AO_444

Panorama MARZO 2023 AUTOMAZIONE OGGI 444 | 27 cronimo utilizzato è Weee, dall’inglese Waste of Electric and Electronic Equipment. Un’importante distinzione riguarda la tipo- logia dei Raee che si possono suddividere in domestici e professionali; da ciò dipendono una serie di conseguenze relativamente alla gestione dei rifiuti e alle varie operazioni con- nesse al possibile recupero e riciclo. I Raee domestici vanno gestiti come rifiuti urbani, quindi sono i Comuni che devono mettere a disposizione i centri di raccolta dove i con- sumatori devono conferire il materiale da smaltire e dove poi i diversi consorzi provve- deranno al trasporto, smaltimento e recupero. Per quelli professionali ci sono due diverse situazioni: se sono stati immessi sul mercato prima del 2011 e non sono sostituiti da una nuova apparecchiatura equivalente, l’onere delle operazioni di trattamento spetta al de- tentore; se sono successivi o vengono sosti- tuiti con nuove apparecchiature adibite alle stesse funzioni, tocca al produttore, indivi- dualmente o aderendo a un sistema collet- tivo, provvedere alle operazioni di raccolta, trasporto e trattamento. Quanto alla definizione di cosa si intenda per AEE, la normativa più recente classifica le se- guenti categorie. I Raee domestici sono ripar- titi in cinque raggruppamenti: freddo e clima (frigoriferi, congelatori, condizionatori ecc.), grandi bianchi (lavatrici, lavastoviglie, cappe, forni ecc.), apparecchi con schermi (televisori e schermi piatti, televisori e schermi a tubo catodico, tablet, smartphone, cornici digitali ecc.), piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo (piccoli elettrodomestici, apparecchi elettronici o digitali, apparecchi di illumina- zione, pannelli fotovoltaici ecc.), sorgenti lumi- nose (lampade a scarica, lampade fluorescenti, tubi al neon, lampadine a led ecc.). I Raee professionali sono ripartiti in cinque categorie: apparecchiature per lo scambio di temperatura, schermi e monitor, apparecchia- ture di grandi dimensioni, apparecchiature di piccole dimensioni, piccole apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni. Recupero e riciclo Molti degli oggetti appena elencati sono di uso comune, sia a livello domestico che negli uffici e stabilimenti industriali; sono quindi sottoposti a intensa usura e perdita di fun- zionalità e hanno un ciclo di vita abbastanza breve. La loro dismissione però costituisce un problema in quanto si tratta di rifiuti speciali, in alcuni casi con componenti elettronici che possono essere molto pericolosi, come i vecchi schermi a tubo catodico o le parti di computer contenenti metalli pesanti e sostanze tossiche. In generale il loro impatto inquinante è po- tenzialmente molto elevato. Si cerca quindi di attuare tutte le possibilità tecnicamente pra- ticabili di recupero e riciclo, e oggi si stima di riuscire a recuperare e riciclare circa l’80% dei materiali che compongono i Raee, comprese piccole ma significative quantità di metalli pregiati come oro, argento o rame. Dal trattamento Raee presso gli appositi im- pianti, che ovviamente devono avere le op- portune autorizzazioni e devono dimostrare di essere in grado di utilizzare ‘le migliori tecni- che di trattamento, di recupero e di riciclaggio disponibili’, è possibile recuperare vari mate- riali che compongono i rifiuti, che vengono poi reinseriti nei cicli produttivi. In un sommario elenco, troviamo: il vetro, proveniente in par- ticolare da televisori e monitor, che viene fran- tumato e destinato alle vetrerie, alle fabbriche di ceramica o alle aziende produttrici di ma- teriale edilizio (come lane di vetro e isolanti); abbiamo poi ferro, acciaio e ghisa, che proven- gono per lo più dai grandi elettrodomestici e sono destinati alle fonderie; pure alle fonderie sono destinati l’alluminio, il rame, il bronzo e l’ottone, presenti in quasi la totalità dei Raee; oli di lubrificazione provenienti da frigoriferi, congelatori e condizionatori sono indirizzati al processo di rigenerazione; mercurio e altre sostanze pericolose sono presenti in diverse sorgenti luminose e sono recuperabili; infine le plastiche, presenti in tutti i Raee, vengono rigenerate o incenerite nei termovalorizzatori per produrre energia. Il trattamento dei Raee si prefigge di mini- mizzare o azzerare la pericolosità, ridurre le dimensioni e gli ingombri, separare i diversi materiali. I diversi processi di trattamento di- pendono dalla tipologia di rifiuto trattato, ma prevedono in linea di massima le seguenti cinque fasi: stoccaggio dei rifiuti, in attesa del trattamento; messa in sicurezza (boni- fica), ovvero eliminazione delle componenti pericolose (liquidi refrigeranti dei frigoriferi, mercurio e così via); triturazione dei rifiuti per ridurne le dimensioni; separazione dei mate- riali, quindi suddivisione delle principali com- ponenti (plastica, metalli ferrosi, metalli non ferrosi…) che costituiscono il rifiuto; recupero dei materiali, cioè differenziazione dei singoli materiali presenti. La capacità di un impianto di trattamento Raee può variare a seconda della dimensione dei macchinari disponibili, tuttavia, il valore medio si attesta intorno ai 1.000/1.500 kg orari. In particolare, una tipica linea di triturazione Raee si compone di vari processi consequen- ziali: – conferimento e messa in riserva: i rifiuti ven- gono stoccati in ambienti protetti e isolati, evitando così la dispersione nell’ambiente dei materiali e sostanze nocive contenute al loro interno; – pretrattamento, messa in sicurezza, smon- taggio e recupero dei componenti: tra i rifiuti destinati al trattamento potrebbero esserci dei materiali dannosi (ad esempio interruttori al mercurio e condensatori) e particolarmente usuranti per le lame del trituratore, pertanto vengono rimossi ma- nualmente da un operatore o addirittura, Il Sistema Raee in Italia

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz