Il 2013 potrebbe concludersi meglio di quanto ci si attendeva nei mesi scorsi. Una sensazione sostenuta dai dati relativi al terzo trimestre delle tecnologie per il legno elaborati dall’Ufficio studi di Acimall, l’associazione dei costruttori italiani.
La tendenza appare dunque leggermente più positiva, con una crescita degli ordini del 3% rispetto allo stesso periodo 2012. Questa volta a offrire il contributo relativo più forte è il mercato interno, che segna un importante più 14,4%, da leggersi – però – alla luce degli ultimi due anni, un lungo periodo nel quale gli ordini nazionali hanno segnato il minimo storico. Per quanto riguarda l’estero vale quanto commentato a suo tempo a proposito del trimestre precedente: lo 0,3% in più del periodo luglio-settembre 2013 indica una sostanziale “stabilità”, una ulteriore, positiva tappa verso il consolidamento della nostra forte propensione all’esportazione.
Il carnet ordini è pari a 2,4 mesi, mentre dall’inizio dell’anno si registra un aumento dei prezzi del’1,2% (0,9% nel trimestre precedente). In calo, purtroppo, il fatturato del periodo luglio-agosto: -3,8% rispetto allo stesso periodo 2012.
L’indagine qualitativa rivela che il 25% degli intervistati indica un trend di produzione positivo; il 50% indica stabilità, mentre il 25% dichiara un livello produttivo in calo. L’occupazione viene considerata stazionaria dal 75% del campione e in diminuzione dal 15%, in aumento dal 10%. Ci piace sottolineare che nel periodo aprile-giugno 2013 nessuno degli intervistati aveva accennato alla possibilità di nuove assunzioni. Le giacenze risultano stabili nel 55% dei casi, in diminuzione nel 25% e in crescita nel rimanente 20%.
Le dinamiche di breve periodo del comparto emergono dai risultati della indagine previsionale: ancora una volta un certo ottimismo caratterizza le considerazioni a proposito dell’export, a cui fa riscontro una diminuzione del pessimismo a proposito dell’andamento del mercato nazionale, anche se sono ancora pochi coloro che indicano un miglioramento a breve termine. Ma veniamo alle cifre: il 30% degli intervistati crede in un aumento degli ordini da oltreconfine, il 45% opta per la stabilità, il 25% per una contrazione (saldo uguale a 5, contro l’8 del trimestre precedente).
Il mercato nazionale segnerà un calo per il 20% del campione, sarà stabile per il 75 e sarà in crescita per il 5% (saldo uguale a meno 15, contro il meno 27 del trimestre precedente).