Da quando è iniziata l’era della trasformazione digitale, è iniziata anche la caccia ai talenti tecnologici. E la sfida per le aziende è quella di creare le condizioni ideali per far migliorare, crescere e trattenere il proprio capitale umano.
Ne parliamo con:
Dario Nacawa, regional sales manager Italy & Iberia, divisione Industrial IoT, di Advantech Europe
Luca Cavagnari, country manager di Delta, Divisione IABG Italy
Roberto Pomari, Managing director di Lapp Italia
Fabio Massimo Marchetti, Head of Digital Industries di Var Group
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LE DOMANDE DI AO
- Cosa ha pensato o cosa sta pensando di mettere in atto la vostra azienda per trattenere il suo patrimonio umano, dotato delle competenze necessarie per aiutarla a crescere (che dovrebbe essere anche in grado di far crescere i vostri clienti)? Cosa fa per trattenere i suoi ‘talent tech’?
Dario Nacawa: Advantech ha un chiaro piano di sviluppo dei talenti interni, che permette di avere una visione più di medio termine per quanto riguarda i collaboratori che dimostrano di avere le capacità per crescere. Si tratta di percorsi sia verticali sia trasversali su ruoli esistenti o che si potranno creare ex-novo nel tempo.
Siamo attenti al well being aziendale, avendo da qualche anno introdotto una serie di benefit all’interno dei vari branch office, per essere allineati a quello che richiede il mercato italiano. Advantech prevede per la stragrande maggioranza dei dipendenti un approccio ibrido allo smart working, essendo imprescindibile il fattore “sociale” del lavorare in ufficio, ma anche un giusto bilanciamento tra vita lavorativa e vita privata.
Tutti i collaboratori hanno contrattualmente dei KPI, ovvero obiettivi da raggiungere durante l’anno sulla base del loro dipartimento di appartenenza. Internamente prevediamo corsi di aggiornamento continuo sia per la forza vendita, sia per lo staff tecnico, dando al contempo una visione di quelli che sono i trend di mercato. I nostri esperti tecnici devono avere sempre più un approccio consulenziale al cliente, proponendo soluzioni che siano volte a risolvere i suoi problemi.
Roberto Pomari: Il mercato del lavoro in cui ci troviamo a operare vive un momento di forte competitività per la ricerca ma soprattutto la retention dei profili maggiormente competenti, questo perché l’attuale mercato necessita di persone con competenze sempre più specializzate e non sempre esprime un’offerta numericamente adeguata alla domanda sotto questo punto di vista.
Lapp pertanto pone grande attenzione alla costruzione di un ambiente di lavoro sano ed equilibrato, ovvero sostenibile, garantendo l’accesso a strumenti di welfare e lavoro agile che a oggi rappresentano fattori di grande attrattività per i candidati/colleghi, lavorando nel contempo su se stessa per investire su approcci al lavoro digitale che siano sempre più in linea con le richieste dei potenziali candidati.
Non ultimo, beneficiamo di una dimensione locale “familiare” ed al contempo del network multinazionale che può garantire ai nostri talenti l’accesso a moltissimi strumenti di sviluppo, dalla formazione all’affiancamento, oltre alla possibilità di incontrare e lavorare con i colleghi esperti di altre nazioni; la prova della bontà di questo ambiente sano è dato dalla presenza in azienda di numerosi colleghi che nel corso della loro esperienza hanno potuto sperimentare in prima persona la crescita in competenze e responsabilità nella propria carriera.
- Quali skill cerca la vostra azienda nei lavoratori e quali devono essere imprescindibili?
Dario Nacawa: Sicuramente cerchiamo professionisti abituati a lavorare in un ambiente multinazionale e multi culturale, essendo una società che solo in Europa vanta una presenza di più di 40 nazionalità differente all’interno del proprio organico. Capacità di adattamento, passione per la tecnologia, forte propensione all’innovazione e alla soddisfazione del cliente per tutti i ruoli (anche non di vendita in senso stretto). Ambizione al raggiungimento degli obiettivi e alla crescita professionale all’interno della nostra azienda.
Roberto Pomari: La selezione non deve essere un processo unidirezionale: nell’attuale mercato l’azienda deve essere attenta alla comunicazione del proprio progetto così che, dopo aver individuato i candidati più adatti, siano anch’essi a loro volta a scegliere quell’azienda come il luogo migliore dove investire su sé stessi. In quest’ottica, l’azienda deve essere brava a individuare i candidati che riconoscono e trovano in LAPP gli stessi valori a livello umano coniugati con le giuste competenze tecniche, ma deve essere anche in grado di ricercare nelle persone la volontà e la determinazione nell’aderire a un progetto professionale: anche in questo caso il candidato che comunica di saper “scegliere” in modo responsabile il suo prossimo progetto professionale, porta in azienda una competenza specialistica inestimabile per il capitale umano.
IN CONCLUSIONE
Dopo SPS Italia a Parma vedremo se anche le skill trattate oggi saranno contenute nel Manifesto delle Competenze, che verrà redatto grazie anche all’interessantissimo programma Educational che propone la manifestazione e che in questo periodo, sicuramente, vale il giro in fiera.
In queste 3 video pillole, anteprima di SPS Italia 2023 (Parma 23-25 maggio), abbiamo cercato in poco tempo di spiegare come il fattore umano sia fondamentale per le aziende e abbiamo indagato come le aziende possano trattenere i talenti tecnologici, come possano attrarli e riqualificare per non perdere il know-how aziendale.
VAI alle altre VIDEO PILLOLE SPS ITALIA 2023
LEGGI ora lo Speciale Anteprima SPS Italia 2023 allegato al numero di aprile di Automazione Oggi
e prepara la tua visita in fiera!
Fonte foto Pixabay_PCB-Tech