AO_431

GIUGNO-LUGLIO 2021 AUTOMAZIONE OGGI 431 32 AO LA PAROLA ALL’ESPERTO avvento su larga scala dei si- stemi di Intelligenza Artificiale ha posto una serie di interro- gativi ai giuristi sul rapporto tra progresso tecnologico e tutela dei diritti degli individui. È infatti ben chiaro a tutti, non soltanto agli operatori del diritto, che le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale promettono numerosissimi be- nefici e si candidano a offrire un potenziale davvero importante in termini di innova- zione; è altrettanto evidente, tuttavia, che un’implementazione su larga scala di questi sistemi rischia di portare con sé alcuni peri- coli, spesso non altrettanto visibili, che pos- sono manifestarsi in relazione ai diritti e alle libertà individuali. Non si tratta, naturalmente, di etichettare queste nuove tecnologie come pericolose in sé solo perché fino a oggi non sono state pensate regole al passo con gli sviluppi della tecnica: questo ritardo del diritto al cospetto dei fenomeni sociali è, del resto, un fattore immanente. Al contrario, occorre una presa di coscienza che sappia guidare nell’indi- viduazione di un punto di equilibrio e di giusto compromesso tra le ragioni dell’inno- vazione tecnologica e la preservazione dei benefici che vi sono connessi, da un lato, e la sicurezza degli individui, dall’altro. Negli ultimi tempi si è discusso molto ri- guardo alla possibile diffusione di tecnolo- gie di riconoscimento facciale, così come hanno occupato altrettanto spazio nel dibattito pubblico le nuove tecnologie di tracciamento che si sono presentate come strumento di contrasto alla pandemia. Tec- nologie che sembrano chiamare in causa, seppure con gradi e misure di interferenza differenti, il diritto alla privacy. Ciò che preme è far sì che l’utilizzo di questi stru- menti senz’altro innovativi non porti con sé rischi per gli individui; rischi che non provengono più, così, soltanto da attori pubblici (come si credeva in passato, nel rapporto tra cittadino e autorità) ma che promanano anche dalla condotta di ope- ratori privati che sviluppano e utilizzano su larga scala questi sistemi. Ancora, si è molto dibattuto della respon- sabilità per i danni causati da sistemi di In- telligenza Artificiale, onde comprendere la distribuzione tra i vari attori del rischio colle- gato al verificarsi di conseguenze negative, dovute per esempio a malfunzionamenti o a deviazioni dagli input inseriti in fase di programmazione. La difesa dalle tecnologie algoritmiche im- pone quindi una riflessione sul rapporto tra diritto e tecnica e sull’opportunità di elaborare i giusti presidi che consentano alla collettività di non disperdere i benefici connessi agli avanzamenti e ai progressi tecnici. Non è un compromesso agevole da individuare, ma si tratta di un’esigenza im- prescindibile per assicurare che la tecnica non sovrasti la regolazione ma far sì, sem- mai, che la regolazione governi la tecnica e la guidi. L’approccio all’Intelligenza Artificiale È su questo sfondo che la Commissione Eu- ropea ha formulato una proposta di regola- mento che propone un approccio europeo sull’Intelligenza Artificiale, consegnata il 20 aprile. Si tratta di un primo, fondamentale passaggio che si inserisce nell’ambito di un Marco Bassini Docente di diritto dell’informazione e coordinatore del programma LL.M. in Law of Internet Technology, Università Bocconi L’ Se l’Intelligenza Artificiale da una parte promette numerosissimi benefici, dall’altra un’implementazione su larga scala di tali sistemi rischia di portare con sé alcuni pericoli, spesso non visibili, che possono manifestarsi in relazione ai diritti e alle libertà individuali AI: quante domande Foto di chenspec da Pixabay

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