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Da digitale a digitalizzato: l’AD Federico Golla illustra la vision di Siemens per il futuroERT

Un fatturato 2016 che sfiora gli 80 miliardi di euro a livello globale, dove l’Italia, con i suoi 1,9 miliardi di euro e un +7% rispetto al precedente anno fiscale, ha ottenuto un risultato che, a detta di Federico Golla, presidente e AD di Siemens Spa, “non segna solamente un’ottima performance, ma ci posiziona tra le prime società di Siemens nel mondo”. Questo quanto emerso ieri durante la consueta conferenza stampa annuale di Siemens presso la sede di Milano, momento di riflessione sui passi compiuti e di resoconto dell’evoluzione della vision strategica del Gruppo. E passando proprio a questo secondo punto, i tre aspetti chiave della ‘Vision 2020’ espressi lo scorso anno, ovvero energia sostenibile, infrastrutture intelligenti, fabbrica intelligente, si sono concretizzati lungo il 2016 in svariate attività e iniziative nei tre ambiti dell’elettrificazione, “che ha registrato una crescita limitata all’1-2% come previsto, da rapportarsi però a un mercato di notevoli proporzioni, dove la domanda rimane alta, soprattutto in aree come l’America Latina dove per esempio in Cile esistono ancora vasti territori da elettrificare” ha sottolineato Golla; dell’automazione classica, con incrementi del 3-4%; e infine, ‘last but not least’ è proprio il caso di dire, della digitalizzazione.

Quest’ultima, che oggi sempre più rappresenta la principale tendenza del mercato per lo sviluppo di nuove tecnologie, costituisce anche una sfida ancora aperta, dove la via che porta dal digitale, ossia dalla semplice presenza e utilizzo dei device hardware e software a disposizione, alla digitalizzazione, valorizzando e mettendo a profitto l’enorme mole di dati provenienti dalle soluzioni IoT in ogni ambito quotidiano, all’interno dell’industria e non solo, è ancora tutta da costruire. “Le aree di crescita individuate da Siemens spaziano dallo smart building alle smart grid fino allo smart manufacturing” ha affermato Golla. “La Industry 4.0 rappresenta solo un tassello di questo quadro, con lo sviluppo di processi in grado di sfruttare, per esempio, le soluzioni di prototipazione e virtualizzazione per la progettazione di beni, che consentono di ridurre il time-to-market con notevole vantaggio competitivo per le aziende produttrici. Ne è un esempio lo stabilimento ad alta automazione realizzato da Maserati, dove il time-to-market delle nuove vetture è passato da 30 a 18 mesi, consentendo alla casa automobilistica di sbaragliare la concorrenza” ha esemplificato l’AD. “L’impiego di soluzioni ‘intelligenti’ consente fra l’altro di ridurre i costi energetici e migliorare l’efficienza di grandi edifici e strutture, come dimostra il caso del nuovo centro direzionale realizzato da Siemens per il gruppo Intesa/Sanpaolo a Torino, che ha ottenuto la certificazione Leed Platinum”.

Infine, l’elettrificazione: “Il mondo elettrico è rimasto per lungo tempo legato a un modello tradizionale di rete, dove dialogo e interazione sono stati a lungo mancanti. Ora l’avvento delle smart grid sta portando a una vera e propria rivoluzione, necessaria anche in ottica di tutela e difesa dell’ambiente, con lo sviluppo di energie rinnovabili per la riduzione delle emissioni di CO2” ha affermato Golla. Quello dell’ambiente è del resto un tema da sempre caro a Siemens, che lo ha confermato con la costruzione della nuova sede milanese di via Vipiteno, dove è stata posta particolare attenzione all’impatto ambientale. “La struttura, di circa 32 mila metri quadrati, che ci proponiamo di ultimare entro il 2018, verrà costruita seguendo i migliori standard in ottica di risparmio energetico e riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera” ha ribadito Golla. Grazie inoltre al programma di efficientamento energetico degli impianti tecnologici, elettrici e di illuminazione dell’edificio che in via Vipiteno ospita già gli uffici di Siemens, è stato calcolato che verranno ridotti di circa il 37% annuo i consumi energetici, con un ritorno dell’investimento in 4 anni e un abbattimento delle emissioni di circa 1.000 tonnellate/anno.

Clicca qui per vedere l’intervista a Federico Golla.

Un sistema ‘democratico’, aperto, per la ‘digitalizzazione’
Si chiama MindSphere il sistema operativo aperto per l’Internet of things ospitato in cloud che Siemens propone alle aziende come porta d’ingresso al mondo della digitalizzazione, una soluzione che rende oltretutto possibile lo sviluppo e il funzionamento di app e servizi digitali. “L’immensa quantità di dati generata da un impianto di produzione o da un’azienda, oltre a essere raccolto deve essere analizzata e interpretata correttamente per migliorare le prestazioni e la disponibilità dei sistemi” ha esemplificato Golla. “MindSphere consente proprio di fare questo: ricavare informazioni utili dai dati, sfruttare i vantaggi di una tecnologia virtuale per realizzare meglio prodotti reali. Ci consente dunque di dare vita alla digitalizzazione degli impianti dei nostri clienti, in piena linea con la nostra ‘Vision 2020’, per cui siamo impegnati nel rafforzamento della ‘digital’ company, con un obiettivo di crescita a due cifre per i prossimi anni nei mercati del software, dei servizi digitali e del cloud”.

L’innovazione necessita però di ricerca continua e la ricerca di investimenti. Per questo Siemens intende aumentare gli investimenti in R&S per l’anno fiscale 2017 di circa 300 milioni di euro, arrivando a complessivi 5 miliardi: “In quest’ottica abbiamo lanciato lo scorso ottobre Next47, dove  il numero 47 sta a ricordare il 1847, anno di fondazione di Siemens” ha ricordato Golla.
Next47 è una realtà di fatto separata dal Gruppo, destinata alla ricerca di tecnologie innovative in svariati ambiti ritenuti strategici, dalle smart grid alla e-mobility, dall’intelligenza distribuita, con applicazioni rivolte anche al medicale per la diagnostica evoluta o l’assistenza tramite robot, allo sviluppo di macchine autonome. “Dal 2014 i nostri investimenti in ricerca sono aumentati di circa il 25%; a questi si affiancano iniziative volte alla formazione dei giovani, per esempio con l’attivazione di corsi presso il polo tecnologico TAC di Piacenza, nonché alla collaborazione con svariate università, in primis i Politecnici di Milano e Torino, perché oggi l’industria chiama l’accademia, l’intelletto, e quest’ultima non può vivere senza industria, sono le due ‘gambe’ che sorreggono lo stesso ‘corpo’” ha concluso Golla. “Solo unendo le forze, investendo in ricerca e formazione, dando spazio ai giovani si può dare vita a un’innovazione continua, capace di creare tecnologie ‘disruptive’, con ricadute positive non solo sui profitti ma anche sulla vita di ogni giorno”.

L’articolo completo è pubblicato sul numero di marzo 2017 di Automazione Oggi.