Automazione Oggi 452

Attualità MARZO 2024 AUTOMAZIONE OGGI 452 | 39 imprevedibili legati al clima nei 2 anni prece- denti. O ancora, stando al ‘Cost of a Data Breach Report 2022’ di IBM, l’83% delle aziende del campione ha subito violazioni ripetute dei dati. Per questo, occuparsi della resilienza non è mai una perdita di tempo, poiché le aziende che lo fanno sono meglio attrezzate per affrontare in qualsiasi momento interruzioni inattese, e più pronte per riprendersi rapidamente. I 6 punti chiave individuati dagli esperti Sviluppare un piano adeguato di resilienza e business continuity richiede un insieme di di- versi elementi, che gli esperti di Everbridge, azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni software di critical event management (CEM) e allerta pubblica nazionale, hanno riassunto in 6 punti chiave. 1. Investire sulle persone: le persone sono per le aziende il bene più prezioso, e investire su di loro è il primo passo per costruire la resilienza. Il che vuol dire, tra le altre cose, garantire il benessere dei dipendenti attra- verso formazione e mentorship e sostenerne la salute mentale. In un’azienda resiliente, infatti, la forza lavoro è coinvolta, autonoma e abile nel problem-solving; le competenze specifiche coltivate nei dipendenti divente- ranno asset essenziali per lo sviluppo azien- dale, è perciò indispensabile andare oltre i benefit convenzionali ed esplorare modalità innovative per coinvolgere e supportare i propri collaboratori. 2. Sviluppare una cultura aziendale solidale: una cultura aziendale resiliente unisce le persone, incoraggia la produttività e favori- sce la resilienza. Un buon punto di partenza è creare un ambiente in cui i dipendenti siano incoraggiati a imparare dai propri sba- gli e riconosciuti per i loro risultati: in altre parole, un ambiente in cui la collaborazione è incentivata in tutti i teame livelli gerarchici. Costruire una solida cultura organizzativa si- gnifica alimentare un senso di comunità e di appartenenza in grado di far sentire le per- sone realmente parte dell’azienda. 3. Promuovere una leadership efficace: i leader resilienti gestiscono l’azienda con obiettivi e valori allineati alla visione e missione dell’a- zienda stessa, danno il buon esempio e si assumono la responsabilità di favorire una cultura di resilienza e trasparenza che crei fi- ducia e spirito di squadra. Una leadership ef- ficace definisce piani dettagliati di gestione delle crisi in maniera puntuale; mostrando chiaramente la direzione da seguire, fis- sando aspettative realistiche e mantenendo canali di comunicazione aperti con i dipen- denti, i veri leader sanno creare un senso di fiducia e stabilità anche durante i momenti più critici. 4. Adottare le giuste tecnologie: le soluzioni tecnologiche sono un elemento cruciale nella costruzione di un’azienda resiliente; tuttavia, non sempre ‘di più’ significa ‘me- glio’ e un approccio generalizzato può non essere la scelta vincente. La tecnologia che alimenta la resilienza dovrebbe creare ef- ficienza e, contemporaneamente, essere scalabile per soddisfare le necessità (attuali e future) dell’azienda. Una tecnologia incen- trata sulla resilienza deve migliorare le ope- ration e la continuità del business, il disaster recovery e la gestione dei rischi. Idealmente, questi strumenti devono potersi integrare perfettamente od operare nella stessa piat- taforma, garantendo facilità d’uso durante una crisi. Inoltre, questi sistemi devono es- sere adattabili a rischi che non vengono at- tualmente considerati. Investire in soluzioni a supporto della resilienza organizzativa consente alle aziende di adattarsi più facil- mente alle mutevoli condizioni del mercato e affrontare meglio le criticità. 5. Promuovere l’agilità: per costruire la resi- lienza bisogna coltivare mentalità e meto- dologie di lavoro agili. L’agilità implica la creazione di processi decisionali e di riso- luzione dei problemi, nonché capacità di adattamento alle nuove sfide e al cambia- mento, quando necessario. Un approccio agile consente di rispondere velocemente e in maniera flessibile a circostanze inat- tese, prendere decisioni basate sui dati e identificare e mitigare i rischi, prima che si trasformino in problemi più seri. Inoltre, una metodologia di lavoro agile permette di ef- ficientare la selezione di gruppi specifici che, già preselezionati, possano introdurre velo- cemente soluzioni efficaci. 6. Essere proattivi anziché reattivi: costruire un’azienda resiliente significa adottare un approccio proattivo alla continuità ope- rativa, ai piani di disaster recovery e alla gestione del rischio. Identificare pericoli e minacce potenziali prima che si verifichino, e adottare misure di prevenzione e mitiga- zione è determinante, così come avere dei canali di comunicazione predefiniti, capaci di coinvolgere solamente le persone neces- sarie alla risoluzione di una crisi. Per questo è necessario disporre di un solido piano di gestione delle crisi, che sia definito, te- stato con regolarità e verificato affinché si dimostri efficace. Le aziende reattive ten- dono a spendere di più per gestire le crisi e impiegano più tempo a riprendersi dagli incidenti; al contrario, le aziende proattive e dotate di piani consolidati rispondono alle situazioni impreviste in modo molto più efficace. Infine, regolari valutazioni del rischio e piani di contingenza minimizzano l’impatto delle interruzioni e velocizzano la ripresa. Prepararsi ad affrontare le crisi “Creare resilienza e continuità per le aziende non è una scelta, bensì una necessità. Le aziende devono dare priorità alla costruzione della resilienza per salvaguardare il benessere dei dipendenti e preservare la continuità ope- rativa durante gli eventi critici” sottolinea Lo- renzo Marchetti, head of global public affairs di Everbridge. “Solo così potranno sviluppare quelle condizioni fondamentali che permette- ranno loro di affrontare le crisi del presente e del futuro con successo”. Everbridge - www.everbridge.com Lorenzo Marchetti, head of global public affairs di Everbridge

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