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33 lungo termine. E di questo ci si è accorti quando a fasi alterne si è assistito a chiusure temporanee di porti ritenuti strategici al fine della spedizione delle materie prime, leggasi Cina, oppure, è bene ricordare il caos che successe il 23 marzo 2021 quando una nave portacontainer rimase incagliata nel canale di Suez. Il giorno successivo all’incidente, almeno altre 15 navi furono tratte- nute agli ancoraggi e almeno 237 in coda per passare attraverso il canale. Il 29 marzo 2021, la nave venne sbloccata. Nei giorni successivi all’incagliamento, molte navi decisero di intraprendere la circumnavigazione dell’Africa, tra cui la portacontainer gemella Ever Greet, che comportò costi maggiori e tempi di percorrenza allungati di almeno una decina di giorni. Posto, dunque, che oggi il problema maggiore sono gli ingorghi ai terminal dei container, dai porti agli aerei, il problema è nell’occhio del ciclone. Tra gli operatori della logistica c’è chi sussurra che un ritorno alla normalità lo si potrebbe vedere non prima del 2024. Chiaro che gli sviluppi li potremo vedere dopo la pandemia ma, attualmente, il commercio mondiale ha ripreso vigore dal crollo 2020 ma è altrettanto vero che, come sottolinea Internazio- nale, vi sono alcune compagnie di navigazione che hanno deciso di congelare le tariffe di noleggio e lo stesso dicasi per società tedesche del settore. Questo, seppure sotto forma di speranza, potrebbe sembrare un allentamento della situazione. Foto di Jörg Hertle da Pixabay Secondo la società di analisi Canalys, il calo della domanda da parte dei segmenti consumer e dell’istruzione rallenterà il mercato dei PC negli Stati Uniti

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