AES_8 2022

BREAKING NEWS Primo piano 10 Novembre - Dicembre 2022 n Automazione e Strumentazione NUOVA STRUTTURA ECOCOMPATIBILE INAUGURATA DA DELTA ELECTRONICS A cura della redazione MERCATI Paolo Lamberti, Presidente Federchimica , Federazione nazionale dell’Industria Chimica in Confindustria, nella sua relazione annuale all’Assemblea ha lanciato un segnale di forte preoccupazione sulle prospettive dell’In- dustria chimica in Italia, quanto mai incerte e con una previsione di chiusura d’anno di segno negativo: “un segnale inquietante per tutta l’economia del Paese”. L’industria chimica in Italia (più di 2.800 imprese, terzo produttore europeo dopo Ger- mania e Francia e sesto settore industriale del Paese) ha chiuso il 2021 con un valore della produzione di 56,4 miliardi di euro. Lamberti: “Senza l’industria chimica si ferma la produzione manifatturiera: il nostro settore è una ‘materia prima’ a monte di quasi tutte le filiere produttive, connesse ad esempio all’a- groalimentare, all’edilizia, ai settori del Made in Italy, ed è motore essenziale della nostra economia, oltre che infrastruttura tecnolo- gica di qualità e innovazione. Le istituzioni ne tengano conto, predisponendo interventi di sostegno per fronteggiare la crisi.” Dopo un primo semestre ancora positivo (+ 0,4%), da luglio si registra un significa- tivo deterioramento, causato soprattutto dai costi energetici e dall’indebolimento della domanda da parte dei settori clienti. Nell’ipo- tesi che non si verifichino limitazioni all’at- tività per il razionamento del gas, si prevede una contrazione della produzione dell’8% nel secondo semestre, che porterebbe a chiudere il 2022 con un calo complessivo del 4%. Per la chimica italiana, prevista una flessione “La crisi che tutti stanno affrontando è partico- larmente sentita dalla chimica, un settore ener- givoro, che utilizza il gas anche come materia prima per moltissime produzioni. Già prima dell’attuale crisi, il costo dell’energia aveva un’incidenza elevatissima (11%) sul valore della produzione, con punte ancor più signifi- cative ad esempio per gas tecnici, fertilizzanti, chimica di base e molti principi attivi farma- ceutici”. Continua Lamberti: “Le decisioni prese dal Consiglio Europeo e il mandato alla Commissione sul price cap al gas ci sembrano significative, soprattutto perché assunte in totale condivisione tra i Paesi della Ue”. L’industria chimica è da tempo impegnata nel promuovere l’efficienza energetica e dal 2000 ha ridotto i consumi energetici del 44% a parità di produzione, anche grazie agli inve- stimenti in cogenerazione, rinnovabili ed eco- nomia circolare. Per fare fronte alla crisi ener- getica, le imprese stanno utilizzando ogni leva disponibile, incluse la rimodulazione dei turni e la riformulazione dei prodotti. L’innovazione Chimica è essenziale anche per affrontare le grandi sfide ambientali e demografiche del Pianeta. “Perciò la ricerca chimica”, precisa Lamberti, “deve diven- tare centrale e prioritaria nei programmi di sostegno pubblici, favorendo gli sforzi delle imprese, soprattutto piccole e medie, con una ricerca pubblica indirizzata a finalità industriali”. Dopo un primo semestre 2022 positivo, per la chimica italiana, si prevede un calo della produzione a fine anno MERCATI Nell’industria meccanica, frena l’occupazione Anche Anima , l’Associazione di Confindu- stria che rappresenta e promuove l’industria meccanica italiana, segnala la possibilità di importanti problemi nell’evoluzione del suo settore di riferimento. Il presidente Marco Nocivelli ha recentemente descritto uno scenario fra luci e ombre per il settore, così come emerge dal report dell’Ufficio studi della Federazione: “La meccanica italiana potrebbe chiudere l’anno con un saldo produt- tivo in crescita rispetto al 2021, spinta soprat- tutto dall’export”, fa notare Nocivelli, “ma il dato occupazionale fatica molto a crescere. Pesano, infatti, sulle aziende, l’aumento dei costi di produzione e la scarsità delle materie prime, fattori che determinano un’effettiva diminuzione della marginalità per le imprese e limitano la disponibilità di investimenti in capitale umano”. I dati raccontano di una stabilità occupazio- nale negli ultimi due anni, con valori che si aggirano intorno al +0,2% nel 2021 e una pre- visione di crescita del +0,5% nel 2022. “Come emerso dall’ultimo sondaggio diffuso alle

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