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SETTEMBRE 2019 AUTOMAZIONE OGGI 416 57 e l’analisi, che consentano, tra l’altro, di riassumere e confrontare l’energia presunta necessaria, il suo reale utilizzo e il rapporto fra ‘necessità’ e ‘consumo’; di monitorare l’efficienza energetica degli organi elettromeccanici (rapporto kWh/m 3 ); identificare le appa- recchiature che più consumano e individuare le perdite; moni- torare le azioni correttive attuate verificando i risparmi ottenuti. Retrofit: nuova vita ai vecchi impianti Fare efficienza energetica vuol dire mettere in atto una vera e propria ‘contabilità energetica’. In molti casi il raggiungimento di questi obiettivi, ovvero efficienza idrica ed energetica, passa per il retrofit degli impianti di controllo remoto esistenti. Il retro- fit consiste nell’aggiungere nuove tecnologie o funzionalità a un sistema vecchio, migliorandolo e prolungandone così la vita utile. I requisiti indispensabili per l’applicazione del concetto di retro- fit sono diversi: dalla ricerca della possibilità di recuperare parte delle vecchie apparecchiature di telecontrollo e integrarle con le nuove, alla verifica e mantenimento della compatibilità con i dispositivi di misura e ottimizzazione. Passando poi, per quanto possibile, al contenimento dei tempi di realizzazione, seguendo criteri di maggior semplicità, garantendo il necessario livello di sicurezza e il totale rispetto della regola dell’arte. Normalmente l’intervento di retrofit, applicato a un sistema di telecontrollo, viene per comodità diviso in due parti: la prima, di sostituzione dei dispositivi di telemisura e telecomando con RTU (Remote Terminal Unit) per l’automazione complessa, oltre a una trasmissione dei dati attraverso reti di comunicazione moderne; quindi lo sviluppo di una nuova piattaforma di supervisione e condivisione dati, che dovrà basarsi nella maggior parte dei casi, su tecnologia web. Le moderne RTU dovranno essere altamente scalabili, per ade- guarsi al meglio a quanto in origine installato e distinguersi per caratteristiche tecniche quali: programmazione basata sul mo- dello Isagraf/IEC131, a oggetti, configurabili tramite browser Internet; integrazione delle funzioni per il calcolo dei consumi energetici e dei bilanci idrici; alta capacità di immagazzinamento dati; apertura agli open data e al cloud. Quest’ultimo punto ri- chiede necessariamente la compatibilità con i protocolli Internet- ready e con i formato dati tipici dell’IoT, ovvero Mqtt, Json, XML, oltre alla disponibilità di comunicazione attraverso moderne reti quali 4G, Sigfox, LoRa, NB-IoT. La piattaforma di supervisione web avrà il compito di centraliz- zare le informazioni provenienti dalle RTU, arricchirle con la com- ponente aggregativa degli stessi, anche tramite l’iniezione di dati provenienti da altri servizi open data (meteo, costo energia ecc.) e rimetterle a disposizione degli utenti attraverso l’utilizzo del browser Internet per permetterne la fruibilità in ogni momento, su ogni tipo di supporto (PC, tablet, smartphone) e da qualsiasi posto (casa, ufficio, mobilità). Le modalità di parametrizzazione e web risulteranno vincenti per- mettendo anche la configurazione e la diagnostica in tempo reale attraverso sinottici interattivi, attraverso lo storico degli eventi e le dashboard dei profili di consumo energetico e i bilanci idrici. Le funzionalità di controllo di questi ultimi permetteranno di ri- sparmiare risorse e introdurranno il concetto di ecosostenibilità, tracciando i macro-indicatori M1 e M6 suggeriti da Arera (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente). La via verso la ‘smart water’ Le analisi di mercato dicono che un’azione di retrofit su una ‘vec- chia’ soluzione porta generalmente a un risparmio del 20% sul budget previsto inizialmente, risparmio che deriva soprattutto dalla capacità di integrazione dei nuovi componenti e dalla com- patibilità con quanto già installato. Le soluzioni proposte da WIT Italia si orientano verso questo para- digma, proponendo dispositivi e applicazioni tecnologicamente avanzate, alta scalabilità e integrazione di tutte le funzioni per l’acquisizione dei segnali, l’automazione e la restitu- zione dei dati in modo strutturato. WIT propone soluzioni di telecontrollo basate su dispositivi all in one che integrano funzioni di con- trollo, automazione e restituzione dei dati, applicabili a tutte le diverse fasi del ciclo dell’acqua, concentran- dosi principalmente sull’equilibrio dei tre parametri essenziali: continuità di esercizio, rendimento ener- getico, rendimento tecnico. L’obiettivo risulta da sempre essere quello di permet- tere una consultazione efficace dei dati, necessaria per l’attuazione di strategie finalizzate all’efficientamento energetico e qualitativo della risorsa acqua, per dare un significato concreto al concetto di ‘smart water’. • WIT Italia - www.wit-italia.com La piattaforma di supervisione web avrà il compito di rendere le informazioni fruibili su ogni tipo di supporto (PC, tablet, smartphone) e da qualsiasi luogo Per garantire apertura verso open-data e cloud, le soluzioni di retrofit devono prevedere la compatibilità con i protocolli Internet-ready

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