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AO

TUTORIAL

OTTOBRE 2017

AUTOMAZIONE OGGI 401

118

Vitaliano Vitale

loud computing, Big Data Analytics, Industrial In-

ternet, robotics, wearable, Augmented Reality, ad-

ditive manufacturing, Cyber Physical System (CPS),

virtualization, service oriented architecture, ma-

chine2business, Human Machine Interface (HMI),

m2m, IPv6, Wireless Sensor Networks, smart device… in un re-

cente incontro Marco Taisch, docente del Politecnico di Milano,

citava queste quali alcune delle tecnologie innovative che appa-

iono negli scenari della Quarta Rivoluzione Industriale. Hanno

tutte (ma anche tutte quelle non citate) una necessità molto

rilevante, quella di essere integrate. Se, infatti, individualmente

ogni tecnologia avanzata possiede un elevato potenziale di in-

novazione, l’integrazione e la ‘cross-fertilizzazione’ di tecnologie

differenti è particolarmente importante, poiché la combinazione

di tecnologie offre possibilità ancora superiori

di favorire l’innovazione e creare nuovi mercati.

E la base dell’integrazione qual è?

La connessione.

Connessione: qui sta il punto

Due numeri per capire come si muovono il

mondo e l’Italia in fatto di connettività. Credo

che ne siamo tutti consci, ma leggerlo aumenta

la consapevolezza. La società TWS di Treviso ha

prodotto un interessante testo sullo scenario

digitale nel mondo e in Italia nel 2016. Qual-

che dato: dei 7,4 miliardi di persone al mondo,

gli utenti di Internet (mobile e fisso) sono 3,4

miliardi, cioè il 46%; 2,3 miliardi di persone uti-

lizzano i social media (31%) e il 51% della popo-

lazione mondiale utilizza dispositivi mobili (3,8

miliardi di persone). In Italia sono connesse

circa 38 milioni di persone (63%) e 20 milioni

di utenti, il 47%, utilizza i social media. Dunque:

siamo una società digitale? Sì… ma con qual-

che

distinguo

. Siamo sotto media europea e la

condizione infrastrutturale non è brillante.

Prendendo in considerazione le zone industriali italiane, in ottica

Industria 4.0, si rileva che le zone dei distretti industriali sono

sovente deficitarie quanto a possibilità di connessione a banda

ultra-larga. Certo, per gli operatori il mercato consumer è più at-

traente per volumi e conseguenti ricavi. Inoltre: dov’è scritto che

la banda ultra-larga è indispensabile per ogni azienda, magari

anche micro, formata da una persona sola? EY ha recentemente

fotografato un’Italia dove l’80% delle zone industriali si trova in

aree in digital divide, il 13% delle imprese non ha alcuna coper-

tura fissa e il 20% non è digitalizzata.

Questi dati evidenziano un Paese ricco di imprese ma frammen-

tato, difficile da raggiungere omogeneamente con la fibra ottica.

Dunque, la digitalizzazione del Paese resta difficile e lo percepiamo

anche dalle recenti polemiche estive sugli investimenti nelle ‘Aree

Bianche’ tra Open Fiber e TIM.

Della connessione, però, non

possiamo più fare a meno. Le im-

prese devono essere connesse,

come lo devono essere gli utenti.

Il mercato B2C e B2B passa dalla

connessione. La produzione e

il suo efficientamento passano

dalla connessione.

In grande sintesi e semplifi-

cando possiamo riassumere così

il susseguirsi delle tecnologie: la

prima generazione di reti

mobile

era incentrata sulla voce, il 2G

ha portato sul mercato anche i

messaggi, il 3G ha aggiunto alla

voce e ai messaggi i dati, il 4G ha

reso più veloci tutte le opera-

zioni del 3G e il passaggio al

5G aggiungerà un nuovo ele-

mento, l’Internet industriale,

abilitando servizi innovativi in

ottica Industry 4.0. Dunque, le

Tutte le tecnologie abilitanti l’Industria 4.0 hanno in comune una

necessità: essere integrate. E non vi può essere integrazione senza

connessione… A che punto è l’Italia?

C

Fibra:

quando l’innovazione

corre sul filo

Foto tratta da www.pixabay.com

Fonte: Intracom Telecom

Eolo comincerà a implementare la prima rete

residenziale wireless in banda ultra larga in

Italia utilizzando i sistemi punto multipunto

WiBAS-Connect di Intracom Telecom