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Ricerca Vectra AI: c’è scollamento tra i security operation team e l’efficacia nel rilevamento delle minacceERT

Il recente State of Threat Detection Research Report 2023, di Vectra AI fornisce informazioni sulla cosiddetta “spiral of more”, la “spirale del più”più attacchi, più alert, più lavoro – che impedisce ai team dei Security Operation Center (SOC) di proteggere efficacemente le proprie organizzazioni dagli attacchi informatici.

Oggi i security operation team (SecOps) sono incaricati di proteggere le organizzazioni da attacchi informatici sempre più sofisticati e veloci. Tuttavia, la complessità dell’insieme di persone, processi e tecnologia a loro disposizione sta rendendo sempre più difficile approntare un’efficace difesa informatica. La superficie di attacco in continua espansione, unita all’evoluzione dei metodi di attacco e all’aumento del carico di lavoro per gli analisti SOC, si traduce in una spirale viziosa “del più”, che impedisce ai team di sicurezza di proteggere efficacemente la propria organizzazione. Sulla base di un’indagine condotta su 2.000 analisti SecOps, il rapporto spiega perché l’attuale approccio alle operazioni di sicurezza non è più sostenibile.

La “spirale del più” minaccia la capacità dei team di sicurezza di difendere l’organizzazione

Il triage manuale degli alert di sicurezza costa alle organizzazioni 3,3 miliardi di dollari all’anno solo negli Stati Uniti. I security analyst hanno il gravoso compito di rilevare, indagare e rispondere alle minacce nel modo più rapido ed efficiente possibile, mentre sono messi alla prova da una superficie di attacco in espansione e da migliaia di avvisi di sicurezza quotidiani. Lo studio ha rilevato che:

Gli analisti SOC non hanno gli strumenti per svolgere efficacemente il proprio lavoro

Nonostante la maggioranza degli analisti SOC dichiari che i propri strumenti sono efficaci, la combinazione di punti ciechi e l’elevato volume di alert relativi a falsi positivi impedisce alle aziende e ai loro team SOC di contenere con successo il rischio informatico. Senza visibilità sull’intera infrastruttura IT, le organizzazioni non sono in grado di identificare nemmeno i segnali più comuni di un attacco, come il movimento laterale, l’escalation dei privilegi e l’hijacking di un attacco cloud. Lo studio ha inoltre rilevato che:

Il burnout degli analisti rappresenta un rischio significativo per il settore della sicurezza

Nonostante la crescente adozione di strumenti di intelligenza artificiale e automazione, il settore della sicurezza ha ancora bisogno di un numero significativo di lavoratori per interpretare i dati, avviare indagini e adottare misure correttive sulla base delle informazioni ricevute. Di fronte al sovraccarico di allarmi e all’esecuzione di task ripetitivi, due terzi degli analisti di sicurezza sta valutando o ha già deciso di lasciare il proprio posto di lavoro, un dato questo che a lungo termine avrà un impatto potenzialmente devastante per il settore. Lo studio ha rilevato ancora che:

“Con il passaggio delle aziende ad ambienti ibridi e multi-cloud, i team di sicurezza si trovano continuamente a dover affrontare di più: più superficie di attacco, più metodi di attacco che eludono le difese, più rumore di fondo degli alert, più complessità e più attacchi ibridi”, spiega Kevin Kennedy, Senior Vice President of Products di Vectra AI (in foto).

“L’approccio attuale al rilevamento delle minacce non è più valido e i risultati del nostro report dimostrano che l’eccesso di strumenti disparati e isolati ha creato troppo rumore di fondo nel rilevamento perché gli analisti SOC possano gestirlo con successo, finendo invece con il favorire un ambiente ideale per l’ingresso degli attaccanti. Come settore, non possiamo continuare ad alimentare questa spirale: è ora di ritenere i vendor di sicurezza responsabili dell’efficacia del proprio segnale. Più il segnale delle minacce è efficace, più il SOC diventa resiliente ed efficace dal punto di vista informatico”.