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Resilienza europea: spunti dal Simposio sulla strategia industriale per l’Europa 2022ERT

Il 30 maggio scorso, allo Sheraton di Bruxelles, partecipanti provenienti da tutto il mondo hanno accolto con favore il ritorno del simposio ISS Europe in presenza, organizzato in un nuovo formato con approfondimenti di settore e argomenti strategici condensati in un’unica giornata di programmazione.
Uno degli argomenti centrali sono state le tre sfide critiche per l’industria microelettronica: la crisi energetica e la sostenibilità, le interruzioni della catena di approvvigionamento e la carenza di talenti.

Nel suo intervento di apertura, Laith Altimime, presidente di SEMI Europe, ha sottolineato la sfida di come le aziende europee riusciranno a soddisfare gli obiettivi dell’European Chips Act per soddisfare l’enorme domanda di chip, accelerare l’innovazione e guidare la crescita dall’8% della produzione globale al 20% entro il 2030.  “Dobbiamo cogliere l’opportunità di elevare la posizione globale dell’Europa nel settore e il successo dipenderà dalla definizione da parte delle aziende di programmi strategici che affrontino le sfide e dalla collaborazione con i partner, i governi e le catene di fornitura per accelerare il progresso europeo”, ha dichiarato Altimime.

“L’Europa ospita numerose aziende all’avanguardia, dall’innovazione alle applicazioni e agli integratori di sistemi, per competere sul campo di battaglia dei dati. Dobbiamo continuare a investire, facendo leva sui punti di forza fondamentali dell’Europa, per raggiungere l’obiettivo di produrre il 20% dei microchip mondiali entro il 2030, e guidare un ecosistema più resiliente per mantenere la leadership e il vantaggio competitivo nell’era digitale”.

Ha sottolineato che la collaborazione tra industrie sarà fondamentale per il successo, in particolare nei settori automobilistico e medico.

Nel corso del suo intervento, intitolato Deep Tech: the Lodestar to Meet the Challenges of the 21st Century, Luc Van den hove, Presidente e CEO di imec, ha approfondito la convergenza della microelettronica con discipline come la tecnologia medica, farmaceutica e digitale per ottenere scoperte innovative, evidenziandone alcune nate dalla pandemia, come il test PCR completo su chip e la scrittura di mRNA su silicio, che apriranno la strada a terapie personalizzate a prezzi accessibili. I fattori critici per ottenere queste scoperte sono l’ottimizzazione della tecnologia di sistema e lo sfruttamento delle conoscenze di altre discipline per le applicazioni basate sui semiconduttori. Sono necessarie innovazioni deep tech dirompenti basate sulla tecnologia dei chip e una collaborazione al di là dell’ecosistema deep tech è essenziale per superare le sfide del XXI secolo e per raggiungere gli ambiziosi obiettivi della legge UE sui chip.

Uno dei temi chiave del simposio è stato quello di come realizzare la sostenibilità attraverso miglioramenti nella produzione, nella gestione dei rifiuti e negli investimenti strategici sostenuti dall’intelligenza artificiale.

Kate Wilson, Presidente della Divisione Semiconduttori di Edwards Vacuum, ha ribadito l’idea che la collaborazione sarà fondamentale per superare le sfide della sostenibilità nel suo intervento Environmental Sustainability Through Collaboration. La realtà è allarmante: Il numero di chip in uso nel mondo raddoppia ogni tre anni e, a questo ritmo, il fabbisogno di calcolo generale supererà la produzione di energia elettrica prevista a livello mondiale entro il 2050. Sebbene le sfide – e le soluzioni – siano molteplici e complesse, Wilson ha offerto soluzioni pratiche che le aziende possono attuare oggi per evitare la crisi energetica: costruire impianti di produzione vicino alle sedi dei clienti per ridurre le spedizioni, ridurre al minimo gli scarti di produzione e riciclare i pezzi di scarto. Fissare obiettivi basati sulla scienza e unire le forze per influenzare le politiche governative per decarbonizzare la rete elettrica rafforzerà ulteriormente gli sforzi per invertire il cambiamento climatico.