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MESSAGGIO PROMOZIONALE

Tecnologia made in Italy

Bortolin Kemo è un’azienda di Porcia (Pordenone) che

produce macchine con lo stesso rigore e precisione nor-

malmente attribuiti alle imprese tedesche. Fondata nel

1945, è stata una delle prime aziende a utilizzare macchine

rotative per le linee di imbottigliamento. A oggi l’azienda

opera principalmente in due settori di mercato, il primo è

il settore ‘Packaging’ con la produzione di macchine dedi-

cate all’imballaggio, mentre l’altro è il settore ‘Closures’

con la produzione di macchine dedicate alla produzione

di chiusure metalliche e in plastica.

Un’incartonatrice flessibile

Una macchina recentemente introdotta dalla

divisione Packaging è un’incartonatrice della

serie IAB destinata all’inserimento automa-

tico di bottiglie in cartoni. “Si tratta di una

macchina molto veloce, in grado di raggiun-

gere 500 cicli/ora, dove ogni ciclo permette

di gestire 48 bottiglie” afferma Gian Piero

Grizzo, responsabile tecnico Ufficio Elettrico.

Più in dettaglio, la macchina è asservita da

tre linee: la linea d’ingresso delle bottiglie

già riempite, chiuse ed etichettate, la linea

d’ingresso dei cartoni vuoti, che potranno

contenere 6 o 12 bottiglie, la linea di uscita

dei cartoni pieni. Nelle linee di ingresso e

uscita il cartone si muove sempre con il lato

corto fronte marcia su un nastro

trasportatore sdoppiato. Sul lato

d’ingresso i cartoni vengono aperti e incollati

sulla base da una macchina, che li distribuisce

quindi alla linea nel corretto orientamento.

Il sistema di automazione

Il sistema di automazione è distribuito in un

quadro di comando principale, che gestisce la

macchina, e in alcuni quadretti periferici. Oggi

si tende infatti alla remotazione dei dispositivi di

I/O e anche Bortolin Kemo ha compiuto questa

scelta tecnica: “Per non costringere il cliente a

montare un unico quadro ingombrante in mezzo

alla linea, abbiamo preferito inserire lungo la macchina

dei quadretti periferici, meno ingombranti” spiega Grizzo.

I componenti di Phoenix Contact

Per la composizione del sistema di automazione si è de-

ciso di utilizzare numerosi componenti elettrici ed elettro-

nici di Phoenix Contact, accettati da tutti i clienti Bortolin

Kemo per la loro riconosciuta affidabilità. Essi compren-

dono due alimentatori serie Quint Power con uscita a 24

V/10 A, uno per la gestione del quadro principale e della

macchina e uno per la gestione dei quadri remotati e degli

eventuali nastri di movimentazione richiesti dal cliente.

Di Phoenix Contact è anche tutta la

morsetteria, con morsetti a molla per

sensori e attuatori Serie ST in vari mo-

delli a seconda della macchina. Essi

permettono il cablaggio rapido senza

perdere il vantaggio della siglatura sul

cavo e sul morsetto stesso. Anche nel

cablaggio sul campo, i morsetti Serie

ST sono molto pratici, evitando all’in-

stallatore la necessità di controllare il

serraggio delle viti. Ed è da notare che il

morsetto a molla funziona sempre per-

fettamente anche nel caso di vibrazioni

o urti, per esempio durante il trasporto

della macchina. Per la massima flessibi-

lità, i morsetti hanno tutti un profilo identico e sono quindi

combinabili liberamente.

A bordo macchina sono state usate invece varie soluzioni

IP67 Fieldline modulari (FLM), evoluzione della tecnologia

Inline di Phoenix Contact. In particolare, troviamo box di

distribuzione passivi per il cablaggio a filo degli encoder

e di altri sensori di posizionamento, nonché box attivi

per Profibus e per il bus proprietario di

Phoenix Contact, con accoppiatore agli

altri box collegati, per le fotocellule e

tutti gli attuatori della macchina.

Nei quadri remotati è stata invece uti-

lizzata la periferia Inline IP20 e Fieldline

IP67 in Profibus, con un accoppiatore

per ogni quadro e varie schede di I/O

a seconda delle necessità: ingressi di-

gitali, uscite a relè, uscite analogiche

e schede di conteggio per gli encoder.

I box di distribuzione attivi sono col-

legati direttamente al bus di campo,

mentre i box passivi raccolgono i se-

gnali e li portano sulla cassetta dove

è montato il modulo Inline IP20, dal

quale i segnali sono trasmessi al

PLC. Quindi, i nodi del bus di campo

comprendono il PLC, il modulo IP67

Fieldline a bordo macchina e uno o più moduli IP20 Inline

nei quadretti periferici.

Bortolin Kemo sfrutta pienamente la soluzione IP20, dove

è già disponibile un quadro in cui inserire questi dispo-

sitivi, e la soluzione IP67, sia ‘intelligente’ sia passiva, a

bordo macchina. In particolare, nella soluzione passiva

non è presente elettronica. Tutti i cavetti di connessione

delle utenze (fotocellule, sensori, elettrovalvole ecc.)

sono dotati di connettori precablati, che permettono il

collegamento rapido al sensore e al box di distribuzione.

Esattamente come nel quadro principale, Bortolin Kemo

ha sfruttato al meglio la soluzione tecnica messa a dispo-

sizione da Phoenix Contact, scegliendo in modo ottimale

i dispositivi elettrici o elettronici per la sua macchina. Con

questo sistema di cablaggio la macchina è stata allegge-

rita e resa esteticamente più gradevole, perché si è evitato

di portare delle catenarie e masse di cavi fra il quadro

principale e i quadri decentrati. E ciò si traduce in un recu-

pero economico per il cliente finale, perché la diagnostica

è più precisa e, soprattutto, la manutenzione è più rapida

e semplice. Altri componenti di Phoenix Contact utiliz-

zati sono i relè a optoaccoppiatori PLC REL che, con una

larghezza di 6,2 mm, contribuiscono a salvare spazio nel

quadro principale e nei quadretti periferici, dove lo spazio

disponibile è molto ridotto.

Phoenix Contact SpA

Via Bellini, 39/41

20095 Cusano Milanino (MI)

Tel. +39 02 660591

Fax +39 02 66059500

info_it@phoenixcontact.com www.phoenixcontact.it

APRILE 2015

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