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maggio 2021 Fieldbus & Networks 20 Fieldbus & Networks crescere in competenza e carriera è una motivazione molto efficace e aiuta le aziende a divenire maggiormente competitive”. Giorgio Santandrea, presidente di Consorzio PI (Profibus e Profinet Italia - https://it.profibus.com ) : “Sicuramente l’avvento della digitaliz- zazione ha portato importanti evoluzioni tecnologiche che obbligano gli operatori del settore automazione a confrontarsi con tecnologie che fino a poco tempo fa non conoscevano. Questo comporta ne- cessariamente un processo di riqualifica- zione delle competenze che può avvenire solamente tramite un’importante azione di formazione. Guardando per esempio il mondo delle comunicazioni industriali, la convergenza dei mondi IT e OT obbliga tutti gli operatori del livello di fabbrica a confrontarsi con gli aspetti di cyberse- curity, inclusi elementi come firewall e reti VPN, oppure con concetti tipici della progettazione delle reti IT, per esempio le LAN virtuali, il routing, l’accesso remoto e via dicendo. Chi non riuscirà a gestire queste tecnologie avrà sicura- mente quale conseguenza quella di perdere competitività e rischierà di uscire dal mercato. L’unico modo per rimanere al passo è quindi quello della formazione”. Vincenzo Lalli, country manager Italy di Extreme Networks ( www.extremenetworks.com ) : “Una fotografia della situazione, ab- bastanza sconfortante, delle competenze digitali in Italia ci arriva dai dati dell’In- dice Desi (Digitalizzazione dell’Econo- mia e della Società). Nel 2020 l’Italia era all’ultimo posto nella UE per quanto riguarda le competenze digitali. Solo il 42% degli italiani tra i 16 e i 74 anni pos- siede competenze digitali di base (contro il 58% nella UE) e solo il 22% dispone di competenze digitali superiori a quelle di base (contro il 33% nella UE). Sebbene sia aumentata, raggiungendo il 2,8% dell’occupazione totale, la percentuale di specialisti ICT in Italia è ancora al di sotto della media UE (3,9%). Solo l’1% dei laureati italiani è in possesso di una laurea in discipline ICT (il dato più basso nella UE), mentre gli spe- cialisti ICT di sesso femminile sono solo l’1% del numero totale di lavoratrici (cifra leggermente inferiore alla media UE dell’1,4%). A questo aggiungiamo il fatto che la natura dei lavori sta cambiando con l’evoluzione verso posti di lavoro sempre più automatizzati, e questo sta portando a un divario delle competenze. I lavoratori più anziani, che sono abituati a lavorare in un certo modo, trovano diffi- cile gestire il cambiamento senza una formazione specifica, mentre i giovani che entrano nel mondo del lavoro hanno bisogno di seguire percorsi educativi per acquisire le competenze necessarie per attività quasi sempre diverse da quelle del passato”. Massimo Bartolotta, segment marketing manager machinery OEM di Eaton Italia ( www.eaton.com/it ) : “Il successo della digitalizza- zione delle fabbriche è condizionato dalla possibilità di sviluppare il più rapidamente possibile una formazione e preparazione della forza lavoro e dei clienti sulle competenze digitali necessarie. Il vero valore della rivoluzione 4.0 si acquisisce combinando investimento in tecnologia, integrazione informativa e rinnovamento delle competenze. In questo scenario di forte cambiamento, che prevede l’imple- mentazione in fabbrica di nuove soluzioni e tecnologie smart volte a migliorare le condizioni di lavoro e la qualità dei pro- cessi, aumentando contestualmente la produttività dell’intera organizzazione, il capitale umano assume un’importanza cruciale. È necessario, quindi, che go- verno, scuole e aziende investano nel ca- pitale umano: permettere alla società di stare al passo con le trasformazioni tecnologiche in atto e di acquisire le competenze per gestire il presente e il futuro rappresenta l’inve- stimento più sicuro. Sul piano economico, in generale, le aziende con una percentuale maggiore di lavoratori istruiti hanno più successo nel campo dell’innovazione, mentre gli individui con un capitale umano più solido traggono maggiori vantaggi dalle nuove tecnologie. Il Rap- porto 2019 della Banca Mondiale dichiara infatti che ‘affrontare una rivoluzione tecnologica senza un capitale umano adeguato potrebbe compromettere l’ordine sociale esistente’”. Giuseppe Palazzolo, customer learning marketing account di Schneider Electric ( www.se.com ) : “La digitalizzazione dell’indu- stria e l’adozione di tecnologie di auto- mazione innovative che integrano IoT, robotica, intelligenza artificiale, rappre- sentano sempre di più le principali voci di investimento delle aziende. Si tratta di un cambiamento rapido ed epocale, che deve essere accompagnato dalla neces- sità di nuove competenze e professio- nalità. La principale complessità risiede nella velocità di questa evoluzione. Le precedenti trasformazioni tecnologi- che, infatti, sono avvenute nel corso di decenni, consentendo così un lento ma progressivo avvicendamento dei nuovi lavoratori e un conseguente aggiorna- mento delle competenze. Oggi la velo- cità del cambiamento non lo consente più. La sfida che nel breve accompagnerà ogni economia, in particolare il mercato industriale e manifatturiero, sarà quella di riqualificare gran parte dell’organico di mezza età verso nuove competenze e professionalità. Tutto questo rappresenta un’opportunità di business per le aziende, ma è anche e soprattutto un’opportunità per le persone che sa- ranno così più competitive e adeguate a un mercato del lavoro in così veloce tra- sformazione”. Carolina Abbondi, DPO e PR & con- tent specialist di SEW-Eurodrive ( www.sew-eurodrive.it ): “La pandemia ha riscritto tutti i paradigmi relazionali e ha imposto forti cambiamenti alla so- cietà, alle aziende e soprattutto ai singoli operatori. Il tema del cambiamento e della continua innovazione di tecnolo- Giorgio Santandrea di Consorzio PI (Profibus e Profinet Italia) Vincenzo Lalli di Extreme Networks Massimo Bartolotta di Eaton Italia Giuseppe Palazzolo di Schneider Electric Carolina Abbondi di SEW-Eurodrive

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