
necessità di server, abbonamenti Cloud o connessione a Internet.
HiveDrive consente di eliminare le spese di server e apparati di ar-
chiviazione, abbonamenti su servizi Cloud o storage esterni, in-
clusa la consulenza sistemistica. Un risparmio di tempo in quanto
sfrutta le performance del computer senza rallentamenti dovuti
alla velocità della linea Internet, soprattutto quando si lavora su
grandi file. Inoltre HiveDrive non costringe a caricare i file su infra-
strutture di terzi (Google, Microsoft, Amazon, Autodesk ecc.), ma
tutela la proprietà dei file consentendo all’utilizzatore di rimanere
adempiente a vincoli di segretezza imposti dal committente o dalle
specifiche del bando pubblico. È facile da usare, non è necessaria
una formazione. Si lavora direttamente con i file e le cartelle del
computer. HiveDrive è utilizzabile dal file Word al DWG, ed è forte-
mente integrato ai software di progettazione (Revit, AutoCad ecc.).
Donato Ceccomancini,
Sales Manager Italy, Infinidat