AO_444

MARZO 2023 AUTOMAZIONE OGGI 444 | 93 iperautomazione contempla l’uso orchestrato di più tecnologie, strumenti o piattaforme, tra cui intelligenza artificiale (AI), machine learning, robotic process automation (RPA), business process management (BPM) e molto altro ancora. Ma come è possibile realizzare un progetto di iperautomazione in maniera corretta, senza rischiare di sperperare tempo e budget, con la possibilità di complicare ul- teriormente attività e meccanismi aziendali? Digital workplace Un punto di partenza per implementare un progetto di iperautomazione può essere la creazione di un digital workplace che riunisce i collaboratori dei diversi reparti aziendali, a prescindere da dove si trovino. Abbattere i tradizionali silos che rallentano i flussi di lavoro genera due effetti com- plementari: da un lato semplifica i processi incrementando la produttività, dall’altro li- bera il potenziale di ogni persona che può focalizzarsi sulle proprie competenze senza essere distratta da attività dispendiose in termini di tempo. Questo facilita una cre- scita del livello di engagement nei confronti dei dipendenti. RPA Nell’ottica di aumentare l’employee engage- ment si possono utilizzare poi strumenti di RPA, che consentono di automatizzare quei task ripetitivi grazie all’impiego di bot capaci di replicare il comportamento umano sulle macchine. In pratica se il BPM digitalizza il workplace, i sistemi di RPA permettono di di- gitalizzare alcuni aspetti routinari e di scarso valore aggiunto come l’inserimento ed estra- zione dei dati, i pagamenti, le transazioni periodiche ecc. In questo caso l’iperautoma- zione aiuta a far emergere la creatività come skill trasversale, che è un elemento cardine della prestazione lavorativa. Questo si riflette anche nel calcolo del parametro FTE (Full Time Equivalent), ovvero il numero di risorse a tempo pieno impiegate per svolgere una determinata attività. Attraverso il ricorso a una digital workforce che sfrutta la RPA si as- siste a un aumento virtuale di questo para- metro, poiché i dipendenti possono contare su collaboratori robotici che li sollevano da mansioni time-consuming, a favore di una dimensione creativa più umana. Intelligent document processing Infine, è necessario automatizzare i processi documentali anche in presenza di dati non strutturati. L’intelligent document proces- sing o IDP, infatti, lavora su email, PEC, file pdf, documenti cartacei e su tutti quei dati che non provengono necessariamente dai classici sistemi informativi interni o esterni all’organizzazione come ERP, CRM o MES. L’IDP combina una serie di tecnologie per of- frire una risposta su misura completamente integrata con le architetture aziendali pre- esistenti. In pratica, l’intelligent document processing permette non solo di gestire qua- lunque tipo di documento, a prescindere dal formato e dal canale impiegato, ma anche di riconoscerlo, di capirne il tono, e di classifi- carlo correttamente nei workflow approva- tivi e di processo. L’ Ivan Stanzial, managing director di Archiva Group ( archivagroup.it ) AUTOMAZIONE OGGI AO DOMANI Iperautomazione, leva per competenza e creatività

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