Table of Contents Table of Contents
Previous Page  10 / 206 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 10 / 206 Next Page
Page Background

APRILE 2017

10

A

ncora una volta l’innovazione si colora

di ‘fucsia’ a SPS Italia con la seconda

edizione della mostra Know how 4.0,

leitmotiv dell’integrazione tra le tecno-

logie dell’automazione tradizionale e il

mondo del digitale e della robotica. L’obiettivo è

quello di offrire la possibilità di riflettere sul ruolo

che la digitalizzazione e la robotica svolgono nel

processo di trasformazione del manifatturiero, e

soprattutto creare un luogo dove rilanciare una

serie di buone pratiche fortemente legate al prin-

cipio delle piccole trasformazioni come motore di

grandi obiettivi. Le aree tematiche in cui il percorso

si sviluppa sono quelle della robotica, dell’indu-

stria digitale e dell’Internet of Things legate dal

filo conduttore della collaborazione: tra aziende,

tra macchine e tra uomo e macchina. Delineato un

contesto dove macchinari e processi sono sempre

più collaborativi e in grado di autoregolarsi e ap-

prendere in modo autonomo.

“Forse i sistemi cyberfisici nella loro ac-

cezione classica sono ancora una

parola enigmatica, ma la realtà

sembra essere molto più vicina

a noi di quanto pensiamo”

racconta il

Giambattista

Gruosso, professore del

Politecnico di Milano

che

per il secondo anno di

fila ha coordinato il pro-

getto. “La spina dorsale

di questa trasformazione

è indubbiamente la di-

gitalizzazione sempre più

spinta che offre la possibilità

di incrementare la percezione

sensoriale delle macchine e dei

processi attraverso sensori e sistemi

di visione sempre più veloci e precisi, ma

con un aumento di informazioni che transitano

sulle reti di comunicazione e che richiedono un’au-

mentata capacità di elaborazione sia locale sia di-

stribuita. Fino ad arrivare a delle proprie pelli vir-

tuali in grado di spingere al massimo l’interazione

tra sistemi diversi”.

Misurare, elaborare e controllare diventano quindi

il cuore di qualsiasi sistema intelligente e richie-

dono nuovi modi di immaginare i flussi di infor-

mazione. L’automazione che ne emerge non è più

una struttura piramidale, ma diventa distribuita in

modo da poter decentrare le logiche di controllo:

ed ecco che matura l’idea di un modo nuovo di

immaginare le macchine e i processi, dove le sin-

gole fasi sono in grado di interagire con le altre

quasi in modo autonomo. “In questo contesto i

robot sembrano essere figure mitologiche in grado

spingere l’automazione a diventare sempre più

flessibile ed essere integrata con le fasi di lavora-

zione che seguono” continua Gruosso “quello che

si potrà osservare nell’area sarà un assaggio di ro-

bot ben integrati nei processi di automazione tanto

da usarne gli stessi linguaggi per essere istruiti e

programmati, connessi tra di loro o direttamente

con il Cloud per raccogliere informazioni ed essere

parte attiva del processo produttivo. Come diret-

tori di orchestra saranno in grado di sincronizzare

machine diverse tra di loro, ma anche macchine

e uomini per supportarli in lavori pesanti e for-

temente ripetitivi e nello stesso tempo

guidati dalla mano sapiente di questi

ultimi nell’addestrarli e abilitarli

a lavorazioni sempre più inno-

vative”.

L’idea di fondo è che digi-

talizzazione, automazione

e intelligenza artificiale

sono ingredienti della

nuova visione della fab-

brica con confini e con-

torni sempre più labili, con

contaminazioni nel mondo

del consumer e con nuove

potenzialità, modelli di uso e

settori applicativi, per far com-

prendere che la fabbrica va ben oltre

i suoi confini e si appropria di spazi nuovi

come quelli dell’agricoltura. Tutto questo per non

dimenticare che in fondo il robot non è che una

qualsiasi macchina (di forma più o meno antropo-

morfa), in grado di svolgere più o meno indipen-

dentemente un lavoro in un processo. E nell’area

non ci si dimenticherà che in fondo robot ed essere

umani non potranno che coesistere nel mondo

della fabbrica di domani senza necessariamente

sostituirsi gli uni agli altri.

La fiera che si accende di ‘

fucsia