Page 16 - SPS 2012

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APRILE 2012
Ecco alcune impressioni.
ALBERTO CARROTTA (BIESSE)
Il Comitato Scientifico rappresenta, attraverso i propri membri, il
mondo delle principali aziende e università italiane. Può quindi
indicare autorevolmente le direzioni circa i temi di maggior
interesse per tutti i potenziali partecipanti. Nel Comitato Scientifico
vedo una grossa opportunità di interscambio, informazione,
networking fra le persone. Lo apprezzo veramente molto. Per
quanto riguarda la fiera, frequento da anni SPS Norimberga,
dove ho sempre trovato spunti interessanti e ritengo che questa
manifestazione italiana sia l’unica degna di raccogliere quel tipo
di eredità.
ARTURO BARONCELLI (COMAU)
Il livello degli espositori è quanto di meglio abbiamo in Italia.
Quando ci sono delle persone competenti che pianificano, ci sono
anche i risultati. Se l’iniziativa è buona, le persone lo capiscono e
quindi la seguono. Se l’iniziativa non è buona, la gente non viene,
se la gente non è buona, l’iniziativa fallisce. Credo che nel caso di
SPS ci siano i due ingredienti necessari e sufficienti per un’ottima
riuscita.
LUCIA ORONZO (FA MECCANICA)
Lapossibilitàdi avere tutte insieme lesoluzioni disponibili permette
una più efficace valutazione dei potenziali benefici e relativi costi.
Le ragioni per cui l’afflusso di visitatori alla prima edizione di SPS/
IPC/DRIVES ITALIA è stato superiore alle aspettative è da ricercare
nel fatto che negli ultimi anni, in Italia, non c’eramai stata una vera
fiera dell’automazione, ma sempre delle piccole sessioni annegate
all’interno di fiere generaliste. Considerato che l’Italia rappresenta
una fetta importante, a livello mondiale, per la costruzione delle
macchine automatiche, è naturale che ci sia un grande interesse
verso le evoluzioni delle tecnologie, che sono parte fondamentale
nella produzione dei macchinari stessi.
MICHELE CUPPINI (G.D.)
Direi che Messe Frankfurt sta ottenendo con SPS/IPC/DRIVES
ITALIA degli ottimi risultati che sono in linea con le aspettative
che avevamo anche l’anno scorso, quando questa fiera è stata
portata dalla sua culla tedesca, in Italia. Effettivamente la risposta
degli OEM, delle aziende e degli utilizzatori di automazione è
stata quella che ci si aspettava, cioè un deciso interesse verso
una fiera che quest’anno dimostra un incisivo tasso di crescita;
un 25% in più dello spazio espositivo rappresenta sicuramente
una cosa degna. Per quanto riguarda il Comitato Scientifico, i temi
quest’anno sono stati più selezionati rispetto a quello che abbiamo
fatto l’anno scorso.
PIERANTONIO RAGAZZINI (IMA)
Sono molto orgoglioso di partecipare e contribuire, anche se in
piccola parte, all’organizzazione di una fiera che in Italia mancava
ed è di grande interesse per il mondo dell’automazione.
CARLO PANZARASA (MAGNETI MARELLI)
Ritengo che manifestazioni di questo tipo possano avere
successo nella misura in cui sono in grado di fornire un valore
aggiunto in termini di contenuti tecnici, di informazione e di
capacità di stabilire relazioni efficaci tra aziende produttrici e
aziende utilizzatrici. Essendo entrato da pochissimo nel Comitato
Scientifico, nonmi sono ancora fatto un’idea completa sull’attività
svolta. Ho analizzato lememorie inviate, e ho riscontrato una serie
di lavori interessanti, con notevoli spunti di interesse e rilevanza
scientifica significativa.
FILIPPO FERRARI (PARMALAT)
Rifaccio ben volentieri l’esperienza dell’anno scorso, che è stata
assolutamente importante e interessante. Al di là delle finalità
della fiera, si tratta anche di un’occasione per aggregare persone
di estrazione simile, ma di società differenti tra loro, cosa che
credo in nessun altro evento sia mai capitata. Da parmigiano,
poi, rappresenta per me un altro motivo d’orgoglio. Qua siamo
abituati a fare fiere dell’alimentare e sicuramente andare su una
tematica differente è un aspetto di prestigio e novità.
BRUNO ZAULI (SACMI)
Era ora che ci fosse una fiera che cercasse di recuperare gli aspetti
tecnici che purtroppo si erano persi negli ultimi anni in Italia.
MAURIZIO DEL CANTO (SELEX ELSAG)
In un momento di crisi per l’Italia questa manifestazione sta
avendo un insperato successo, sia in termini di adesioni, sia
in termini di interesse. Penso che sarà un’ottima occasione di
incontro tra aziende produttrici di tecnologie e aziende utilizzatrici
e quindi un segnale di ripresa per tutto il sistema produttivo,
un’anomalia positiva, ma ben venga che ci sia un’iniziativa come
questa.
ANGELOALESSANDRO DAIDONE (TEVA)
Ero un assiduo frequentatore del Bias, fiera dell’automazione e
della strumentazione in genere, e del RichMac, padiglioni della
chimica. Inquesti ultimi anni, però, entrambehannonotevolmente
perso di importanza soprattutto perché gli espositori si sono
rivolti di più all’estero, ad esempio in Germania, dove spopola
ormai da tempo la Fiera di Francoforte. Questo trend negativo
rappresentava un brutto campanello d’allarme per lo sviluppo
industriale del nostro Paese.
CLAUDIO MELCHIORRI (UNIVERSITÀ DI BOLOGNA)
Non sono esperto di fiere di questo settore, ma SPS Italia mi
sembra molto ben organizzata e dato che apprezzo l’entusiasmo
che c’è qua dentro e ho visto le risposte positive dell’anno scorso,
nonpossocheavereun’opinionemoltopositivadel tutto.Mi rendo
conto che la mia esperienza è un po’ di parte, non strettamente
legata all’ambiente industriale, però vedo molta collaborazione e
voglia di fare all’interno del Comitato Scientifico e questo è ben
recepito anche da fuori.
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Il punto di vista
...del Comitato Scientifico