di
Alessandro Gasparetto
Tutta ‘colpa’ del robot!
el 2014 l’appunta-
mento clou per chi
lavora nel settore
della robotica è stata
Automatica, la fiera
de l l ’ au t oma z i one
svoltasi a Monaco di
Baviera dal 3 al 6 giugno. Oltre alla
technical exhibition, nella quale sono
state presentate tutte le più recenti
innovazioni del settore, Automatica
ha riservato ampio spazio a incontri e
discussioni, tenutisi nell’ambito della
conferenza ‘Robotik’, che ha visto la
partecipazione dei più noti ricerca-
tori a livello mondiale, oltre che dei
responsabili delle grandi aziende
che operano in questo campo. In
particolare, gli amministratori dele-
gati dei big player del settore (non
solo costruttori di robot, ma anche
end user) hanno dato vita alla ‘CEO
Round Table’, durante la quale si sono
discussi i trend più importanti della
robotica nel prossimo futuro. Parti-
colarmente interessante è stata la di-
scussione su quella che appare come
la nuova frontiera della robotica, ov-
vero la cosiddetta HRI (Human-Robot
Interaction). Si prevede infatti che il
mondo del futuro, non solo nell’am-
biente industriale, ma anche in quello civile, sarà sempre più popolato da
robot che interagiranno sia fra di loro, sia con gli esseri umani. Ciò consentirà
di raggiungere risultati sorprendenti in termini, ad esempio, di assistenza agli
anziani e ai disabili, ma d’altra parte aprirà nuove sfide e farà nascere una serie
di problemi, alcuni dei quali saranno affrontati per la prima volta nella storia
dell’umanità. Si pensi, ad esempio, a tutte le problematiche di sicurezza che
nasceranno, e che dovranno essere risolte, da un punto
di vista tecnico, con la creazione di sistemi di controllo
particolarmente robusti, che possano funzionare in
modo efficiente anche prevedendo il comportamento
degli attori del sistema. Oltre all’aspetto tecnico, l’intera-
zione diffusa uomo-robot apre problematiche anche in
altri ambiti, come quello giuridico. Si pensi, ad esempio,
alle responsabilità di natura civile e penale connesse al fatto che un robot au-
tonomo danneggi delle cose, oppure ferisca, o peggio ancora uccida, una per-
sona. In un mondo ‘open source’, come quello verso cui stiamo inevitabilmente
tendendo, sarà infatti difficile rintracciare le responsabilità per le azioni (o, se
vogliamo, i ‘reati’), compiuti dai robot, considerando il fatto che il software con
cui essi sono programmati non è solamente costituito da quello scritto dal co-
struttore, poiché a esso si sono sovrapposti moduli creati da persone differenti,
che magari hanno utilizzato il robot in tempi diversi.
A livello giuridico, si tratta di un tema estremamente interessante, che sta susci-
tando l’interesse di numerosi ricercatori, soprattutto negli Stati Uniti. Anche l’U-
nione Europea sta comunque cominciando a ipotizzare scenari di interazione
diffusa uomo-robot, e si prevede la costituzione di gruppi di lavoro, formati sia
da tecnici che da giuristi, che possano definire un insieme condiviso di prin-
cipi che poi possano essere codificati in norme e leggi, da recepire nell’ordina-
mento giuridico. Sta insomma diventando realtà ciò che il grande Isaac Asimov,
con la sua straordinaria capacità di intuire gli scenari futuri, aveva previsto oltre
settanta anni fa, quando, proprio per fornire una prima base di regolamenta-
zione dell’interazione uomo-robot, formulò le famose tre leggi della robotica.
AO
IL PUNTO
Comitato tecnico di Automazione Oggi
SETTEMBRE 2014
AUTOMAZIONE OGGI 375
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